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L'ombra del potere

I segreti e gli intrighi hanno dato alle agenzie come la CIA un fascino letterario immortale, il film di De Niro invece ha il merito di un attento lavoro demistificatorio. Nel cast Angelina Jolie e Matt Damon

The Good Shepherd

01.06.2007 - Autore: Claudio Moretti
   

Questa è la storia della formazione sociale della CIA e del suo fallimento più clamoroso, la Baia dei Porci. Nell’aprile del ‘61 un nastro e una foto vengono recapitate sulla porta di Wilson. Là dentro ci sono gli indizi per scoprire il traditore che ha spifferato a Fidel Castro il luogo dell’invasione. In alternato la storia salta indietro ai primordi della CIA, sul finire degli anni ’30, quando Wilson è uno studente di poesia a Yale e viene incluso nella società segreta Skull and Bones. Una specie di confraternita mistica fatta rigidamente di WASP con la pretesa di formare i futuri leader mondiali.

La congregazione costituirà l’ossatura dell’O.S.S, l’ufficio dei servizi strategici durante la seconda guerra mondiale. E poi nel dopo guerra della CIA vera e propria, nata per impedire l’invasione globale del nemico sovietico. Il film lascia in realtà serpeggiare la suggestione che la CIA abbia costantemente sopravvalutato le capacità sovietiche allo scopo di giustificare la sua stessa esistenza.

Una spia russa dice a Wilson: “Sopravvalutate le potenzialità dell’Unione Sovietica per legittimare il vostro sistema economico”. E soprattutto De Niro insinua, ancora più subdolo, un altro sospetto: che lo spionaggio sia solo un’attività autoreferenziale tra spie e contro-spie, fatta per intellettuali dotati di senso del pericolo e una spiccata abilità nell’inganno.

   

Matt Damon si ritira sempre più in se stesso per (non) dare un corpo a questo uomo ossessionato dai segreti e dai contro-segreti, dalle spie e dalle contro-spie. Wilson è più una vittima di un eroe, un uomo che vive nella nebbia della supposizione e del sospetto. De Niro dietro alla macchina da presa non è che brilli per genio registico. Tuttavia mette in scena il film con impeccabile fedeltà alla storia e con un’inattesa fluidità e grazia.