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Saoirse, la musa di Peter Jackson

A soli quindici anni Saoirse Ronan è uno dei talenti più giovani del cinema. Dopo essere stata candidata all'Oscar per "Espiazione" la ritroviamo diretta dal regista neozelandese che l'ha voluta come protagonista di "Amabili resti".

Saoirse Ronan

11.02.2010 - Autore: Pierpaolo Festa
Si scrive Saoirse, si pronuncia “Sersha”, così ci istruiscono gli amici della Paramount prima di farci incontrare la fantastica protagonista di “Amabili resti” (qui trovate la nostra recensione, qui la nostra intervista a Peter Jackson).
Sul grande schermo l’abbiamo già vista nel ruolo della sorella di Keira Knightley in “Espiazione” e nel fantasy “City of Ember” al fianco di Bill Murray e Tim Robbins.  E quando la incontriamo, la giovanissima attrice arriva in compagnia della madre che rimane seduta nell’angolo della stanza a tenere d’occhio la sua bambina.
Mentre ci parla del suo regista, Saoirse non frena mai il suo entusiasmo. Per lei Peter Jackson è ormai “Pete”, colui che per oltre un anno l’ha guidata in questo incredibile viaggio di emozioni: “Ero molto nervosa all’inizio delle riprese – ci confessa l’attrice –  Sapevo che per il ruolo di Susie Salmon mi sarei dovuta confrontare con le aspettative dei lettori e quindi dovevo rappresentare quel personaggio proprio nel modo giusto. Da un parte mi sono fidata totalmente di Peter Jackson, dall’altra tutto doveva già essere chiaro nella mia mente”.

Saoirse Ronan e Peter Jackson

Quando hai letto per la prima volta il romanzo di Alice Sebold? Lo hai usato come guida per prepararti alle riprese?
Non conoscevo il libro. La prima volta che ne ho sentito parlare è stato poco prima del provino. Ho letto il romanzo soltanto quando ho finito il film. Avevo tredici anni quando ho cominciato a girare con Peter, mi sentivo troppo giovane per leggerlo e poi volevo concentrarmi soprattutto sul copione.

Come sei riuscita a convincere Peter Jackson ad ingaggiarti?
Ho fatto un provino su un video che ho girato in casa mia e lo ho inviato a lui. Lo aveva girato mio padre nel nostro giardino. Gli mostravo la casa con la mia famiglia, la vita normale di tutti i giorni. Settimane dopo, sono stata contattata dalla produzione: mi volevano come protagonista… ero scioccata! È stato incredibile. In quel periodo stavo lavorando ad un altro film e avevo l’obbligo di non dire a nessuno di essere stata ingaggiata da Peter Jackson: è stata una cosa frustrante!

Saoirse Ronan

Parlaci del lavoro svolto sul set insieme a Stanley Tucci che nel film interpreta il tuo assassino. Siete stati lontani sul set proprio per mantenere quelle dinamiche che si creano tra i vostri personaggi?
No, al contrario! Stanley e io ci siamo subito avvicinati! Eravamo a nostro agio durante le scene e penso che questo sia stato essenziale per raggiungere l’intensità sul set. E poi Peter è stato fantastico a dirigerci. Lui rimane sempre al tuo fianco e ti coinvolge continuamente. È stato davvero interessante lavorare con un regista che ti accompagna in ogni cosa.


Di certo uno degli elementi principali del suo cinema è proprio l’uso degli effetti speciali. Raccontaci quanto è stato strano lavorare sul set e quanto può essere stressante…
Direi che è una cosa diversa. Non avevo mai fatto così tante scene su un set in blue-screen. È stato interessante: non l’ho trovato né difficile né duro per recitare, proprio perché Peter aveva una chiara visione di tutto. Certamente era anche stressante:  ero sul set tutti i giorni e c’erano sempre tantissime inquadrature da realizzare. Eppure sono stata benissimo in Nuova Zelanda: trovarmi in mezzo a quella troupe era come stare in famiglia.

Saoirse Ronan

Com’è nata questa tua passione per la recitazione?
La verità è che mi sono ritrovata immediatamente appassionata a questo mestiere. Lo amo davvero e questo mi aiuta a entrare nei personaggi. E mi ritengo molto fortunata di aver lavorato con registi che sapevano esattamente cosa volevano. Nel caso di Peter Jackson, lui lo sa bene però ama indicarti la direzione giusta e lasciarti anche un po’ di libertà. Sto imparando tantissimo sui set e mi sento sempre più a mio agio. Sono sempre circondata da adulti e questo mi piace molto. Sul set di “Amabili resti” ho conosciuto Susan Sarandon e stare con lei è incredibile! È importante avere dei punti di riferimento come lei, invece di cose alla Disney Channel a cui molti si ispirano oggi.

Presto ti vedremo anche in “The Way Back” di Peter Weir. Cosa puoi dirci dell’esperienza sul set con questo altro grande regista?
Peter Weir è un genio: sa tantissimo e ama raccontare ogni tipo di storia. E si tratta sempre di storie interessanti. Starei ad ascoltarlo per giorni e giorni, non-stop!


Amabili resti” sarà distribuito dalla Paramount Pictures, a partire dal 12 febbraio.

Per saperne di più
La nostra recensione
La nostra intervista a Peter Jackson
Il trailer del film