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Torino: Pino Donaggio, i segreti di Brian De Palma e il sequel di Non ci resta che piangere [Intervista] 

Il compositore italiano, braccio destro di De Palma, si racconta al TFF

30.11.2017 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Torino Film Festival (Nexta)
Il trentacinquesimo Torino Film Festival invita Pino Donaggio come rappresentante della retrospettiva dedicata a Brian De Palma. Un autore per il quale il maestro Donaggio ha scritto le musiche di ben sei dei suoi film. I titoli li conosciamo tutti - Carrie - Lo sguardo di Satana, Vestito per uccidere, Blow Out, Omicidio a luci rosse, Doppia personalità e (il meno celebre) Passion - ma ascoltare le storie del compositore provoca istantaneamente la pelle d'oca: "Ricordi il finale di Carrie? Quando Amy Irving va davanti alla tomba e vediamo la mano saltare fuori dal suolo accompagnata dalla musica? Ho visto saltare George Lucas in quella scena. Ha fatto un balzo dalla poltrona del cinema. Si è girato verso me e Brian e si è messo a ridere come se avesse voluto dire: 'Mi avete fregato!'". 
 
Un altro aneddoto su Carrie riguarda Martin Scorsese: "Eravamo a New York e in un cinema proiettavano Carrie... con il titolo nell'insegna luminosa a caratteri cubitali. E in basso, ma molto più piccolo, c'era il titolo del secondo film: Taxi Driver. Brian ha fatto la foto a quell'insegna e l'ha mandata a Scorsese! Ho bellissimi ricordi di quel periodo: Brian era molto amico di Spielberg, Scorsese e Coppola. Facevano gruppo".


 
Maestro Donaggio, lavora ancora oggi con De Palma. Attualmente è impegnato a creare le musiche del suo nuovo thriller: Domino. Cosa vedremo sullo schermo?  
La trama è semplice: i film di Brian lo sono, almeno quelli che faccio io con lui e cioè quelli pieni di suspense, azione e sesso. Domino si apre con una morte: uccidono il compagno di un poliziotto e quindi questo protagonista va in giro per tutta l'Europa a cercare i responsabili. Tra le varie cose incontra anche membri dell'Isis e altri terroristi mentre continua la caccia al colpevole. Ci sarà un grande finale ambientato nel corso di una Corrida con la gente che corre le scale.
 
Ha nominato gli amici di De Palma: Scorsese, Spielberg e Coppola e cioè autori che lavorano quasi sempre con la stessa troupe. Ci sono dei film di De Palma a cui lei non ha partecipato - penso a Scarface o The Untouchables - era troppo impegnato all'epoca?
No. Io avrei voluto farli tutti. Ma lui si era messo in testa che ero bravo a fare quel tipo di musica per quel tipo di film di suspense. Diceva che aveva lavorato con tanti ma che mi trovava "il più bravo di tutti su quei film in particolare". Pensava non fossi adatto per film più drammatici come The Untouchables, o Vittime di guerra. La cosa strana è che quando questo capita, lui mi evita. Non vuole farmi fare nemmeno il provino, perché si sente a disagio a dirmi di no. Ricordo che negli anni Ottanta mi trovavo a New York: stavo lavorando alle musiche di The Fan... lui era nello stesso edificio in cui mi trovavo. Volevo salutarlo. Mi disse che era impegnato. La verità è che stava iniziando un altro film. E non riusciva a dirmi che quel film non lo avrei fatto. Lui è un po' così. Ma quando viene a Venezia ci vediamo sempre. (Sorride)


 
Lei ha lavorato tanto anche per il cinema italiano. C'è un film a cui avrebbe voluto partecipare che poi non ha fatto? 
Avremmo dovuto fare con Benigni e Troisi il seguito di Non ci resta che piangere. Era in programma ma poi è andata diversamente dopo la morte di Troisi. E' stato molto divertente lavorare a quel primo film: Benigni e Troisi sono venuti da me per chiedermi il tema. Mi hanno lasciato libero: "Fai tu e noi lo ascoltiamo" - mi hanno detto. E poi in quel film abbiamo giocato con la musica. C'erano gag musicali come nella scena in cui aprono la porta sperando di trovarsi nel presente e invece trovano i musicisti del Medioevo. 
 
Tornando al cinema di De Palma. Uno dei più grandi fan del regista è Quentin Tarantino. Ha mai discusso con lui su un potenziale progetto da sviluppare insieme?
Tarantino ha usato il tema di Blow-Out nel suo A prova di morte. Una volta leggevo un'intervista in cui diceva: "amo la musica di Donaggio"... eppure non mi ha mai chiamato (sorride). Un altro che ama il mio lavoro è Benicio del Toro. Ha dichiarato: "Quando preparo un film ascolto la musica di Donaggio"... anche lui non mi ha mai chiamato però. Forse non ha ancora il mio numero!