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Un amore sopra le righe é il film romantico che risolve ogni dilemma sentimentale a colpi di cattiveria

"L'amore non dura tutta la vita ma ci si può amare più volte in un'unica vita" - parola di Nicolas Bedos, regista e protagonista del film in arrivo dal 15 marzo

14.03.2018 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Si può vivere per sempre con una persona sola? Si possono gestire le crisi di coppia e raggiungere un livello di crociera di felicità? A queste domande standard della vita di coppia, l'attore e regista (al suo debutto dietro la macchina da presa) Nicolas Bedos risponde in maniera tutt'altro che standard. Anzi, da bravo francese, ci mette dentro anche un'ironia tagliente che a tratti diventa vera e propria cattiveria. "Non è cattiveria, è divertissement" - controbatte quando lo raggiungiamo al telefono. 
 
"Non sposatevi!" questo era il messaggio di fondo (e non troppo di fondo) di Quattro matrimoni e un funerale, film scritto da Richard Curtis che ha rilanciato la commedia sentimentale di fine millennio. Se i britannici urlavano "non sposatevi" ma alla fine arrivavano comunque a un "e vissero felici e contenti", i francesi compiono il percorso inverso. Ci si sposa, si va in crisi e poi forse, soltanto dopo, si può trovare un vero equilibrio di coppia. Di questo parla Un amore sopra le righe, commedia romantica e agrodolce che racconta l'amore tra un uomo e una donna nel corso di quarantacinque anni, dagli anni Settanta a oggi. Quattro decenni e mezzo in cui si attraversano gioie, dolori, frustrazioni, tradimenti. E in cui la felicità viene trovata e perduta in un loop continuo.  
 
"L'amore non dura tutta la vita ma ci si può amare più volte in un'unica vita" - ci racconta Bedos riassumendo il suo film in un Tweet. "Ero alla ricerca di modi diversi di amare. Il desiderio e la fedeltà sono importantissimi, ma il rispetto intellettuale conta ancora di più. Credo che la coppia che racconto sia più moderna delle coppie di oggi".   


Monogamia. Nel tuo film viene violata più volte. Una delle sequenze più "scomode" vede un tradimento in sala parto... 
E' un momento importante in realtà. Quando hai un figlio entri in una nuova fase della vita. Per molti quel momento significa "arrivare nella vita". Imborghesirsi. Quindi ecco che il protagonista decide di godersi l'ultimo momento di libertà mentre nella stanza a fianco la moglie sta partorendo. E' una sequenza che mi diverte molto.  
 
Il linguaggio dei personaggi è interessante. Una delle prime cose che lui dice a lei è: "facciamo l'amore?". Penso alle commedie romantiche americane dove lo humour ruota spesso attorno al non-detto e agli equivoci causati dalla mancanza di dialogo. Qui invece i personaggi arrivano direttamente al punto...
Volevo catturare la spontaneità delle persone. Nella vita siamo molto più spontanei rispetto ai protagonisti di un film. Ecco, cercavo questo. Anche in Francia, però, siamo pieni di stereotipi nella commedia romantica, perfino peggio che a Hollywood. Anzi è interessante vedere che il cinema negli USA si evolve e trova una dimensione più libera, folle e creativa.
 
"Eravamo felici, eravamo noiosi" questa è la frase pronunciata dalla protagonista. Un'altra battuta che va controcorrente rispetto ai film d'amore che mirano alla ricerca della felicità... 
Se avessi avuto due personaggi felici tutto il tempo, allora non avrei avuto nulla da raccontare! Mi interessava la tenerezza e il rispetto intellettuale reciproco. Ho ambientato questa storia negli anni Settanta, un periodo che non conosco e che ho esplorato: un'epoca rivoluzionaria e tragica in cui concetti come amore, sesso e fedeltà comportavano comunque un margine di sperimentazione. Oggi siamo più moralisti, puritani. Siamo bourgeois.  


 
Penso a un altro film francese molto recente, Mon Roi. In quel film seguivamo una donna innamorata dell'uomo sbagliato, un personaggio che più volte nel corso del film le spezzava il cuore. Credi che questa coppia possa suscitare rabbia... anche tanta rabbia nel pubblico femminile?
Non sono un provocatore. Certo, vorrei che il pubblico si rispecchiasse un po' e si chiedesse cosa farebbe al posto dei personaggi. Ma il film attraversa anche la tristezza. Non mi interessano i messaggi, tranne che uno: non siamo obbligati a essere perfetti. Vale anche per i protagonisti di una commedia romantica. 
 
Quanto è stato terapeutico girare e interpretare questo film che traccia una "sociologia della vita coniugale"?
Oh, avevo bisogno di trovare il coraggio di raccontare questa storia! Non ho mai vissuto per così tanto tempo con qualcuno, ma non ho mai perso l'interesse per le coppie. So che la stabilità di coppia può esistere e la cosa non smette mai di affascinarmi. 

Un amore sopra le righe, in uscita dal 15 marzo, è distribuito da Officine Ubu