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Paul Haggis: "Così ridicolizzo gli americani che deridono gli italiani"

Nei cinema Third Person, dramma sentimentale interpretato da Liam Neeson e ambientato tra Roma, Parigi e New York

02.04.2015 - Autore: Pierpaolo Festa
Liam Neeson rinuncia alla pistola e se ne sta comodamente seduto nella sua suite superlusso in un hotel centrale di Parigi. Lo vediamo bere whisky e fumare un intero pacchetto di sigarette. Costantemente pensoso. A pochi metri di distanza, sotto le lenzuola del suo letto c'è Olivia Wilde, nuda. La ville française, una bellissima donna in camera e del costosissimo alcool... eppure il nostro eroe si strugge mentre pondera cosa battere sul computer che ha davanti. Questo è uno dei setting di Third Person, dramma romantico scritto e diretto da Paul Haggis e ambientato a Roma, Parigi e New York. 

Liam Neeson e Olivia Wilde in Third Person
 
C'è stato un tempo in cui Haggis era candidato alla corona di nuovo re di Hollywood: è stato lui a strappare l'Oscar a Brokeback Mountain con il meno memorabile Crash, lui a resuscitare la qualità di James Bond scrivendo le sceneggiature dei primi due film con Daniel Craig, e infine ancora lui a scrivere Million Dollar Baby per Clint Eastwood. Un uomo di successo, specializzato nel creare personaggi infelici: "E' vero, noi scrittori siamo dei depressi - ci confessa Haggis in esclusiva - Viviamo una vita favolosa e ne paghiamo il prezzo interiormente. L'unica gioia di questo mestiere è riuscire a fare quello che nessun altro può fare: tutti sentono dolore e non possono farci niente, gli scrittori, invece, possono prendere quel dolore e trasformarlo in arte. Abbiamo questo privilegio!".
 
Ha scelto come protagonista Liam Neeson, mi chiedo quanto il suo status di icona action ammazzatutti sia stato un freno per questo ruolo di uomo vulnerabile...
Vi dico la verità, una volta finita la sceneggiatura, ho pensato subito a Liam. Raccontavo un uomo vulnerabile, mi serviva un attore con cui poter entrare in sintonia: veniamo a conoscenza del suo passato e delle azioni orribili che ha commesso, ma continuiamo a volergli bene. Perché è Liam Neeson! Lui era felice di interrompere temporaneamente l'azione per fare qualcosa di nuovo. 

Haggis dirige Adrien Brody sul set romano
 
Il film esplora dinamiche e problemi in tre relazioni sentimentali. E' stato lei a dichiarare che ogni dieci anni una persona ne sa sempre meno sull'amore. In altre parole più invecchi più perdi certezze?
Proprio così. Non mi fraintendete, le persone sono sempre in grado di amare, ma perdono coscienza di ogni aspetto della propria vita andando avanti nel tempo. Quando avevo vent'anni ero certo di sapere tutto. Dai trenta in poi ho iniziato a capire meglio e accettare il fatto che non era così. 
 
Nell'epoca del cinema da franchise degli Studios, lei è riuscito ad assemblare un cast stellare per un film più intimo che mostra dei protagonisti mai sicuri di sé. Personaggi che sono giusti e sbagliati allo stesso tempo. Come ci è riuscito? 
Credo che ci sarà sempre il bisogno di tornare alle storie di finzione, questo al di là di ogni franchise e al di là della nostra ossessione per i reality show. Ecco perché gli scrittori avranno sempre un ruolo importante: anche per questo nell'esplorare tre nature dell'amore ho voluto creare un puzzle sul processo creativo di uno scrittore, riflettendo sul fatto che a volte scegliamo la carriera piuttosto che l'amore. E' una decisione terribile. Questo protagonista mi somiglia, nel metterlo al centro della scena mi sono interrogato personalmente e mi sono chiesto: "In che modo amo le persone e in che modo loro mi amano?". 


Mila Kunis in una scena del film
 
Nei giorni in cui tutti vanno al cinema a vedere Cenerentola - che mostra chiaramente elementi di gelosia e cattiveria tra donne - Third Person sceglie invece di parlare di solidarietà tra donne. Mi riferisco alla scena più forte nella storia interpretata da Mila Kunis. Si dice che se le donne vivessero in solidarietà allora sarebbero in grado di governare il mondo... 
E' vero ed è una cosa che tutti gli uomini sanno: cioè che le donne sono in grado di far meglio di noi. Sono in grado di cogliere più dettagli e guardare più in avanti. Anche per questo ho tentato di individuare il lato femminile in personaggi maschili: quello di Adrien Brody, ad esempio, apparentemente un uomo duro e superficiale, diventa più maturo nel momento in cui viene travolto dalla donna che lo cambia nel giro di un giorno (la interpreta Moran Atias, n.d.r.). 
 
Vediamo l'Italia attraverso gli occhi di Adrien Brody il cui punto di vista verso il nostro Paese è totalmente snob. Sono curioso, da dove viene questa qualità del personaggio? 
Da mio padre! (ride) Io ho un rapporto d'amore profondo con l'Italia. Ho portato qui mio padre qualche estate fa: lui fa parte della generazione della Seconda Guerra Mondiale, quella di persone in grado di notare qualunque cosa in maniera eccessiva. Gli mostravo dei monumenti o dei luoghi storici e lui mi diceva che avevano bisogno di una verniciata! E' uno di quegli americani che quando si trova nel posto in cui si mangia il cibo più buono al mondo, lui senza esitare ordina solo un hamburger! Nel film volevo prendere in giro gli americani e il modo in cui loro prendono in giro gli italiani.

Adrien Brody e Moran Atias nella loro avventura italiana
 
Alla fine di ogni intervista chiedo sempre: qual era il poster che avevi in camera da ragazzino? 
Non ne avevo all'epoca. Però più in là ho comprato quello di Blow-Up che è stato il primo film che mi ha fatto venire voglia di fare cinema. In un momento in cui i film americani si affidavano a mille spiegazioni narrative, è arrivata la New Wave europea: Truffaut, Godard, Pasolini. E' grazie a loro che sono qui.

Third Person è distribuito nei cinema da M2 Pictures.