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Rocco Siffredi: “Produrrò una porn fiction”

Dall’Isola dei Famosi al difensore dei diritti degli animali: le mille facce del pornoattore più famoso di sempre

Rocco Siffredi

17.04.2015 - Autore: Salvo Cagnazzo
A distanza di quasi 4 anni dalla campagna intitolata “Ho sedotto e abbandonato ma non il mio cane”, il Rocco nazionale torna a schierarsi apertamente dalla parte degli animali collaborando nuovamente con l’Associazione Animalisti Italiani. Per una raccolta firme che punta a dire “basta” a chi maltratta gli animali, sicuri di non avere (o di averne poche) pene da scontare.

L’abbiamo incontrato proprio in quest’occasione, nella culla della cultura vegetariana a Roma, il Margutta RistorArte, storico ristorante di Tina e Claudio Vannini. Durante la conferenza stampa promette (ancora) a tutti i giornalisti di appendere “l’arnese” al chiodo, ma a noi ha confessato di avere un grande progetto in cantiere. E di malsopportare l’educazione “cattolica” italiana.



Cosa ti spinge a fare da testimonial per questa campagna?
Credo che sia una causa bellissima: sono io ad essere grato a loro. L’anno scorso l’ho fatto da solo, con mio figlio, e mi fa piacere. Io ho una fattoria, un vero multicolor: dall’asino alle capre, dalle pecore ai cani, dalle galline alle oche. Ora mio figlio mi sta spingendo anche a comprare uno struzzo. E tu penserai, “ma perché?”. Semplice, anche lui ama gli animali. Abbiamo lo spazio, le possibilità e chi se ne occupa, perché è inutile avere animali se devi averli in gabbia”.

Allora Rocco, confermi che dici “basta” al cinema hard?
Ebbene sì, ma proseguo da produttore. Inoltre lancerò un serial porno, come funziona tanto bene ultimamente in Italia.

Tipo una “porn fiction”?
Precisamente. Ma lo farò a Budapest: in Italia non è possibile, la legge qui non è chiara, è davvero complicato.



Ma perché il sesso è ancora un tabù in Italia?
Semplicemente perché siamo Italiani. E’ atipico che un porno-attore con 30 anni di esperienza alle spalle abbia i sensi di colpa perché sta con una moglie e pensa che ci sia qualcosa che non va nel fare sesso con le altre. E’ un’educazione, la nostra, “molto particolare”: un problema che ho io, ma che non ha mia moglie che viene dall’Est. Credo che la religione cattolica abbia influito tantissimo, ben radicata anche nella nostra cultura.

Tante settimane di astinenza: com’è stata la prima notte dopo l’Isola?
Tranquilla: non ho fatto niente con mia moglie per dieci giorni. Non avevo impulsi, non ho voluto svegliare la “belva”.

Che valore ha per te la fedeltà e il sesso?
Ho sempre pensato che possano essere slegate, ma non perché mi conveniva così. Lo dico per esperienza: ho fatto sesso da sposato per 23 anni, e non ho mai amato nessuno come amo mia moglie. Le rispettavo, era una simpatia, una collaborazione, consapevoli che fosse un prodotto per far divertire, per dar piacere. Il connubio sesso e amore è esplosivo, ma non significa che non debba accadere il contrario.
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