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Travolti da un insolito uragano

Intervista a George C. Wolfe, regista di "Come un uragano", la pellicola Warner con la quale a Natale farete il pieno di sentimenti. Richard Gere e Diane Lane tornano di nuovo insieme e questa volta si tengono stretti.

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19.12.2008 - Autore: Pierpaolo Festa
Richard e Diane hanno accettato il progetto, prima ancora che io ne facessi parte. Per me è stato un vero lusso. Ho lavorato a teatro in progetti in cui gli attori non si piacevano affatto. E io non facevo altro che rassicurarli… beh, questa volta non do dovuto farlo! Sapevo che questi straordinari attori si sentivano al sicuro tra di loro. E quindi potevamo tutti lavorare tranquillamente” – così dichiara George C. Wolfe, regista teatrale affermato, al suo esordio cinematografico con “Come un uragano” (Nights in Rodanthe), terza collaborazione tra Richard Gere e Diane Lane che, a 6 anni dall’oscuro “Unfaithful – L’amore infedele”, questa volta scelgono di abbracciarsi per lasciarsi andare ad un grande amore.

Nel film, tratto da un romanzo di Nicholas Sparks ("Le parole che non ti ho detto"; "Le pagine della nostra vita") , gli attori sono due adulti la cui vita non sorride più tra divorzi, figli che non vogliono saperne più nulla di loro e sensi di colpa. Si rifugeranno in una bellissima casa sulle coste del North Carolina, dove si ameranno e troveranno la forza di riprendere il controllo delle loro vite. “Come regista adoro lavorare con gli attori – continua Wolfe – e cercare con loro l’intimità. A teatro non è poi così diverso, ma stavolta volevo mettere in scena un realismo visivo che fosse anche magico, per questo ho scelto di girare nella vera location di Rodanthe, nel North Carolina, in quella splendida casa sotto le stelle. Una casa che ha davvero resistito a tantissimi uragani!”.

Quali sono state le storie d’amore a cui si è ispirato per lo stile visivo del film?
Non è che mi sia ispirato a qualcuno. Ho guardato "Key Largo" con Bogart, perché volevo vedere come la troupe se l'era cavata con il clima... un problemino che abbiamo avuto anche noi sul set! Per me il film è anche una love story, ma riguarda soprattutto gente rimasta intrappolata nelle scelte fatte nella loro vita. E quindi l’amore che ne scatta è il catalizzatore che gli permette di fuggire da questi cambiamenti.

Non è la prima volta che Hollywood sceglie di adattare le storie romantiche di Nicholas Sparks. Come mai secondo lei questo autore ha così tanto successo?
Io non avevo mai letto nulla di Sparks. E, per quanto riguarda il film, ho letto prima la sceneggiatura e poi il romanzo. Le sue storie mi piacciono perché sono multi-generazionali e sono perfette per fare il cinema perché attraggono gli attori proprio per questa vasta gamma di sentimenti ed emozioni. Sparks scrive di uomini che vengono trasformati grazie ad una certa intesa con le donne. Sono storie che parlano del potere dell’amore e di quello della perdita.

Ci parli ancora del lavoro svolto con gli attori…
È stata una cosa straordinaria. Richard era un'icona romantica sin da giovanissimo e continua ad esserlo anche adesso. Questo è sinonimo di talento e soprattutto di geni perfetti! Ci sono attori e attrici che sono ricorsi alla chirurgia estetica e che hanno fatto cose ‘bizzarre’ con le loro facce… ma quello che mi piace di Richard e Diane è che dimostrano proprio la loro età e sono sempre bellissimi.

Tornerà a teatro, oppure continuerà il suo percorso cinematografico?
Entrambe le cose. Adesso me ne torno a teatro. Poi spero di fare un nuovo film. Un progetto ambientato a New York negli anni ’60, quando la città stava cambiando sia dal punto di vista culturale, politico e demografico.


Come un uragano”, il film che vi riscalderà il cuore durante questo Natale, esce oggi in tutta Italia, distribuito dalla Warner Bros.

 

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