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Sapore di te: i Vanzina raccontano i sogni degli anni Ottanta

Dopo tre decadi i fratelli girano il sequel spirituale di Sapore di mare

08.01.2014 - Autore: Pierpaolo Festa
Sequel spirituale e nostalgico, Sapore di te arriva al cinema trent'anni dopo l'originale Sapore di Mare. La nostalgia di certo non è un territorio sconosciuto per i fratelli Vanzina che già nel 2002 girarono il sequel del film del padre, il classico della commedia anni 70 Febbre da cavallo. “Quando rivedo i nostri vecchi film, li guardo con tenerezza - afferma Carlo Vanzina - All'epoca c'era tanta energia: facevamo film di getto, in un modo quasi inconsapevole, era come buttarsi senza paracadute. Direi che l'anima vera dei film che ci piacciono è questa. Adesso ci riproviamo”.



Sapore di mare lanciò le loro carriere nel 1983 e fu un'operazione tutt'altro che facile: “I produttori non volevano fare il film - racconta lo sceneggiatore Enrico Vanzina -  Non volevano Christian De Sica perché non credevano che sarebbe diventato famoso. Non volevano soprattutto Virna Lisi, che poi con quel ruolo vinse il David di Donatello”. Quel film raccontava gli anni Sessanta, concludendosi vent'anni dopo. Sapore di te parte proprio dal 1983 con un epilogo ai giorni nostri: “Abbiamo aspettato trent'anni per fare questo film – racconta il regista - Sapore di mare ha cambiato le nostre vite: ci tenevamo molto a realizzare questo nuovo lavoro perché ha un valore affettivo molto alto”. Il regista si guarda indietro e dice: “Questi trent'anni sono passati in un secondo. Abbiamo continuato a ricevere lettere dei fan che ci chiedevano un nuovo Sapore di mare. Dunque questo nuovo film nasce da un'emozione. Noi volevamo farlo alla nostra maniera”.

Qual è dunque la maniera dei Vanzina? Secondo Carlo l'obiettivo era quello di realizzare un film sentimentale. "In un momento grigio e disperato raccontiamo un'epoca in cui la gente credeva nell'amore, nella vita, nel sentimento, nel vivere. Sapore di te è una ventata di ottimismo in un periodo un po' cupo”. Gli fa eco il fratello: “Puntiamo su un bel tasso di romanticismo. In questo modo, i giovani che si avvicinano al cinema italiano vedranno un film ottimista in cui solo i personaggi che hanno cuore ce la fanno”. A proposito degli anni Ottanta continua: “Sono stati rovinati dalla cattiva stampa. Il cinema migliore degli ultimi anni risale a quell'epoca. E lo stesso discorso può essere fatto per quanto riguarda la musica. Gli Ottanta vanno rivisti e accettati per quello che sono stati. Noi li abbiamo raccontati adesso che siamo più maturi e abbiamo evitato un eccesso di buonismo: il film parla anche di amori non corrisposti e c'è perfino la morte. Così è la vita. Volevamo proprio raccontare una storia sul destino con un mood di allegria di fondo”.



Il regista conclude ricordando i grandi maestri del nostro cinema e spiegando che "negli ultimi tempi vengono realizzati tanti film grotteschi. Quelli non li so fare. Io osservo la realtà e lo faccio sempre con grande affetto. E' una lezione che ho imparato da Monicelli e Scarpelli: loro facevano film corali e raccontavano i loro personaggi con grande amore”.

Sapore di te, in uscita il 9 gennaio, è distribuito da Medusa.

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