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Revolutionary Road. La nostra recensione

"Revolutionary Road" è uno dei più riusciti lungometraggi del 2008, forse addirittura il migliore, e non vederlo in lizza per i premi che contano degli Academy Awards è un oltraggio.

Revolutionary Road

22.01.2009 - Autore: Giulio Frafuso
Periferia del Connecticut, anni ’50. Alla soglia dei trent’anni e con due figli, la coppia formata da Frank Wheeler (Leonardo DiCaprio) e sua moglie April (Kate Winslet) sta attraversando un momento di crisi. Sposatisi in preda all’illusione di una vita piena di soddisfazioni, i due invece si trovano di fronte ad una realtà fatta di un lavoro monotono, pochissime soddisfazioni sul piano personale, e il perbenismo asfissiante della middle-class americana di quel periodo. Di fronte alla frustrazione sempre crescente di Frank la soluzione percorribile sembra essere solamente quella più radicale, e cioè abbandonare tutto e trasferirsi in Europa, magari in una città viva ed affascinante come Parigi. Ma in fin dei conti è poi così semplice partire ed abbandonare un modo di vita che per quanto monotono da comunque agiatezza e false sicurezze?

Tratto dall’omonimo romanzo di Richard Yates, il nuovo film di Sam Mendes è una delle opere più lucide mai realizzate sull’analisi del rapporto di coppia. La profondità e la veridicità psicologica con cui sono stati disegnati i personaggi di Frank ed April Wheeler a nostro avviso non trova corrispettivo in nessun dramma contemporaneo, forse in qualche capolavoro di John Cassavetes (ovviamente, in quel caso si parla di tutta un’altra idea di cinema).
La dirompente forza espressiva di queste due figure viene poi accompagnata al suo massimo compimento dalla regia di Mendes, che ha trovato un equilibrio quasi miracolo tra la stilizzazione elegante dell’immagine e la sintesi composta della stessa. Sotto questo punto di vista, grazie anche alla fotografia sempre impagabile di Roger Deakins, “Revolutionary Road” è un piccolo grande gioiello di cinema, che sposa con pienezza forma e contenuto.

L’ennesimo punto di forza sono poi gli attori. Partiamo dal lodare due comprimari di grandissimo impatto come Kathy Bates e Michael Shannon, perfetti ed commoventi nei rispettivi ruoli. Passiamo poi ad evidenziare, se ce ne fosse ancora bisogno, la bravura dei due protagonisti, Kate Winslet e Leonardo DiCaprio, a nostro avviso entrambi meritevoli di essere premiati con l’Oscar. La specularità nella loro performance è a dir poco grandiosa: se la Winslet presenta un’interpretazione splendidamente trattenuta, vigorosa e vibrante nel lasciar trasparire il dolore proprio nella compostezza, a sorprendere è un DiCaprio precisissimo nell’interpretare l’immaturità e la frustrazione del suo personaggio.

Revolutionary Road” è uno dei più riusciti lungometraggi del 2008, forse addirittura il migliore, e non vederlo in lizza per i premi che contano degli Academy Awards è un vero oltraggio.

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