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Punto di non ritorno, intervista a Lee Child: "Tranquilli non ucciderò mai Jack Reacher"

Il nuovo action thriller interpretato da Tom Cruise dal 20 ottobre nei cinema. La parola al papà della saga

13.10.2016 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
E' la seconda volta che Jack Reacher fa il salto dalle pagine dei romanzi di cui è protagonista al grande schermo, dove lo vediamo di trenta centimetri più basso rispetto al suo identikit letterario, meno muscoloso e con un ego come quello di Tom Cruise.

La prima trasposizione cinematografica risale al 2012, accompagnata dai lamenti dei milioni di fan della saga letteraria e di chi ormai non sopporta più Cruise a prescindere. "Si sono dovuti ricredere! - ribatte Lee Child dall'altra parte della cornetta - Chi non ha visto quel film al cinema, lo ha poi recuperato in DVD, Blu-ray o streaming, e si è accorto che Jack Reacher: La prova decisiva era un ottimo thriller". Il padre della saga letteraria di Reacher, uno scrittore inglese trapiantato negli USA e specializzato in thriller che bruciano a fuoco lento per poi esplodere in una overdose di violenza, è più fiducioso a quattro anni di distanza dal primo film: "Sono fiero di aver creato un personaggio che le persone amano al punto da arrabbiarsi davanti all'ingaggio di un determinato attore, ma sono anche certo che questa volta hanno capito che Cruise mette tutto se stesso in questo ruolo. Ecco perché credo che il film andrà bene sin dalla sua partenza". 


Cruise in manette in una scena di Punto di non ritorno
 
Jack Reacher: Punto di non ritorno arriva nei cinema e diventa il secondo film del franchise cinematografico, tratto dall'omonimo romanzo che invece è il diciottesimo della serie letteraria di Lee Child. Questa volta l'ex maggiore della polizia militare, congedato e trasformatosi in un gigante buono che gira l'America per conto suo, raddrizzando torti e affrontando ogni genere di criminale, torna sullo schermo per aiutare Susan Turner (interpretata dall'attrice Cobie Smulders di How I Met Your Mother): la persona che lo ha rimpiazzato nell'esercito e che adesso è stata incastrata in un complotto in cui sembra essere lei il capro espiatorio. 

Film.it è tornato a chiamare Lee Child al telefono in attesa dell'uscita del film il prossimo 20 ottobre:

"Jack Reacher for President". Come vedi il tuo eroe nei panni del comandante in capo? 
E' un'ottima domanda, perché sarebbe bello avere un'alternativa ai candidati. Reacher sarebbe perfetto. Sono certo che non farebbe parte di nessuno schieramento politico: la storia americana ci insegna che sono esistiti presidenti come il generale Eisenhower, eletto dai repubblicani ma non repubblicano fino al midollo. A lui non interessava dare appoggio a ciascuna delle due parti, piuttosto gli importava garantire un equilibrio e far funzionare le cose. Quindi se mi chiedi di Reacher, lui sarebbe un presidente fantastico: scremerebbe la politica da tutte le sue cazzate e riuscirebbe davvero a portare un cambiamento. 


Leggi la recensione del primo film di Jack Reacher, La prova decisiva
 
Quest'ultima frase mi fa ripensare al giorno in cui Jack Reacher è nato nella tua mente. Il giorno che hai perso il lavoro come autore televisivo. Eri stato licenziato. E' giusto sostenere dunque che Reacher è un po' figlio della tua collera?
Assolutamente sì. E' nato dalla mia rabbia e dal mio disgusto, dopo che la compagnia per cui lavoravo era fallita e noi impiegati venivamo buttati fuori. Ho cercato di creare un parallelo con il mondo di Reacher ripensando al cambiamento avvenuto nell'esercito statunitense: prima era come una macchina enorme e ben oliata, dopo il crollo dell'Unione Sovietica invece è stato ridotto di numero e tante persone come Reacher - molti dei quali non avevano nient'altro nella vita tranne che l'esercito - si sono ritrovate per strada. Letteralmente. La rabbia di Reacher è la mia. Così come la sua componente selvaggia. Lui è un simbolo per tutti noi.

A questo punto la domanda è d'obbligo: hai ancora in mente di concludere la saga con un libro intitolato "Die Alone" (lett. Morire soli) in cui vedremo Reacher ucciso brutalmente? Esiste già un manoscritto da qualche parte?
Sai una cosa? Ho cambiato idea su questo argomento. Quello che ho imparato è che quando si tratta di saghe letterarie è il lettore a comandare. Se vorranno ancora storie su Reacher io le scriverò. Quando arriverà il momento di scrivere l'ultimo libro credo sarebbe troppo crudele ucciderlo. Farei male ai fan. Ecco perché probabilmente penserò a un finale più sobrio, più metaforico. Forse un giorno fermerà il suo cammino e si stabilirà in qualche città. Forse prenderà anche un cane. Potrei concluderla così la saga, con l'ingresso di Reacher a una nuova fase della sua vita. 
 
Mi chiedo però quanto sia diventato difficile trovare nuove idee e nuovi percorsi narrativi per questo personaggio. Il tuo prossimo romanzo, Night School, arriverà nelle librerie internazionali tra qualche settimana. Si tratta di un prequel, tornare al passato ti permette di scoprire nuove aree della personalità di Reacher?
I prequel sono molto interessanti da scrivere. E divertenti anche. Quando continuo la saga con le storie ambientate nel presente ho a che fare con un Reacher un po' vecchio del libro precedente e più saggio. Il prequel mi collega direttamente alla sua gioventù: lo vediamo più ingenuo e perfino più ottimista del solito. Questa è una sfida. Il nuovo libro è ambientato vent'anni nel passato e parla di un'epoca in cui ancora non avevamo capito i pericoli che avremmo corso in questo nostro presente e in cui non avevamo ancora i sistemi di sicurezza che poi abbiamo creato. Questa storia mi permette di scrivere del periodo in cui Reacher era nell'esercito, un'epoca di cui molti fan vogliono saperne di più. 


Tom Cruise e Cobie Smulders in una scena di Punto di non ritorno
 
Sia Punto di non ritorno sia il prossimo libro Night School vedono Reacher affiancato da un'eroina action. Nel caso del film il personaggio di Cobie Smulders, nel libro invece ritroveremo la vecchia socia di Reacher, il sergente Frances Neagley. Parliamo del tuo approccio nel descrivere personaggi femminili action: quanto rappresenta uno sforzo per te, considerato che hai già un protagonista che è il maschio alpha?
Uno sforzo? In realtà mi piace molto scrivere di donne e cerco di rappresentarle in maniera onesta rispetto ad altri scrittori. Se sei onesto, allora ti libererai da stereotipi e preconcetti. Ecco la verità: le donne sono altrettanto forti, altrettanto dure e altrettanto intelligenti degli uomini. Se non di più. Trovo molto semplice scrivere quei personaggi femminili. Nel caso di Punto di non ritorno c'è una donna che è un po' lo specchio di Reacher: hanno lo stesso lavoro e le stesse responsabilità ed è difficile per loro collaborare perché entrambi sono predisposti al comando. La verità è che sono tutti e due l'alpha del branco.

La saga di Reacher è accessibile da qualsiasi punto: qualunque lettore può iniziarla scegliendo anche a caso uno dei libri. Al cinema hanno prima adattato il nono romanzo e adesso il diciottesimo. Perché proprio quello? Perché Punto di non ritorno?
Secondo me perché include una dinamica narrativa alla quale i realizzatori non hanno resistito: quell'attrazione tra i personaggi speculari di Tom Cruise e Cobie Smulders. A un certo punto abbiamo anche un altro personaggio femminile che viene trascinato nell'azione. Diventa quindi un trio, una cosa molto vicina a una famiglia, con uno schema simile a "padre, madre e figlia". I realizzatori hanno creduto in questo materiale e lo hanno reso al meglio. Ora ci sono due donne che sono perfettamente in grado di tenere testa a Tom Cruise sia da un punto di vista di carisma da star sia per quanto riguarda l'essere coinvolti in scene d'azione spettacolari.


Tom Cruise e Lee Child insieme in una scena di Jack Reacher - Punto di non ritorno
 
Ancora una volta appari in un cameo nel film: ti sei specializzato nell'indossare la divisa quando fai l'attore. La mia impressione quando ti vediamo recitare con Cruise è che lui abbia bisogno della tua benedizione prima di interpretare Reacher. Un qualcosa che gli serve anche sullo schermo...
E' stata una sua idea farmi interpretare un altro cameo dopo quello del primo film. Lui è un grande racconta-storie e capisce al volo la doppia natura di quelle scene che da una parte fanno andare avanti la trama, e dall'altra diventano simbolo del rapporto tra attore e autore. 

Jack Reacher: Punto di non ritorno arriverà nei cinema a partire dal 20 ottobre distribuito dalla Universal Pictures. Il romanzo omonimo è edito in Italia da Longanesi. 

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