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Tulpa: gli incubi di Zampaglione e Gerini

La coppia presenta il giallo in uscita in Italia a fine primavera. L'incontro al Courmayeur Noir in Fest

Tulpa - Claudia Gerini

17.12.2012 - Autore: Pierpaolo Festa
“Datemi un regista con un sogno e io lo realizzerò. In casi particolari, come questo, realizzerò anche i suoi incubi” - Scherza così Claudia Gerini all'incontro stampa di Tulpa tenutosi al Courmayeur Noir in Festival, al quale Film.it partecipa. Un incontro che si apre con Federico Zampaglione che si rivolge a un piccolo gruppo di giornalisti esclamando: “Ecco i gladiatori: fateli entrare!”.

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Come lo stesso regista afferma, il suo terzo lungometraggio “non è un horror, né un thriller. Questo è un giallo”. Un'operazione nostalgica in cui la tensione è affidata alla soggettiva di un maniaco, di cui vediamo soltanto i guanti che operano contro le sue vittime. Si assiste passivi a tutti gli omicidi, con un rush sulla scala del disturbo: a tratti Zampaglione ci costringe a distogliere lo sguardo per rivolgerlo verso le punte delle nostre scarpe. “Fare un giallo è la cosa più difficile di tutte – confessa – A confronto fare l'horror è una passeggiata, dal momento che in quel caso bisogna seguire delle coordinate statiche. L'horror ha un unico tono, il giallo invece è pieno di atmosfere. Ha tanti elementi difficili da miscelare”.

Sullo schermo la Gerini interpreta una potente donna d'affari, una di quelle che passa la sua giornata analizzando il mercato su internet e spostando capitali dalla cornetta del telefono. La notte è un'altra storia, dal momento che il suo vizio è recarsi in un club segreto nascosto nei sotterranei di un garage. “Ho dato tutto a questo ruolo, che è uno dei più complessi della mia carriera” afferma l'attrice. La vediamo senza niente addosso, alle prese con sequenze tanto bollenti quanto scabrose, infiammate da luci rosse che dominano nel club. Zampaglione si volta verso la compagna (e musa) e dice: “Tulpa non esisterebbe senza Claudia. Il film è fortemente radicato intorno alle donne. Tutto è in mano a loro, gli uomini  invece si muovono come perdine intorno a una scacchiera”.

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Zampaglione parla di Tulpa come “un giocattolone per gli amanti del giallo” e confessa: “A breve tornerò a dedicarmi alla musica, perché questo film mi ha danneggiato il cervello. Per inventare gli omicidi venivo aggredito da immagini allucinanti. Ecco perché, per un po', preferisco pensare alle note”.

Tulpa, in uscita alla fine della primvera, è distribuito dalla Iris Film. Leggerete la recensione a breve su Film.it.