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Ritorno a Sin City: “Il nudo di Eva Green nel nome dell'arte”

Frank Miller e Robert Rodriguez presentano a Roma il sequel Una donna per cui uccidere

15.09.2014 - Autore: P.F.
Stupendo per alcuni. Insopportabile per altri. Affascinante in entrambi i casi. Eppure non si può negare che il primo Sin City, uscito al cinema nel 2005, abbia rappresentato un passo in avanti nel dialogo tra cinema e fumetto: un salto in una direzione opposta rispetto a tutti gli spettacolari blockbuster Marvel che martellano i nostri schermi stagione dopo stagione. 

Frank Miller e Robert Rodriguez 
 
Un decennio dopo Frank Miller e Robert Rodriguez arrivano a Roma per presentare Sin City – Una donna per cui uccidere, sequel atteso a lungo e finalmente in arrivo sugli schermi dal 2 ottobre in 400 copie. Metà di queste sarà in 3D: “E' proprio il 3D la vera innovazione del film – dice Rodriguez – Il nostro sequel rappresenta un balzo in avanti in questa tecnologia. Grazie all'effetto 3D i disegni di Frank Miller prendono vita in modo molto più forte”. 
 
Sullo schermo Eva Green ruba ancora una volta la scena scatenando il suo fascino fatale nei panni di Ava Lord, quella che Miller definisce: “la quintessenza della femme fatale: un personaggio terrificante, sexy e molto tragico”. Ancora una volta l'ex musa di Bertolucci si toglie gli abiti e ipnotizza sia i suoi partner sullo schermo che l'intera audience dall'altra parte di esso. Quanto è stato facile convincerla a spogliarsi? Molto facile. Risponde Rodriguez: “Ci sono tanti nudi in scena, ma sono tutti ripresi in modo molto artistico. Sono necessari e questo le attrici lo hanno capito. È bastato mostrare loro l'opera di Frank Miller. Da quel momento hanno compreso il valore artistico della cosa”. 

La fiducia degli attori nei confronti dei loro registi è stata la chiave di volta di questo sequel: “Dieci anni fa gli attori conoscevano poco la tecnica del green screen - dice Rodriguez - non erano a proprio agio alle prese con la nuova tecnologia. Oggi sono più abituati e la lavorazione è più semplice perché anche loro riescono a capire il risultato finale”. Gli fa eco Miller: “Questa volta siamo andati più in profondità sui personaggi e ci siamo innamorati di loro. Questo perché abbiamo avuto la fortuna di avere a che fare con grandi lavoratori: attori creativi e mai capricciosi”. 
 
Il papà del fumetto non fa mistero dei suoi dubbi cinematografici: “Inizialmente credevo che le storie di Sin City fossero incompatibili con il grande schermo. Robert, però, mi ha convito, spiegandomi che la cosa era tutt'altro che impossibile. Grazie a questi film ha creato una nuova forma di cinema. Il segreto è solo uno: bisogna conoscere benissimo il materiale di partenza”. Anche per questo Rodriguez ha ripreso Miller a bordo mettendolo al suo fianco sul timone di regia: “ci tenevo che già dal titolo si chiamasse 'Frank Miller's Sin City': volevo essere fedelissimo alla sua opera. E' la sua visione, tradotta in un film”.  

Secondo Miller: “I migliori adattamenti recenti dai fumetti sono quelli più vicini al materiale di partenza. I comics sono fatti da una sola persona, mentre a Hollywood mettono bocca tutti. Io dico sempre: 'restate fedeli al libro!'. Eppure c'è sempre una lunga fila di cani in attesa di sbranare l'osso”. 

Sin City 2 - Una donna per cui uccidere, in uscita il 2 ottobre, è distribuito da Lucky Red. 

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