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Jaimie Alexander: Non chiamatemi Sigourney

Da Thor a The Last Stand, dove la vediamo proteggere Schwarzenegger improvvisandosi cecchino contro i cattivi. L'intervista all'attrice

Jaimie Alexander

30.01.2013 - Autore: Pierpaolo Festa
Roma - Il collega Johnny Knoxville, star di Jackass, non ha dubbi nel descrivere il talento di Jaimie Alexander: “Jaimie è la nuova Sigourney Weaver. E' fisicamente e psicologicamente forte. Non mi stupirei se la prendessero in un nuovo film di Alien. Prenderebbe a calci nel sedere qualsiasi uomo o extraterrestre”.

Jaimie Alexander intervista The Last Stand Schwarzenegger
The Last Stand - La recensione

A quel punto lei arrossisce un po' e dice: “Dovrei tornare in palestra per farlo! Comunque Sigourney è intoccabile. Lei è sempre stato uno dei miei idoli”. La conversazione con Jamie Alexander, in occasione della première di The Last Stand - L'ultima sfida, si fa interessante quando racconta a Film.it del suo primo incontro con il "cinema di Schwarzenegger": “Sono cresciuta in Texas con quattro fratelli. Quindi vi garantisco che il mio sabato sera ideale lo passavo insieme a loro guardando i classici di Arnie. Quando lo ho incontrato sul set ero parecchio nervosa. Non sapevo chi aspettarmi: se il politico, l'attore, l'icona, la leggenda o l'uomo d'affari”.

Sembra che tu stia parlando di un uomo che soffre di personalità multipla...

No! Però non sapevo chi mi sarei trovata davanti. Alla fine ha superato le mie aspettative.

Come mai?
Perché non solo è ultra gentile, ma è incredibile notare come nella sua mente niente sia impossibile. E' riuscito a raggiungere tutti gli obiettivi che si è posto. La cosa incredibile che si nota passando del tempo con lui è che quando i giornalisti gli chiedono di ripetere le sue battute classiche, lui lo fa con gentilezza. E tutti lo stanno a guardare ipnotizzati. Quasi fossero tornati bambini.

Al cinema ti abbiamo visto nei panni di una divinità guerriera e adesso in quelli di un vicesceriffo che non esita a fare il cecchino per proteggere i suoi colleghi. Sei veramente così scattante? Sul set di Thor, ad esempio, eri terrorizzata dal momento che si trattava del tuo primo blockbuster?
Terrorizzata è la parola giusta. Però Kenneth Branagh mi ha aiutata proprio come ha fatto Arnold sul set di The Last Stand. La prima cosa che Ken mi ha detto è stata: “Let's have fun” (lett: divertiamoci). Mi sono sentita al sicuro e ho accettato tutte le sfide che mi ha messo davanti: ho dovuto cambiare la mia voce ad esempio. E ovviamente ho fatto io tutti quegli stunt, saltando da grandi altezze.

Jaimie Alexander intervista The Last Stand Schwarzenegger
Intervista a Schwarzenegger: "Vi spiego perché sono un attore migliore"

E adesso hai finito da poco le riprese del sequel di Thor. Puoi dirmi qualcosa che nessuno ha ancora pubblicato a proposito del film?
Fammi pensare, devo stare molto attenta altrimenti quelli della Marvel me la faranno pagare. Allora, stavolta mi vedrete con più di un costume addosso, non solo l'armatura del primo film. Saranno esplorati tanti altri regni e allo stesso tempo ci si focalizzerà di più su Asgard e i suoi abitanti.

Avrai qualche scena con Anthony Hopkins?

Sì. Anthony è stato il mio mentore sul set del sequel. Era sempre molto dolce e spassoso, ha paragonato il suo Odino a una specie di “Winnie Pooh armato di fucile automatico”. Sono parole sue!

L'ultima domanda è tradizionale: qual era il poster che avevi in camera da ragazzina?

Ti ho detto che sono cresciuta con quattro fratelli, no? Loro in pratica monopolizzavano tutto. E la mia stanza era invasa da poster di G.I. Joe e del giocatore di basket Scottie Pippen.

The Last Stand - L'ultima sfida, in uscita il 31 gennaio, è distribuito da Filmauro


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