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Ischia Film Festival, Alessandro Borghi: “A Venezia penserò a me, Marinelli e Mastandrea chiusi in auto”

Dall’Ischia Film Festival 2017 l’attore si prepara al ruolo di padrino del prossimo Festival di Venezia. Presto sarà Stefano Cucchi sul grande schermo 

Alessandro Borghi all'Ischia Film Festival 2017

Alessandro Borghi all'Ischia Film Festival 2017

26.06.2017 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Pallido, pallidissimo. Così appare Alessandro Borghi nei panni di primo ospite dell’Ischia Film Festival 2017, qui quasi nelle vesti di madrino non ufficiale della rassegna cinematografica che si tiene fino al 1 luglio e arrivata oggi alla quindicesima edizione. Nel frattempo arriva la notizia bomba: Alessandro interpreterà Stefano Cucchi nel film Sulla mia pelle al fianco di Jasmine Trinca per la regia di Alessio Cremonini. Lo annuncia la casa di produzione Lucky Red durante un evento dedicato al suo trentesimo compleanno. 

Tuttavia essere quasi fuori tempo rispetto all’atmosfera vacanziera, visto il colorito emaciato, poco importa all’interprete di Fortunata, Il più grande sogno e ora sul set del nuovo film di Ferzan Ozpetek, Napoli velata.

Nel futuro più vicino lo aspetta il prestigioso ruolo di ‘padrino’ del Festival di Venezia; primo uomo nella storia della kermesse a ricoprire il ruolo tradizionalmente di profilo femminile. Il ritorno a Venezia, come ha raccontato lo stesso Borghi intervistato dal co-direttore dell'Ischia Film Festival Boris Sollazzo, è anche un’occasione per celebrare il luogo dove tutto è cominciato nel 2015, con la presentazione di Non essere cattivo.  
 
“Mi ha telefonato Barbera per propormi Venezia – ha raccontato Borghi – e ho subito ripensato a me, Mastandrea e Marinelli seduti nell’auto in totale silenzio prima del red carpet di Non essere cattivo. Non avevamo idea di quello che stava per accadere al film e alle nostre vite. E adesso immagino quando sarò in macchina di nuovo. Sarà una cosa enorme per me. In tre anni mi è successo qualcosa che non mi sarei aspettato potesse succedere in venti. Continuo a dire grazie alla famiglia e alle persone chi mi hanno dato la possibilità di fare questo mestiere e a chi mi aiutato a dare un senso alle cose. Da ‘solo’ anche come padrino di Venezia non avrebbe funzionato”.