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Salvatores: “Il mio supereroe protagonista del film che ho sempre sognato di fare”

Abbiamo visto in anteprima alcune sequenze da Il ragazzo invisibile, superhero movie dalla struttura americana con un cuore pulsante europeo

Il ragazzo invisibile

02.07.2014 - Autore: Pierpaolo Festa
Gabriele Salvatores ha realizzato “il film dei suoi sogni”. Quello che ha sempre voluto fare: una struttura in tre atti “all'americana” il cui cuore pulsante è al cento per cento europeo. “Nella vita non ho figli, eppure sto allevando un figlio cinematografico - ci rivela il regista - sono partito da Io non ho paura raccontando di un bambino di dieci anni, poi sono andato avanti con Come Dio comanda. Oggi il protagonista del mio nuovo film ne ha quattordici”, dice, senza mai abbandonare il suo sorriso, confermando che i tempi di Educazione siberiana – quelli in cui preferiva rimanere chiuso nella sua roulotte a piangere piuttosto che recarsi sul set – sono finiti.

Ne abbiamo la prova quando assistiamo a diverse sequenze de Il ragazzo invisibile, proiettate a Riccione in occasione del panel 01 Distribution organizzato dall'evento Ciné – Giornate estive di Cinema 2014. Sullo schermo un ragazzino si alza dal letto per iniziare la sua giornata. Ne vediamo il pigiama, le pantofole ma non la pelle. Seguiamo la sua presenza mentre entra nella doccia e poco dopo quando, davanti allo specchio, realizza di essere diventato invisibile. È il giorno in cui la sua vita cambia: ventiquattro ore prima era solo un perdente preso di mira dai bulli a scuola, uno che non ha mai avuto fortuna con le ragazze della sua età. Un ragazzino che non ha mai conosciuto il vero padre e che ha un rapporto molto complesso con la mamma single (la interpreta Valeria Golino). Una volta scoperto il suo dono, lo seguiamo mentre si vendica contro chi gli ha fatto un torto e, incuriosito, si intrufola dentro lo spogliatoio femminile.



Quello è solo l'inizio: il film è tanto storia “coming of age”, quanto classico superhero movie contenente colpi di scena, incidenti radioattivi, e una sottotrama incentrata sul passato misterioso dei genitori del protagonista che potrebbero benissimo appartenere allo stesso mondo raccontato dalla Pixar ne Gli incredibili. “Tutti gli adolescenti a un certo punto capiscono di avere un dono: a quel punto esitano pensando a come esternarlo e come utilizzarlo. Il protagonista del mio film arriverà a chiedersi: posso continuare a essere 'speciale' oppure faccio la scelta più difficile e scelgo di vivere come un uomo 'normale'?”.

Gabriele possiamo definire Il ragazzo invisibile un “superhero movie” a tutti gli effetti?
E' un film di supereroi a tutti gli effetti, ma sono i supereroi visti con i nostri occhi europei, che sono un po' più attenti alla quotidianità, ai sentimenti, alla realtà, rispetto a quelli americani puntati tutti sullo spettacolo. Qui lo spettacolo c'è anche se la sfida più difficile non è quella di combattere i cattivi, piuttosto quella di diventare grandi. Passare dal principio di desiderio al principio di realtà.

Lo hai definito “Il film che ho sempre sognato”, come mai capita solo adesso nella tua lunga carriera?
Non ci sono riuscito prima perché non è facile in Italia. Bisogna trovare dei produttori che ci credano e siano pronti a rischiare. Nel 1996, quando abbiamo fatto Nirvana, ci prendevano tutti in giro perché avevamo puntato su un film con tanti effetti speciali. Quando è uscito negli USA ci hanno invece detto che volevano conoscere chi aveva fatto quegli effetti! A volte ci sottovalutiamo nel momento sbagliato: siamo uno strano Paese, prendi ad esempio il calcio che ci ha appena dimostrato l'esatto opposto. Non è bello, quindi bisogna un po' credere in se stessi e allo stesso tempo assicurarsi anche di avere un produttore che ci creda: sono stato molto fortunato con Indigo, 01 e Rai Cinema.



E' bello sentirti parlare così dopo l'esperienza da “incubo” di Educazione siberiana. Tu stesso non hai fatto mistero dello stress vissuto sul set di quel film. Dunque vorrei sapere come è stato il tuo primo giorno sul set de Il ragazzo invisibile...
Questa è stata un'esperienza molto felice. Al contrario di Educazione siberiana che era nero e forte, qui c'è il mistero ma è più fantastico. La verità è che i film ti condizionano molto l'umore, questa volta ci siamo divertiti a farlo. La scelta di Trieste come location ci ha aiutato molto: è una città così bella, sembra Vienna sul mare.

Vorrei chiederti quanto ci hai messo prima di trovare Ludovico Girardello e dargli il ruolo da protagonista del tuo film?
Oh, abbiamo visto più di seicento ragazzini. Il criterio è sempre quello della sincerità: i ragazzi sono molto più bravi - gli attori professionisti si arrabbieranno – ma diciamo che si fa meno fatica per certe cose perché non hanno schemi né armature o sicurezze, Bisogna trovare ragazzi che non siano condizionati dalla TV e che siano sinceri, dopodiché basta dirgli la verità. Basta parlargli della propria vita in relazione a quello che stanno facendo.

Come mai scegliere il potere dell'invisibilità nell'era di Facebook in cui siamo tutti visibili?
È proprio questo il motivo per cui abbiamo scelto questo potere: nella società dell'immagine è interessante che il superpotere sia quello di scomparire. Detto questo, credo che chiunque di noi abbia almeno una volta desiderato di essere invisibile o ci si è sentito perché non lo filava nessuno.



Inevitabile chiederti se guardi i film di supereroi made in USA...
Certamente, mi è piaciuto molto il primo Spider-Man. Recentemente ho apprezzato l'ultimo Captain America. A volte gli americani si fanno prendere troppo la mano dai continui colpi di scena, io volevo fare un film reale ma anche magico. Penso che Il ragazzo invisibile sia un film trasversale: i ragazzi ne vedono l'avventura, le paure e i desideri. Gli adulti invece vedono cose più profonde: la difficoltà dell'adolescenza, la complessità nel rapportarsi con i genitori e con gli altri e, ovviamente, l'uso non sempre positivo dei “superpoteri”.

Il ragazzo invisibile arriverà sugli schermi a Natale distribuito da 01 Distribution. Qui ne potete vedere il teaser trailer.