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Quando l'attore è un cane: la regista di Italo ci svela i segreti del suo lavoro

Provini, tutele e imprevisti di un set cinematografico a quattro zampe 

14.01.2015 - Autore: Pierpaolo Festa
Billy Wilder diceva "forse potrei riuscire a dirigere un cane. Fare un film con un bambino? Non saprei”. Sono molti i filmmaker che giorno dopo giorno cercano di accettare la sfida del regista, affiancando quadrupedi e bambini davanti alle loro macchine da presa per assemblare “feel-good movies”. Ci prova anche Alessia Scarso che con il suo Italo ha girato una commedia romantica ispirata alla vera storia del cane adottato dalla popolazione di Scicli, paesino siciliano in provincia di Ragusa: un randagio che nel 2009 si è guadagnato la cittadinanza onoraria. “Quando c'è una difficoltà probabilmente può esserci dietro un buon risultato – afferma la regista ai microfoni di Film.it - Sia animali che bambini richiedono delle attenzioni particolari, perché non lavorano molto di tecnica, lavorano più d'istinto. Il nostro Tomak (che interpreta Italo) sul set ci ha fatti tribolare con le ombre e il sole. Doveva semplicemente camminare al sole, ma non ne voleva sapere e si rifugiava nell'ombra!”. 

Il cane Tomak nei panni di Italo nel film di Alessia Scarso
 
La regista ricorda ancora il vero Italo: “Quando lo incontravi, sentivi che c'era qualcosa di speciale. Impossibile non pensare di raccontarne la storia. All'inizio timidamente si pensava a un cortometraggio, poi a un documentario. Io, però, cercavo una storia che trasudasse amore: ci è voluto coraggio a capire che ne avremmo fatto un film per il cinema. Un film per tutti, e per tutti intendo tutti (è fruibile anche a sordi e ciechi): gli adulti che vogliono tornare bambini e i bambini che provano a fare gli adulti”.
 
Vorrei capire dunque quanto è stato difficile trovare "l'attore" giusto per il ruolo di Italo. Come funziona cinematograficamente un provino per un cane? 
Il primo criterio di scelta è stato quello più difficile, quello della "somiglianza" con il vero Italo, che era un meticcio. Tomak, pur essendo un Golden Retriever, era il cane che più di tutti gli somigliava. Non ho valutato altri cani, perché sono rimasta colpita dalle "azioni" che Tomak sapeva fare: la somiglianza c'era e lui era bravissimo, suscitava immediatamente un sentimento di affezione.  

Marco Bocci ed Elena Radonicich, protagonisti di Italo
 
In che modo le leggi tutelano gli animali impegnati sui set cinematografici italiani. Come funziona la giornata tipo del vostro protagonista?
Gli animali sul set sono più tutelati delle persone. Ci sono regole ben precise, sia per i loro orari di lavoro che per il comportamento della troupe nei loro confronti. Il cane attore infatti sul set va totalmente ignorato, questo per evitare di distrarlo nelle azioni che l'addestratore gli dà da compiere. Solitamente si usa avere più di un cane sul set, per portare avanti il lavoro evitando di affaticare un solo cane, noi però abbiamo avuto Tomak. Sul set una volta stabilite le azioni del cane facevamo qualche prova. Dopodiché Tomak andava a riposarsi mentre la troupe aveva da impostare la scena secondo le esigenze tecniche. Al momento del ciak Tomak veniva chiamato in scena e si avviava alla sua interpretazione. Allo stop se ne tornava subito in cuccia, opportunamente allestita in un angolo tranquillo del set.
 
Poco fa parlavamo di imprevisti che possono accadere quando si lavora con un cane al cinema. Tra questi c'è stata qualche occasione che avete colta al volo e tenuta nel film? 
Ne racconto una su tutte. Scena in un' emittente televisiva locale, Marco Bocci doveva interpretare la scena del sindaco - impacciato alle telecamere - che presenta Italo alla città. Tomak era seduto accanto a Marco. Durante il ciak Tomak ha mal interpretato la gesticolazione delle mani di Marco come un richiesta di "zampa", e gli ha dato istintivamente la zampa. Marco ha accusato l'imprevisto e l'ha cavalcato, infondendo al personaggio quel momento di spiazzamento rispetto a un gesto inaspettato, che ha rinforzato la sua interpretazione. Abbiamo tenuto la scena nel montaggio finale. 

Tomak e Vincenzo Lauretta in una scena del film
 
C'è un tipo di appello che il film si pone a proposito del problema dei randagi? Come il cinema può sensibilizzare la cosa? 
Il film tocca profondamente una parte di noi, o per lo meno mi auguro che sia così, dove non esiste una differenza tra un randagio e un cane di razza. Ciò non vuol dire che il problema randagismo non esiste. Al momento vedo più sforzi da parte dei volontari che da parte delle pubbliche istituzioni. Mi auguro che, in qualunque punto tocchi questo film, a qualcuno possa venire in mente che bisognerebbe intervenire efficacemente sul problema.
 
Mi descriva l'ultimo ciak con il cane che interpreta Italo. Che tipo di emozione c'è stata sul set? Come lo avete salutato?  
All'ultimo ciak è accaduto quello che tutti aspettavamo da tutto il film: ce lo siamo spupazzato finalmente di coccole!

Italo, in uscita il 15 gennaio, è distribuito da Notorious Pictures. Il film è interpretato anche da Marco Bocci, Elena Radonicich, Barbara Tabita e Vincenzo Lauretta. 

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