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Prossimamente al cinema: Notorious Pictures omaggia Philip Seymour Hoffman

L'intervista al direttore Roberto Proia: i film che vedremo, dall'ultimo dramma del grande attore scomparso allo "sciacallo" Jake Gyllenhaal, passando per l'Ape Maia

A Most Wanted Man

04.07.2014 - Autore: Pierpaolo Festa
Il faccione di Philip Seymour Hoffman domina lo schermo. Nei panni di un agente segreto, gli bastano un paio di espressioni minacciose e un accento tedesco per capire che la sua ultima interpretazione da protagonista assoluto farà di A Most Wanted Man un film speciale. L'adattamento del romanzo “Yssa il buono” di John Le Carré è uno dei titoli di punta del listino Notorious Pictures che lo distribuirà a ottobre, organizzando un evento “in memoriam” alla presenza del resto del cast composto da Rachel McAdams, Robin Wright, Willem Dafoe e Daniel Bruhl.

Il trailer di A Most Wanted Man:



Film.it ne parla con Roberto Proia, direttore generale di Notorious, in occasione dell'evento Ciné – Giornate estive di cinema di Riccione. La casa di distribuzione che si è piazzata al primo posto tra i distributori indipendenti incassando oltre 18 milioni di euro nel primo semestre del 2014 e distribuendo titoli come Belle e Sebastien, Non buttiamoci giù e Nut-Job – Operazione noccioline.

Sono passati pochi mesi dalla morte di Hoffman, quanto occorre essere delicati quando si prepara un evento del genere destinato comunque alla promozione del film?
Be', da un lato è ovvio che vogliamo capitalizzare su questa cosa. Si tratta di un appiglio di marketing che sarebbe sbagliato non sfruttare. Il film però è in uscita in tutto il mondo: non è un vecchio film che distribuiamo oggi. A Most Wanted Man arriverà negli USA già da questo mese. La morte di Hoffman è stata una grande perdita per il cinema, noi siamo felici di celebrarlo organizzando questo evento a Roma. A Most Wanted Man ruota tutto attorno alla figura del suo personaggio: una performance per la quale ipotizzo una candidatura postuma all'Oscar. Non avremmo mai organizzato un evento simile con un film che non rispecchiasse a pieno la grandezza di questo attore, né vorremmo mai ingannare il pubblico distribuendo uno scarto di magazzino.

In un periodo in cui l'utente ha accesso ad ogni genere di informazione relativa a un film prima che quello venga distribuito, mi chiedo quanto a fini promozionali sia ancora importante fare venire gli attori in Italia...
Nel caso del film memorial di Philip Seymour Hoffman è importantissimo. A Most Wanted Man porta con sé un carico emotivo importante: sono stati i protagonisti ad esprimere il desiderio di partecipare all'evento.



A proposito dei “junket” in generale: sono ancora utili a fini promozionali?
Aiutano sempre molto. La vera sfida per noi distributori indipendenti non è solo riuscire a fare venire l'attore – e noi ci siamo riusciti in passato portando Daniel Radcliffe a Venezia e Gerard Butler a Roma – piuttosto la difficoltà più grande è cercare di mantenere bassi i costi di questi eventi. Non siamo una major, non possiamo permetterci di portare settanta persone a un evento. Siamo riusciti a portare a casa i nostri risultati invitando attori che hanno accettato di venire con meno persone all'interno del loro entourage. Direi dunque che anche questo lato dello star-system si è rivoluzionato e che anche qui la crisi ci ha dato un'opportunità.

Quindi le star sono consapevoli del fatto che devono andarci piano con le richieste?
Alcune certamente. Se dodici anni fa Nicole Kidman partecipava ai tour promozionali portando con sé una dozzina di persone, incluso il suo personal trainer, adesso capirà che può anche fare a meno di quest'ultimo. E magari fare ginnastica guardando un DVD...

Tornando ad A Most Wanted Man, mi chiedo come “affronterete” in doppiaggio l'accento tedesco di Philip Seymour Hoffman...
Ci stiamo ragionando con Francesco Pannofino, che tornerà di nuovo a doppiarlo. In realtà nel film ha poca importanza che sia tedesco o meno: alcuni dei suoi colleghi parlano in tedesco in qualche scena, lui usa l'accento, ma è molto più importante veicolare bene le sfumature di questo attore. Non vorrei che nel riprodurre l'accento si perdesse qualcosa di molto più importante e fondamentale per apprezzare il film pienamente.

Anche interessante la vostra politica di traduzione dei titoli, molti dei quali rimangono comunque in inglese...
Lasceremo in inglese A Most Wanted Man, anche perché il titolo italiano del libro da cui è tratto non è cinematograficamente buono. È vero alcuni dei nostri film hanno un titolo italiano: Nightcrawlers si intitolerà Gli sciacalli. Vedrete Jake Gyllenhaal con quindici chili in meno nei panni di un fotoreporter che sfrutta le tragedie per fare soldi finendo per rimanere anche lui fregato. Ci piaceva dunque intitolarlo così. Altri titoli, come Left Behind con Nicolas Cage, resteranno in inglese.

Il trailer di Left Behind:



E qui volevo arrivare: Cage ormai fa soprattutto film direct to video, pellicole trash che vengono derise in rete. Quanto è rischioso lanciare al cinema Left Behind?
È vero, mi è capitato di rifiutare di distribuire tanti film con Nicolas Cage. Left Behind però avrà un'ampia distribuzione cinematografica americana. È un progetto interessante considerato il tema che tratta: si parla di apocalisse e di credenti che vengono salvati. Coloro che non credono in Dio rimangono sulla Terra ad affrontare l'apocalisse. È una distribuzione di credenti: hanno speso trenta milioni di dollari per il lancio del film al fine di diffondere il loro “verbo”. E poi i film sull'apocalisse riescono sempre a rivolgersi a un'audience di tutte le età: dai teen-ager ai grandi. Left Behind è puro intrattenimento: un film in grado di diventare un piccolo fenomeno negli USA.

A proposito di quello che abbiamo detto su Cage e sui suoi film distribuiti direttamente in Home Video: quanto Notorious presta attenzione ai new media e ai nuovi metodi di distribuzione?
Prestiamo attenzione, ma ancora non troppa. Mi piacerebbe poter dire che il declino lento ma inarrestabile dell'Home Video è già stato compensato dai new media. Non è ancora così: quello è il futuro. Anche per questo, quando acquisiamo i diritti di un film, ci assicuriamo di farlo per una durata massima di diciotto anni e con la clausola che comprende anche tutti i mezzi di fruizione: quelli già disponibili e quelli che devono ancora essere inventati. Quel che è certo è che la sala sicuramente rimane di centrale importanza, sebbene nella catena dello sfruttamento i new media siano sempre di più preponderanti.

Inevitabile chiederle dei social media e dell'importanza che hanno oggi per una casa di distribuzione...
Sono come il pane ormai. A meno che tu non abbia un film con target da quarantacinque anni in su, sono ormai imprescindibili nella promozione.

Il che ci porta a un'altra domanda: negli ultimi tempi qualcuno a Hollywood ha deciso di investire tanto in “film senili”, offrendo agli attori “over 60” ruoli di punta. Questo perché il pubblico di ultra quarantenni rimane lo zoccolo duro di spettatori che ancora si recano in sala...
Be' ci sono stati dei film recenti che mi hanno sorpreso molto. Uno su tutti è La frode, il thriller con Richard Gere. Una pellicola in cui il più giovane dei personaggi ha quasi quarant'anni e la media età è “over 50”. Poteva essere abbastanza ostico per un teenager, eppure ha funzionato bene. Soprattutto nei multiplex. Ecco perché quel film ha dato un segnale molto importante.

Parliamo dell'altra punta di diamante Notorious: L'ape Maia. Siete consapevoli del fatto che quel film può incassare più del resto dei vostri film di listino messi insieme?
Be' non proprio. Ha un buon potere cross-generazionale, ma non sarà paragonabile a Belle & Sebastien. Il film andrà bene comunque, non ho dubbi su questo.

Il trailer de L'ape Maia:



Infine distribuirete anche un horror: il belga Cub incentrato su creature mostruose. Mi chiedo quanto ormai l'horror non sia più sinonimo di “successo a colpo sicuro”...
Il genere sta vivendo una fase di stanca. Nelle mie esperienze precedenti in Moviemax abbiamo lanciato parecchi horror: sono progetti divertenti da promuovere, sebbene siano tutti uguali ultimamente. È un genere guilty pleasure, e per questo non si può avere un listino pieno di horror. Anche perché è difficile venderli in TV. Siamo stati chirurgici a scegliere Cub, perché non vogliamo essere i primi a saturare il mercato di horror. Abbiamo semplicemente pensato che fosse divertente avere nel listino un horror accanto a un film come L'ape Maia. Dimostra la nostra versatilità.

Per conoscere tutte le prossime uscite di Notorious Pictures, visitate il sito ufficiale.