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Scusa ma ti voglio sposare: parla Federico Moccia

Il romanticismo, l'amore, i gesti folli... ecco come è nato il sequel di "Scusa ma ti chiamo amore"

Scusa ma ti voglio sposare - Raoul Bova e Michaela Quattrociocche

13.02.2010 - Autore: Federica Aliano
Abbiamo visto in anteprima alcune scene del nuovo film diretto da Federico Moccia, “Scusa ma ti voglio sposare” e, tanto per essere precisi, ve lo diciamo chiaro e tondo: se siete inguaribili romantici, che credono che l’amore sia racchiuso in un gesto eclatante che lasci il partner di stucco, allora ecco la commedia che fa per voi. Dalle scene sparse, che comunque raccontano quasi tutta la storia già narrata nel romanzo-sequel scritto dallo stesso Moccia, risulta palese che il film è rivolto a coloro che vogliono dimenticare drammi e vita reale e a cui piace, invece, sognare che un giorno qualcuno possa scrivere una dichiarazione d’amore a caratteri cubitali su un ponte (o una proposta di matrimonio con lettere al neon, sempre su un ponte, il succo è quello). “Specie in questo periodo, bisognava trovare il modo di far uscire la gente dal cinema sorridendo e secondo me lo abbiamo fatto”, ha detto lo stesso Moccia, che sembra non stancarsi mai di analizzare la società guardandola con le lenti rosa...

Federico Moccia sul set di Scusa ma ti voglio sposare

Oggi che il matrimonio non è più molto popolare, pensi che ci si possa ritrovare in quel che racconti?
Credo che il matrimonio faccia paura perché è visto come la possibilità di un fallimento, piuttosto che realizzazione di qualcosa. Però penso che ancora oggi ci sia tanta voglia di sposarsi. Certo, ti devi trovar bene con una persona, la devi vedere nello stesso modo. Sai già che ci saranno momenti di dialogo, ma anche di discussione.

Alex e Niki si stanno per sposare, ma poi Niki si rende conto che c’è dell’altro...

La vita a volte ti mette davanti tante piccole prove e sembra divertirsi: quando tu hai preso una decisione, ti fa vedere qualcos’altro, ti alletta. Alex era sicuro di sposarsi, ma la cosa bella del matrimonio è proprio che si deve tener sempre conto che si è in due. Lui è una persona che vorrebbe tutte le cose come è abituato a ragionare: ho i miei amici, il mio lavoro, poi c’è Niki e con lei mi diverto. Ma non è così: una donna non è mica una bambolina.

Raoul Bova e Michaela Quattrociocche in Scusa ma ti voglio sposare

Raoul Bova dice sempre di essere timido. Tu cosa ne pensi?
Più che timido, direi riservato, il che mi piace molto. Quando è in gruppo non è quello che si  mette al centro dell’attenzione, ma nemmeno quello che se ne sta in disparte e non socializza. Come protagonista non poteva che stare al centro della vicenda, anche se poi c’è un gruppo di amici che mi ha permesso di raccontare altre situazioni.

Come è stato lavorare ancora con Michela Quattrociocche, che hai scoperto tu?

La Michela di “Scusa ma ti chiamo amore” era una ragazzina. Si presentò al provino nei giorni degli esami di maturità, me la ricordo come fosse ieri. In questo film vedrete una ragazza diversa, matura, cresciuta. Nell’interpretare Niki, lottava contro le sue caratteristiche, lei si sarebbe comportata diversamente. Mi diceva “Ma io non posso, dopo una sorpresa così bella, non lo farei mai!”. Però, come immagino possa accadere a molte donne, non sempre l’amore è matematico: non sempre ricevi attenzioni e ricambi con amore.

Raoul Bova e Michaela Quattrociocche in Scusa ma ti voglio sposare

Hai incontrato delle difficoltà nello scrivere il romanzo e il sequel?
La mia scrittura è sempre simile a una sceneggiatura, perché io nasco sceneggiatore. È stato più difficile l’altro, questo film racconta cose che conosco, problemi che affronto tutti i giorni. Invece raccontare una quattordicenne... non lo sai davvero come sono le ragazze di oggi. Sono diverse l’una dall’altra, mi scrivomno tredicenni che hanno già fatto troppe esperienze, e altre che invece sono ingenue, sono ancora delle bambine. Inoltre questa volta, mentre scrivevo, potevo vedere i volti di Michela e Raoul, avevo già un riferimento visivo.

L'appuntamento in sala con "Scusa ma ti voglio sposare" è fissato per il 12 febbraio. La pellicola è distribuita dalla Medusa Film.

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