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Nella mente di Reacher: intervista a Lee Child

Al telefono con il papà di Jack Reacher che ci parla de La prova decisiva, della benedizione a Tom Cruise e del futuro della saga

Lee Child

04.01.2013 - Autore: Pierpaolo Festa
L'unico modo per chi scrive di raccontare quanto è accaduto è quello di parlare in prima persona. Ho cominciato a leggere Jack Reacher - La prova decisiva circa un anno e mezzo fa, poco dopo aver letto la notizia che Hollywood aveva ingaggiato Tom Cruise per un nuovo potenziale franchise. Un thriller procedurale che sfocia in un finale violentissimo e che si divora in una manciata di giorni. Questa è un po' la struttura di tutti i libri della saga di Reacher. A quel punto avevo scoperto i romanzi di Lee Child, rapidi, avvincenti e perfetti compagni di viaggio quando ci si ritrova su un treno per l'ufficio oppure poco prima di andare a dormire. Diciassette libri letti nel giro di un anno. E' così che quando la Universal Pictures mi ha dato l'occasione di intervistare Lee Child per parlare del nuovo film con Tom Cruise, ho capito che avevo la possibilità non di parlare con uno scrittore, ma di poter interrogare Jack Reacher in persona.

Tom Cruise Jack Reacher La prova decisiva Lee Child intervista
Recensione: Jack Reacher - La prova decisiva

Buongiorno Lee. Vorrei cominciare citando Misery non deve morire di Stephen King incentrato sul rapporto potenzialmente mortale tra uno scrittore e la sua più grande fan. Quanto temi i tuoi fan duri a morire?
Non li temo perché sono il mio pubblico. Mi rendo conto però che con loro firmo il contratto più importante: dunque voglio e devo soddisfarli in pieno. Questo può mettermi sotto pressione.

In uno dei tuoi libri Reacher cita Codice d'onore, film di cui lui è fan. E' una coincidenza? Vorrei sapere del momento in cui hai capito che Cruise sarebbe stato perfetto per il ruolo.
Hai citato Codice d'onore che è uno degli esempi migliori. Tom Cruise è un grande atleta cinematografico. Dategli un ottimo copione e allora lui funzionerà al meglio. Nel momento in cui Christopher McQuarrie si è offerto di adattare La prova decisiva ho avuto la conferma che Reacher era in buone mani.

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Prendete ad esempio la scena in cui uno sconosciuto presta il berretto a Reacher per non farsi notare. Poi salgono sull'autobus e insieme accennano un sorriso. Quella scena non è nel libro, ma incarna perfettamente l'essenza di Reacher. Se avessi diretto io il film avrei senza dubbio creato una sequenza simile.

Si tratta di un solido thriller alla vecchia maniera. Un film che sprigiona tensione ma che si prende anche tutto il tempo per raccontare i personaggi. Raccontami dunque la prima reazione che hai avuto dopo la visione.
Sinceramente? Volevo rivederlo di nuovo. Immediatamente. Ma mi hanno portato a cena, però non riuscivo a pensare ad altro: volevo tornare in sala.

Tom Cruise Jack Reacher La prova decisiva Lee Child intervista
Lee Child tra Cruise e Rosamund Pike

Ti sei anche riservato un cameo in una scena con Cruise. Una sequenza significativa però...
Esatto, sono il sergente di polizia che gli restituisce lo spazzolino da denti. Nei libri Reacher è famoso per come se ne va in giro senza bagaglio, ma con il solo spazzolino in tasca. Quindi eccomi sul grande schermo: quello è il momento in cui dò la mia benedizione a Tom Cruise.

Jack Reacher ha quasi cinquanta anni. Ha paura di invecchiare?
Non proprio. Se calcoliamo esattamente si sta avvicinando ai cinquanta. Fortunatamente è molto intelligente quindi il pensiero di invecchiare non lo abbatte.

Cosa penserebbe di un film ispirato alle sue storie?
Rimarrebbe perplesso! Poi però si renderebbe conto che si tratta del genere di film che lo diverte.

E' un uomo felice?
A modo suo. Non è uno che sorride sempre. Questa è un'altra cosa che mi ha colpito di Cruise, che ha rinunciato ai suoi sorrisi per incarnare Reacher. Un uomo calmo in grado di farsi scivolare ogni tipo di pressione di dosso. Uno che pensa in avanti e che ama la solitudine, perché crede che la gente lo rallenti.

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Il trailer del film

Una gran parte dei tuoi lettori è composto dal pubblico femminile. Come lo spieghi?
Soprattutto perché Reacher è uno che rispetta le donne. E poi come le donne anche lui reagisce in fretta davanti alle ingiustizie. Non le tollera.

Stai davvero pensando di eliminare Reacher alla fine della saga? Pare che il tuo ultimo romanzo si chiamerà Die Alone (lett: Muori solo)...
Penso che prima o poi la serie debba finire. Per questo merita un finale spettacolare. Reacher non può ritirarsi, deve concludere il suo cammino con una conclusione enorme: ecco perché sto pensando a una morte gloriosa.

Reacher è americano, però potrebbe benissimo essere internazionale. Ogni nazione avrebbe bisogno di una figura simile...

Proprio così. Lui è già internazionale, le sue origini sono collegate ad antichi miti e leggende, a personaggi di cui abbiamo sempre bisogno. Eroi che continuiamo a reinventare. E' americano solo in superficie, chiunque può identificarsi con lui.

La prova decisiva ha un bellissima sequenza iniziale che nel film viene vista attraverso il mirino di un cecchino. E' così che cominci i libri, progettando la prima sequenza?
Sì, di solito ho in mente la scena d'apertura e poi vedo cosa succede dopo. Questo mi porta a sviluppare una idea più grande. Trovi un'introduzione e poi improvvisi.

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I grandi film del 2013

Hai mai avuto il blocco dello scrittore?

Non ci credo. Scrivere è un lavoro: lo fai ogni giorno. Ci sono giorni buoni e giorni in cui sei più frustrato.

Ti sento digitare sulla tastiera, stai scrivendo il nuovo romanzo di Reacher mentre parliamo?
Be' adesso no, anche se sono nel bel mezzo della stesura del nuovo libro che uscirà alla fine del 2013. S'intitolerà Never Go Back.

Pare che Hollywood sia interessata a portare in scena L'ora decisiva (in originale 61 Hours).
Di certo si parla di sequel, però credo che quel libro rappresenti una sfida tecnica da non sottovalutare. Bisognerebbe creare una tormenta di neve. Credo che non arriverà mai sugli schermi.

La domanda di battaglia di Film.it: qual era il poster che avevi in camera da ragazzino?

Buona domanda. Avevo i Led Zeppelin. Ho visto il loro primo tour.

Che poster avrebbe Reacher invece?

Se parliamo di musica, lui è più un fan del blues. Probabilmente avrebbe il poster di John Lee Hooker.


Jack Reacher - La prova decisiva è distribuito nei cinema da Universal Pictures. Il romanzo di Lee Child è edito da Longanesi