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I pinguini di Madagascar: “esilaranti ma eroici come John Wayne”

Arriva il primo spinoff della saga DreamWorks. Le anticipazioni di Tom McGrath, papà del franchise

10.11.2014 - Autore: Pierpaolo Festa
Quattro film in dieci anni. Un traguardo di due miliardi di dollari complessivi che la Dreamworks Animation supererà di gran lunga senza problemi nel momento in cui scatenerà I pinguini di Madagascar nei cinema di tutto il mondo a partire dal 26 novembre (in Italia lo vedremo il 27). Per l'occasione Film.it incontra Tom McGrath, papà della saga (ha diretto i tre lungometraggi di Madascar) e sceneggiatore e produttore del nuovo film. 

Una delle sequenze più esilaranti del film
 
McGrath, ospite a Torino della quindicesima edizione di View Conference la più importante kermesse dedicata alla grafica digitale, definisce I pinguni di Madagascar “un film per grandi e piccini”. Uno spettacolo interamente retto dai personaggi più folli del franchise, per la prima volta alle prese con una narrazione che li vede in prima linea. “Molti non hanno idea del tempo che occorre per realizzare questi progetti – osserva McGrath - Il primo Madagascar ha richiesto cinque anni di lavorazione. Il secondo tre e mezzo. Il terzo tre anni. Per i Pinguini abbiamo lavorato per quattro anni”. 
 
Sono proprio i Pinguini il centro nevralgico di divertimento dell'intera saga. Come mai il loro film arriva solo adesso? Come mai all'epoca avete deciso di tenerli soltanto come "guest star"? 
La verità è che all'epoca del primo Madagascar pensavamo che fossero fin troppo esilaranti al punto che avrebbero oscurato gli altri personaggi. Poi sono intervenuti i produttori della Dreamworks, dicendo: “Non cercate di rendere i pinguini meno divertenti, piuttosto adattiamo gli altri personaggi allo standard dei pinguini. Rendiamoli più comici”. In quei film i pinguini non avevano alcuna responsabilità narrativa: per questo potevano fare tutto quello che volevano. Adesso sono pronti a un film tutto loro, sono esattamente come li ricordiamo, solo un po' più complessi e in grado di reggere interamente una storia. 
 
In che modo questi pinguini possono far divertire le famiglie e allo stesso tempo gli adulti che vanno al cinema senza i loro pargoli? 
Direi che i pinguini hanno già un forte elemento di “dramma” all'interno della loro personalità. Basta ricordarli all'inizio del primo Madagascar quando prendono il controllo della nave. È una scena action che loro interpretano con grande pathos. In quella sequenza c'è dramma e azione in stile militare “Seconda Guerra Mondiale”, il tutto è reso divertente dal fatto che si tratta di pinguini. E' questo dramma paradossale che cattura gli adulti. L'elemento fisico e dunque le gag fisiche si prendono cura di far ridere i bambini. 

I Pinguini maghi del travestimento
 
Come sono invecchiati questi personaggi: sono diventati più saggi? 
Direi di no. Affatto. Anzi, non imparano nulla dai propri errori, continuano a sbattere la testa contro un muro migliaia di volte. L'animazione gli garantisce eterna giovinezza, le loro personalità sono più profonde, più complesse. E ci si può identificare con ognuno di loro: Kowalski è il cervello, forse anche troppo intelligente (e invece quelli che gli stanno attorno non se ne rendono conto). Skipper è quello coraggioso. Private è il centro morale del gruppo. Rico invece è quello forzuto, un vero maniaco del pericolo! 
 
Abbiamo parlato di comicità, parliamo di azione, l'altro elemento fondamentale della saga...
Ancora una volta li vedrete agire sempre buttandosi di pancia, della serie “prima spariamo e poi facciamo le domande”. I Pinguini di Madagascar si apre con i personaggi che vengono reclutati da un gruppo di agenti segreti animali chiamato North Wind. Ecco già un primo scontro comico: immaginate i pinguini come John Wayne e i North Wind come James Bond. Questi ultimi infatti sono in possesso di tecnologia e hanno sempre un piano d'azione ben schedulato... ai pinguini invece basta semplicemente farsi strada a suon di esplosioni!
 
I pinguini sono anche protagonisti di una serie TV, in che modo quel format si adatta al film in arrivo? 
In nessun modo. Non sono connessi. Sono due finestre temporali diverse: la serie è ambientata in uno zoo, i film sono legati a un universo alternativo, in giro per diversi continenti. 

A Venezia: Pinguini in Gondola
 
Mi chiedo se la saga di Madagascar porti con sé elementi legati all'informazione sulla salvaguardia animale. Se sì, in che modo li integrate nella trama di questi film?
In realtà non intendiamo fare film “politici”, cerchiamo solo di spiegare come sta la situazione. Più i bambini guardano i pinguini, più hanno voglia di fare ricerche e capire come vivono la loro vita. Madagascar, ad esempio, non ha mai puntato il dito contro gli zoo, eppure mostravamo animali che non volevano più passare la loro vita in quel posto. Alla fine, però, capivano che “casa” non è un posto fisso da qualche parte nel mondo, piuttosto il luogo dove sei circondato dai tuoi cari. Direi dunque che i bambini amano questi personaggi e più sono popolari, più il pubblico ne conosce le abitudini.  

I pinguini di Madascar, in uscita il 27 novembre, è distribuito dalla 20th Century Fox. Sono anche previste alcune proiezioni in anteprima su tutto il territorio italiano nei giorni del 22 e del 23 novembre.

A seguire il trailer del film: