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David Fincher ama le donne

Faccia a faccia con il regista di "Millennium: Uomini che odiano le donne"

David Fincher

12.01.2012 - Autore: Pierpaolo Festa
“Ho sempre pensato che ‘Fight Club’ fosse una commedia. Quindi posso dire di essermi già cimentato con il genere” – questa la confessione che David Fincher rilascia con un ghigno ironico quando gli chiediamo se ha mai pensato di mettersi alla prova e abbandonare per una volta i suoi cari toni dark. “Una volta ho messo mia figlia alla prova - continua - e le ho mostrato ‘L’esorcista’. Lei aveva dodici anni. Ma siamo anche andati a vedere ‘Transformers’ in 3D e ci siamo divertiti”.

Nella sua ultima impresa cinematografica, Fincher mostra un serial killer pronto a “procedere” sulla sua ennesima vittima. Prima di issare il cappio, usare le lame e filmare il tutto in video, quello che fa è premere play: dalle casse del suo Betamax viene fuori la musica di Enya, certamente non la prima musicista che viene in mente di fronte a torture e omicidi. “L’idea ci è venuta sul set – racconta il regista - stavamo provando la scena a Londra e cercavamo il tipo di musica che il killer avrebbe ascoltato. A quel punto Daniel Craig è saltato giù dal divano è ci ha fatto sentire Orinoco Flow dal suo iPod. Non potevamo smettere di ridere!”.

Intervista a David Fincher, Millennium uomini che odiano le donne, i protagonisti Daniel Craig e Rooney Mara

Questa l’atmosfera sul set di “Millennium: Uomini che odiano le donne”, rifacimento americano del primo capitolo della trilogia di Stieg Larsson. Contrariamente a quanto si possa pensare, a David Fincher non interessano tanto i serial killer: “Ho fatto questo film su commissione. Me lo hanno chiesto e ho detto sì. Avevo già trattato nel mio cinema torture nelle cantine e altri omicidi. Pensavo, invece, che il rapporto tra un giornalista quarantenne e un’assistente di venti anni fosse qualcosa che non è stato abbastanza esplorato. E potevo rappresentarlo in modo diverso rispetto al libro di Larsson e al film svedese. Le indagini e il whodunit mi interessavano meno: ero più concentrato su come Blomkvist e Lisbeth riescono a tirarsi fuori dai guai e dall'oscurità in cui vivono. Questo grazie alla loro collaborazione”.   

Il sacrificio di Stieg Larsson e la nuova Lisbeth
Fincher non ha dubbi: “La cosa più difficile è stata capire quali quattrocentocinquanta pagine avremmo gettato via delle seicentocinquanta del libro. Meno male che non è stato un mio compito, ci ha pensato lo sceneggiatore Steven Zaillian (lo stesso di ‘Schindler’s List’)”. “Per me la cosa più difficile è stata resistere al freddo boia che faceva a Stoccolma, e poi ovviamente trovare il volto di Lisbeth Salander. Abbiamo fatto casting in tutto il mondo: da New York a Los Angeles, all’Islanda, alla Gran Bretagna, all’Australia e ovviamente la Svezia. Rooney Mara è la migliore Lisbeth Salander che un regista possa avere. La cosa ironica è che ce l’avevo sempre sotto il naso: in quel periodo, infatti, stavo montando “The Social Network” e la vedevo sul mio monitor tutti i giorni. Quello era un ruolo in cui ha tirato fuori tutta la sua femminilità e maturità. Per Lisbeth le abbiamo chiesto di fare l’esatto opposto e la abbiamo messa alla prova per settimane. Dopo più di un mese eravamo certi che lei avrebbe fatto qualunque cosa per il bene del ruolo”.

Intervista a David Fincher, Millennium uomini che odiano le donne, il regista sul red carpet con i suoi protagonisti

I titoli di testa che valgono il prezzo del biglietto
Uno dei motivi per cui “Millennium: Uomini che odiano le donne” sarà ricordato è l’ipnotica sequenza iniziale. Negli ultimi anni è stato Zack Snyder a realizzare affascinanti titoli di testa affidandosi a freeze-frames e Bob Dylan all'inizio di “Watchmen”. Fincher gli ha strappato il podio: “Volevo catturare il punto di vista di Lisbeth all’inizio del film e avevo la possibilità di usare la bellissima cover di ‘Immigrant Song’. Abbiamo voluto mettere insieme tutti gli incubi di Lisbeth Salander e trasformarli in immagini”.

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Millennium: Uomini che odiano le donne", in uscita il 3 febbraio, è distribuito dalla Warner Bros. Italia.

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