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Sam Raimi: "A Oz ho superato le mie paure"

La nostra intervista esclusiva al regista de Il grande e potente Oz che dichiara: "Sognavo di fare un film Disney"

Il grande e potente Oz

04.03.2013 - Autore: Pierpaolo Festa
Sam Raimi terrorizzato. Un'immagine insolita e poco credibile per l'uomo che ha diretto La Casa, Drag Me to Hell e noir altrettanto inquietanti come il capolavoro Soldi sporchi. Ma è tutto vero, il regista era paralizzato. Da cosa? Dalla possibilità di dirigere il prequel de Il mago di Oz, il classico del 1939 firmato Victor Fleming: “Non volevo farlo assolutamente – confessa Raimi – Poi ho letto il copione, notando la dolcezza di questa storia. Il mio mago di Oz è un uomo che impara a maturare ed essere meno egoista. Il suo cuore diventa più grande nel corso del film. Volevo tradurre quelle righe in un'esperienza visiva positiva. D'un tratto le mie paure di approcciarmi alla sacralità di Oz erano dissolte”.

Quando lo incontriamo a Londra Raimi si presenta con la sua ormai tradizionale uniforme in giacca e cravatta, quella che, a detta dei suoi attori, “è capace di indossare anche alle due del mattino”. Con Il grande e potente Oz il regista dice di aver voluto realizzare “una lettera d'amore al film di Fleming”. In quel momento arriva l'altra confessione: “Molti pensano che io sia una persona dark, in verità sono un romantico. Se ci fosse una sola cosa da prendere nel mio film su Oz, prenderei i baci tra i protagonisti”. 

Il grande potente oz sam raimi intervista james franco disney
Raimi e Franco sul set de Il grande e potente Oz

A proposito di protagonisti, si dice che tu abbia scelto James Franco anche per i suoi lati negativi.
E' vero. Avete presente quando i registi dicono di aver cercato “l'attore giusto per la parte”? Io ho fatto così. Mi sono basato sull'essenza del personaggio all'interno dell'attore. E' un concetto molto semplice: non puoi mentire davanti alla macchina da presa perché il pubblico se ne accorgerebbe di certo. Mi sono ricordato di James ai tempi del primo Spider-Man, quando lo acclamavano come erede di James Dean e non ascoltava né voleva collaborare sul set. All'epoca era troppo focalizzato su se stesso. E la verità è che non mi aveva fatto una buona impressione. Poi l'ho visto maturare nel corso degli ultimi dodici anni.

E' successo sul set di Spider-Man 2?

Sì, all'epoca del secondo era più maturo: aveva avuto nuove esperienze ed era uno studente all'università, abituato finalmente ad ascoltare. Arrivati al terzo film ho ritrovato una persona veramente generosa. E' lì che siamo diventati amici. Abbiamo imparato a comunicare per bene. Quando dunque ho avuto l'incarico di Oz, ho pensato a James e al fatto che in passato era un egoista. Il suo compito sarebbe stato quello di mischiare le sue parti buone con quelle negative del passato. In quel momento avrei creato il personaggio.

A proposito dell'impronta femminista dei romanzi di L.Frank Baum, hai cercato di individuarla e riprodurla nel film?
Di certo abbiamo tre personaggi femminili davvero forti. E' curioso, facendo ricerche su Baum ho scoperto che sua suocera è stata per lui di grande ispirazione. Era una donna forte, una suffragetta, eppure non sappiamo quale delle due streghe sia stata ispirata alla suocera: se la strega buona o quella cattiva dell'ovest!

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Il mondo di Oz nel film di Raimi

Ci sono donne forti nella vita di Sam Raimi?

Sì. Mia moglie Gillian, mia madre e mia sorella. Ho anche una figlia che sta diventando sempre di più un punto di riferimento per me.

A proposito di donne forti, il remake de La casa arriverà presto sugli schermi: questa volta avete deciso di sostituire Ash con una donna. Come mai?
Semplicemente perché ci è sembrato un bel colpo di scena insolito. Ho capito di non andare pazzo per i film in cui c'è un eroe maschio e le donne vengono terrorizzate per tutto il tempo. Mi piace pensare che l'horror può scaturire e inquietare anche quando c'è un uomo ad essere terrorizzato e subire quelle torture.

Tornando a Oz, è vero che non vi è stato permesso di ricreare determinati elementi del film originale per via di copyright?
E' proprio così. Ho sempre pensato di rendere omaggio al film usando le stesse immagini della pellicola di Fleming. Poi ho scoperto che non avremmo potuto usarle. Nulla che non fosse nel libro di Baum poteva essere riprodotto se presente nel film originale. Perfino il verde non poteva essere lo stesso usato da Fleming. Lo abbiamo cambiato.

Ovviamente la domanda è d'obbligo: quanto è stato difficile trovare un compromesso tra la tua visione e quella della Disney?
Non è stato difficile. Leggevo il copione e pensavo che sarebbe stato perfetto come film Disney. E io volevo farlo: volevo realizzare il più grande film per famiglie. Mi sembrava perfetto. Non c'è stato nessun conflitto con lo Studio. Il problema con la Disney si sarebbe presentato soltanto se avessi fatto un horror.

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Regista e attori all'anteprima londinese

Raccontami invece il tuo approccio con il 3D...
In pratica è stato come andare a scuola. Ho imparato a conoscere meglio questo “vocabolario di dimensionalità” nel modo di raccontare la storia. Io lo odiavo il 3D: mi faceva venire il mal di testa e mi causava bruciore agli occhi. Ma era l'unico modo per coinvolgere direttamente lo spettatore nel viaggio a Oz. Ho parlato con diversi specialisti, facendo tanti test. Ho imparato tutto e ho scoperto anche il perché mi veniva il mal di testa. Ho capito che il 3D incoraggia riprese lunghe: ho cominciato a pensare alle immagini come a note da piazzare con eleganza su uno spartito. A volte ovviamente ho usato l'effetto opposto, quello con inquadrature veloci che creano il mal di testa. L'ho fatto a scopo narrativo quando vengono mostrate le creature malefiche.

James Franco dice che sei tu il vero prestigiatore e che quando avevi la sua età eri un donnaiolo. E' così? Ti rivedi in Oz?
(ride) Non saprei. Di certo non mi dispiacerebbe indossare un cilindro. Ma la parabola di Oz è troppo drammatica per me. Forse mi identifico nel personaggio prima del cambiamento: quindi sono uno che ha tanti sogni non concreti e non riesce ad aprire gli occhi per vedere la felicità che ha davanti.

A differenza di Oz, però, tu ti sei sposato...

E' vero. E mi considero ultra fortunato che lei abbia detto sì.

Il grande e potente Oz, in uscita il 4 marzo, è distribuito da The Walt Disney Company Italia.
 
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