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Quando Frankenstein diventa un action hero

Il nostro incontro con Kevin Grevioux, sceneggiatore di I, Frankenstein

I, Frankenstein - Aaron Eckhart

20.11.2013 - Autore: Adriano Ercolani, da New York
Per il cinema horror la contaminazione con quello d’azione sembra ormai diventata una consuetudine. Oggi è quasi praticamente impossibile capire dove comincia l’uno e finisce l’altro, almeno per saghe come quella di Underworld, che di tale fusione hanno fatto il loro punto di forza. Adesso I, Frankenstein, nuova “creatura” degli stessi ideatori, potrebbe spingere il livello del gioco ancora più in alto.

La trama vede il mostro creato dal genio da Mary Shelley aggirarsi per i nostri giorni, costretto ad affrontare forze del male ancora più oscure e potenti di lui. “L’idea di partenza – racconta Kevin Grevioux, attore del film e co-sceneggiatore insieme al regista Stuart Beattie – era proprio quella di prendere i mostri classici dell’universo orrorifico e trasformarli in eroi d’azione. Underworld segue la stessa formula con vampiri e licantropi, e ha avuto successo. Perché non riprovare? Volevo però un’altra creatura mitica e ho scelto Frankenstein. Avevo scritto una prima sceneggiatura che non era stata ben compresa, così ho realizzato anche una graphic novel per illustrare le mie idee sul mondo che volevo costruire, e allora la produzione ha capito”.



La storia ruota intorno al segreto della creazione della creatura di Frankenstein, conteso da due fazioni di esseri soprannaturali in guerra tra loro, Demoni e Gargoyle. “All’inizio avevo pensato di adoperare ancora i vampiri – continua Grevioux - doveva essere Frankenstein contro Dracula. Un anno e mezzo dopo aver venduto la sceneggiatura avevo ancora dei problemi di storia, così quando Stuart è entrato nel progetto ha deciso di trasformarli in demoni per rinfrescare un po’ il prodotto, ma la trama è rimasta praticamente inalterata. Alla fine Dracula si è trasformato in Naberius, interpretato da Bill Nighy, uno che di questo tipo di film se ne intende… Stuart ha tolto un gran numero di mostri che avevo inserito, che effettivamente appesantivano il tutto ed erano difficili da comprendere”.

Protagonista assoluto di I, Frankenstein è Aaron Eckhart nei panni della creatura (che nel film si chiama Adam, come il primo uomo…). L’attore in carriera ha già incrociato la strada del fantasy con Paycheck, World Invasion, ma soprattutto Il cavaliere oscuro, che l’ha reso una star internazionale. “Aaron possiede la necessaria gravitas per il ruolo – sentenzia ancora Grevioux – È un attore prodigioso, ha capito subito cosa volevamo fare. Accanto a lui abbiamo scelto Yvonne Strahovski per la figura dello scienziato che aiuta Adam, la loro alchimia è portentosa, hanno fatto davvero un gran lavoro insieme”.



Insomma, prepariamoci a vedere anche il mostro di Frankenstein scendere nell’arena dei gladiatori del nuovo action/horror contemporaneo e incrociare metaforicamente i guantoni con altri esseri appartenenti al nostro immaginario fantastico. Una sfida tutta nuova che però sapientemente affonda le radici nel passato, come confessa Kevin: “Il film che mi ha ispirato sia per questa produzione che per l’intera saga di Underworld  è stato House of Frankenstein del 1944, il primo che sfrutta l’idea di riunire tutti i grandi classici dell’horror come Dracula, l’Uomo Lupo e ovviamente Frankenstein. È il mio preferito in assoluto”.

In uscita il 24 gennaio, I, Frankenstein è distribuito in Italia da Koch Media.