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Sergio Rubini e l'aldilà delle seconde occasioni

Presentato in anteprima al Bif&st, Mi rifaccio vivo è un morality play sulla tolleranza e la guarigione dal rancore

Mi rifaccio vivo - Sergio Rubini, Emilio Solfrizzi

22.03.2013 - Autore: Pierpaolo Festa
Bari - Sergio Rubini raggiunge quota undici film da regista. La nuova pellicola, in uscita in Italia a maggio – e presentata in anteprima al Bif&st – s'intitola Mi rifaccio vivo, un morality play declinato in chiave di commedia. Seguiamo Lillo (del duo Lillo e Greg) giudicato nell'aldilà e sentenziato all'inferno dopo essersi tolto la vita in maniera involontaria (la prima scena è forse la più spassosa del film). Gli viene data una seconda occasione: tornare in vita per una settimana e cercare di riscattare la sua anima facendo del bene. Tornato sulla Terra, possiede il corpo di Emilio Solfrizzi, il cui personaggio è un benefattore che sta per entrare in affari con il magnate interpretato da Neri Marcorè. Peccato che quest'ultimo sia la nemesi suprema del protagonista. Riuscirà a non mandare il suo progetto di riscatto all'aria e guadagnarsi il paradiso?
 
“Questo è un film sul rancore – afferma Rubini -  su come superarlo e come guarire”. Sebbene il regista ci tenga a sottolineare che quello della morte sia soltanto un espediente narrativo per raccontare una storia sull'accettazione dell'altro, è inevitabile chiedergli dell'approccio a questi temi macabri: “Non sono partito da una paranoia, ma da un'opportunità che il cinema ci offre: mettere in luce altre realtà e altri mondi. Quindi mi sono lanciato verso materiale onirico”. Rubini cita anche grandi come Dostoevskij e Freud a proposito del tema del doppio: “Parto un po' dal fatto che noi stessi non siamo mai come appariamo e a volte possiamo rimanere terrorizzati dalle nostre azioni”.

In sala si ride poco, nonostante il talento del sempre simpatico Solfrizzi e degli altri membri del cast (tra cui c'è anche Margherita Buy, ancora una volta a fianco di Rubini). Si sa già dove il regista ci porterà entro la fine dei titoli di coda. Più interessante è invece lo spunto sulla cattiveria e la competizione, l'altro tema del film sul quale il regista commenta: “In passato avevo già fatto dei film sull'antagonismo, non me ne ero mai accorto. Non sono uno che rimane intrappolato nelle competizioni. Sono più un inseguitore solitario: ero bravo nelle gare di fondo. Preferisco i cinquemila metri che i cento. Ecco, sono uno che ama andare e resistere”.

Mi rifaccio vivo sarà distribuito nei cinema da 01 Distribution
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