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La promessa di Leconte: “Il cuore di una donna lo si conquista con lettere d'amore”

Il regista francese punta su un dramma romantico in costume: “Racconto sentimenti più che mai contemporanei”

04.10.2014 - Autore: Pierpaolo Festa
“Non lasciatevi ingannare dai costumi di scena, questi personaggi possono essere presi per innamorati moderni” - Patrice Leconte è molto chiaro sui sentimenti amorosi e non ha paura di mostrarli. Davanti alla sua macchina da presa Alan Rickman è il marito che fa finta di non guardare la passione che brucia tra la moglie (Rebecca Hall) e il suo nuovo collaboratore (Richard Madden de Il trono di spade). Letteratura austriaca filtrata da sensibilità francese, incarnata da perfezione attoriale britannica. Questo è Una promessa, tratto dal romanzo Il viaggio nel passato di Stefan Zweig (edito da Ibis), finalmente arrivato sui nostri schermi dopo la presentazione in Concorso a Venezia 70. Film.it raggiunge al telefono Leconte, l'uomo che in passato ha diretto pellicole come Il marito della parrucchiera (1990), Ridicule (1996) e Il mio migliore amico (2006). Un autore sessantaseienne che si presenta subito come “Il presidente del club dei romantici”. A quel punto è inevitabile chiedergli: 
 
Non ha dunque intenzione di diventare cinico come Woody Allen?
Affatto. Sono in prima linea nella Resistenza romantica. Al cinema così come nella vita. Potete vederlo nei miei film: penso soprattutto a Il marito della parrucchiera. Fino a quest'ultimo. 
 
Ha detto che lei è il presidente dei romantici: quanto è dura alla sua età definirsi tale? 
Basta avere l'onestà di aprirsi ai propri sentimenti e non averne paura. È una cosa importantissima, tutt'altro che difficile. Ne abbiamo bisogno nella società contemporanea, perché credo profondamente che l'attenzione al nostro partner ci salverà. 


Amore proibito: Leconta cattura il desiderio in Una promessa
 
Una promessa è ambientato nella Germania di inizio Novecento, mi chiedo in che modo un film d'epoca possa rivolgersi ai giovani di oggi...
Stefan Zweig ha ambientato il libro cento anni fa, descrivendo però sentimenti così potenti che riescono a non essere prigionieri del tempo. Sono perfetti per la nostra realtà. Anzi la curerebbero. Se avessi per un momento pensato di fare un film d'epoca, non sarei mai riuscito a stare dietro la macchina da presa. 
 
Eppure è probabile scontrarsi con dei cliché quando si fa un film in costume. Come ha cercato di evitarli? 
Ricordo ancora le mattine sul set di Ridicule. Arrivavo in macchina e prima ancora di scendere mi prendevo cinque minuti per ripetere all'ossessione: “Non sto facendo un film d'epoca!”. Quello, come Una promessa, è un film moderno. Chiunque potrà riconoscere l'inarrestabilità dell'amore e del desiderio che diventano ancora più forti proprio nel momento in cui si cerca di sopirli. Assistiamo al piacere costantemente rimandato, una cosa totalmente in contrapposizione rispetto al modo in cui oggi i sentimenti vengono veicolati. Oggi ci si dichiara subito e si finisce a letto insieme ancora prima della dichiarazione. Il tempo ha ucciso il desiderio. Farlo vivere significa farlo durare nel tempo. 

Rebecca Hall e Patrice Leconte a Venezia
 
In base a quello che ha appena detto, possiamo dunque riconoscere che i sentimenti provati alla vigilia della Grande Guerra erano più intensi di quelli di oggi?
Senza dubbio. Ecco perché dico di far parte della Resistenza. Non intendo affogare in questa epoca moderna che corre velocissima senza lasciarci il tempo di essere romantici. Perché diciamo la verità, essere romantici richiede tempo. 
 
C'è una scena di sesso nel film impetuosa e allo stesso tempo delicata. Qual è stato il suo approccio in questo caso? 
Calma. Tanta calma. Sono molto pudico. Ho detto agli attori che la scena avrebbe suggerito cosa accade dopo piuttosto che mostrare. Per me va benissimo così. 

Sua altezza attoriale: Alan Rickman
 
A proposito di attori, voglio chiederle di Alan Rickman: la sua faccia impassibile, eppure sembra il più romantico di tutti?
Segretamente lo è. Ero felice quando ho saputo che lo avrei incontrato. Qualcuno però mi ha detto che era un tipo piuttosto complicato. Niente di tutto questo. Ho avuto la fortuna di lavorare con attori inglesi, che sono una meraviglia assoluta. Mi sono reso conto della loro estrema sicurezza e della loro professionalità. Sono perfetti in tutto, dalle battute al linguaggio del corpo. 
 
A un certo punto del film l'amore proibito esplode. Lo vediamo in una sequenza di corrispondenza epistolare. Crede veramente che nel ventunesimo secolo il cuore di una donna si conquisti ancora con le lettere d'amore?
Se lo credo? Ne sono certo! L'attesa della posta, la carta da lettera, il timbro. La lunghezza delle righe, la scrittura. E' un metodo infallibile. 


Rebecca Hall immortalata da Leconte

Una volta, nel corso di un'intervista con Jacques Audiard, abbiamo parlato del poco coraggio del cinema americano in quanto a storie d'amore. Poco fa mi parlava di lettere d'amore e io pensavo a I ponti di Madison County di Eastwood. Qual è il suo punto di vista al riguardo? 
Rispetto infinitamente il cinema americano, anche se i film d'amore spesso mancano di una finezza basica. In Europa siamo più eleganti e non abbiamo paura di essere semplici e delicati. Ovviamente sono un fan di I Ponti di Madison County un film che adoro, seppure lo reputi una grossa macchina un po' prevedibile. Un po' pesante e indigesta. 
 
Abbiamo parlato dell'Austria, della Francia, dell'Inghilterra e dell'America. Andiamo in Italia, qui noi nel cinema del passato siamo morti per amore. Può riuscire a immaginarlo sia nei suoi film sia nella vita?
Non saprei. Io sono ancora vivo e ho conosciuto l'amore. Sarebbe troppo drammatico morire. Non voglio nemmeno immaginarlo!
 
Una promessa è distribuito da Officine UBU e Mountflour

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