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Intervista al grande Takeshi!

Film.it intervista Takeshi Kitano. Da Takeshi's Castle a Achille e la tartaruga, passando per capolavori come Hana-Bi e Zatoichi. Faccia a faccia con una delle vere icone made in Japan, diventato leggenda anche nel resto del mondo.

Zatoichi - Takeshi Kitano

26.08.2009 - Autore: Pierpaolo Festa
Noi lo conosciamo soprattutto per i suoi lavori cinematografici, ma in Giappone è un'altra storia. Takeshi Kitano è un vero entertainer, un'icona dello spettacolo. In Italia è possibile rivedere sul satellite le trasmissioni comiche che aveva creato tanti anni fa (Takeshi's Castle – da noi arrivato col titolo di "Mai dire Banzai" e la voce della Gialappa's in sottofondo).

Sonatine Takeshi Kitano

Quando lo abbiamo incontrato in esclusiva a Venezia ci ha subito confessato : "Ho passato dieci anni ad interpretare serial killer e violentatori per essere preso sul serio come attore per il pubblico giapponese, ma non sono mai andato ad una scuola, né ho avuto un addestramento di attore. La mia recitazione è istintiva, mi sento come un Panda in uno zoo... per me non è nulla di particolare, ma la gente continua a gridarmi: “Wow... quanto sei carino!”.

Achille e la tartaruga Takeshi Kitano

Come regista si considera un artista?
Beh, questa è esattamente una delle più grandi domande che mi pongo in questo mio nuovo film. Il mio istinto mi dice che non sono quel tipo di artista ma d'altra parte: qual è la definizione di artista?

Ci parli del suo passato. Ha sempre avuto il desiderio di entrare nel mondo dello spettacolo?
No, mai. I miei genitori erano davvero duri e non mi permettevano di pensare a cose come l'arte o la letteratura. Però, è stata come una droga... più me lo proibivano e più era interessante per me.

Lei è una celebrità televisiva in Giappone. I suoi fan della Tv la seguono anche al cinema?
In Giappone, l'immagine principale che hanno di me è quella di un comico che fa film come hobby... film artistici che non diventano mai un successo.

Zatoichi Takeshi Kitano
 
E cosa succede invece in America? Le capita mai di essere contattato da Hollywood?
Non penso di essere davvero celebre in America.. nessuno mi ha ancora contattato tra i produttori per dirigere un film. Non credo di essere proprio il regista perfetto per dirigere un blockbuster... non sono un regista così tipico. Come attore, invece, ho ricevuto alcune offerte dagli americani, ma io ho i miei film da fare!!

Che ne pensa del successone mondiale della sua trasmissione Takeshi's Castle, di cui anche noi siamo fan accaniti?
Il programma è stato fatto 25 anni fa, e le gag sono così old fashion... in un certo senso è imbarazzante per me. Di certo sono anche felice per il suo successo europeo. Ci sarei rimasto un po' male se non lo conoscesse nessuno.

Il protagonista del suo film è un artista che si sente un po' frustrato perché non riesce mai ad ottenere successo. Cosa ne pensa del rapporto arte/frustrazione: è un qualcosa che colpisce anche lei?
Ogni tanto mi capita di avere questa sindrome come regista. Un giorno hai quella sensazione che tutto è già stato fatto e mostrato. Ma d'altra parte se si cerca di incorporare qualcosa di non cinematografico nel cinema, tipo le mie gag... quello è qualcosa di nuovo. Perché nessuno se lo aspetta sul grande schermo. Può essere fatto lo stesso paragone con l'arte contemporanea: molte cose che non vengono considerate arte possono esser chiamate tali. E poi, oggigiorno, in Giappone, l'arte diventa sempre più business. Non è più un processo individuale, ma collettivo che coinvolge galleristi, collezionisti e pubblicisti. Non è più rilevante il talento dell'artista, ma come renderlo vendibile al più alto prezzo di costo.

Takeshi Kitano

Con questo film lei chiude una trilogia personale incentrata sul suo rapporto con l'entertainment e con l'arte. Cosa farà adesso?
Il mio protagonista vuole solo dipingere. Una concezione di vita a cui sono arrivato anche io appena terminate le riprese. Sono un regista e voglio continuare ad esserlo. Sono più preparato a fare qualunque film adesso che ho terminato la trilogia. Non esiterò a tornare ai gangster movies. Concludere questo ciclo di film mi ha liberato!

Il nuovo film di Kitano s'intitola "Achille e la tartaruga". Presentato in concorso alla 65sima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, la pellicola arriverà sugli schermi italiani dal 28 agosto, distribuita dalla Ripley's Film.

Per saperne di più

Leggete la nostra recensione del film
La geniale follia di Takeshi Kitano