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Tom Hanks: “Le mie paure sul set di Captain Phillips”

Entusiasmo ed emozioni al servizio di Paul Greengrass. La parola all'attore

01.11.2013 - Autore: P.F.
Lavorare al servizio di Paul Greengrass vuol dire prima di tutto pensare in fretta come lui e scervellarsi nel tentativo di superare quella barriera che separa la fiction dalla realtà. In altre parole il regista britannico – celebre per aver diretto i due (bei) sequel della serie di Jason Bourne – è ossessionato dal realismo. Per questo, nel momento in cui ha iniziato a lavorare a Captain Phillips – che racconta la vera storia del sequestro di un capitano di una nave commerciale da parte di un gruppo di pirati somali – Greengrass ha deciso di boicottare il più possibile i teatri di posa e recarsi direttamente in mare aperto.

Leggete la recensione di Captain Phillips - Attacco in mare aperto

Come United 93, anche Captain Phillips – Attacco in mare aperto è un film che racconta una storia vera. Lo fa senza mai smettere di secernere tensione. Lo fa per due terzi della sua durata, prima di arrivare all'ultimo atto che rappresenta l'apice delle emozioni, affidate tutte al modo di recitare di Tom Hanks che torna in gran forma a regalarci una delle performance più importanti della sua carriera. “Tom ha sempre interpretato gente comune - ha affermato il regista - Questa performance è uno studio sulla resistenza e sull'eroismo, creata però attraverso una serie di dubbi, incertezze e paure. Tutt'altro che sull'esperienza”.


Tom Hanks e la moglie Rita Wilson. I due sono sposati da 26 anni

Hanks racconta il set di Greengrass come se fosse ancora incredulo: “E' stato straordinario, abbiamo fatto le riprese al largo dell’isola di Malta: ogni giorno andavamo giù al porto, salivamo sulla nave per andare in mare aperto. Era una nave immensa e, vista la grandezza, pensavo che sarebbe rimasta stabile e invece no!”.

Dunque possiamo dire che Capitan Tom Hanks soffre il mal di mare?
Per fortuna sul set non lo si è sofferto troppo. Fino al giorno in cui non abbiamo iniziato a lavorare sulle scialuppe di salvataggio. Quello sì che è stato un periodo molto difficile e allo stesso tempo una grande avventura. E' stata una serie di riprese velocissime, ma eravamo motivati dal nostro regista. Si trattava di tempi davvero stretti, tranne che per Paul che si è fatto le ossa girando documentari per la BBC.

Sempre a proposito di “realismo spietato”, è vero che Greengrass ha lavorato sul rapporto tra i personaggi, tenendo voi dell'equipaggio lontani dai pirati?
In pratica, quello che accade ai nostri personaggi lo abbiamo vissuto in prima persona. Paul aveva questa idea in mente in cui i pirati dovevano prima apparire come minuscoli punti in lontananza. Li sentivamo arrivare sempre più vicini. E' stato nel momento in cui si sono lanciati sul ponte della nave che li abbiamo visti per la prima volta. Erano magrissimi e agitavano armi di ogni genere davanti a noi urlando e sbraitando. Ricordo che mi è venuta la pelle d'oca. Ero come pietrificato. Ci sono voluti tre ciak per ricordarmi che stavamo solo girando un film.

Qual è stato il fattore decisivo per accettare il ruolo?
Il fatto che fosse una storia vera. Quante volte capita di leggere storie sui giornali e trovarle di gran lunga più interessanti di qualsiasi film? E poi ricordo ancora quando ho visto Bloody Sunday, uno dei primi film di Paul. Ho subito pensato che mi sarebbe piaciuto essere diretto da lui.


Tom Hanks e Paul Greengrass insieme al vero Richard Phillips

Qual è stata la cosa più importante appresa dopo l'incontro con il vero Richard Phillips?
Trovo davvero interessante il fatto che abbia avuto una forte capacità di improvvisazione. Quando ci siamo incontrati gli ho chiesto quale fosse la sua attività principale sulle navi, mi ha risposto che di norma si occupa soprattutto di gestire le scartoffie. Ma quando fu catturato dai pirati, la sua priorità è stata rimanere concentrato per salvarsi e tornare a casa. Tutto questo richiede capacità di improvvisazione e un rapido calcolo di tutte le possibilità. Richard Phillips si è trovato ad interagire da solo con i quattro pirati, cercando di proteggere i suoi uomini. Alla richiesta di dove fosse il resto dell’equipaggio continuava a rispondere: “non lo so, sono qui con voi. Non so cosa rispondervi, perché sono qui con voi”. Ho trovato che questo fosse uno degli aspetti più incredibili tra le varie cose che è riuscito a fare il capitano.

Captain Phillips - Attacco in mare aperto è distribuito nei cinema da Warner Bros.

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