Eddie the Eagle: Hugh Jackman e Taron Egerton presentano uno dei grandi film invisibili del 2016

Eddie the Eagle è una delle più belle storie sportive viste sul grande schermo da molti anni a questa parte. Un film sportivo, un film sull'amicizia. Una storia vera. Quella di Michael "Eddie" Edwards e della sua missione impossibile: dedicare la sua vita allo sport e partecipare alle olimpiadi.

L'inglese Eddie è diventato uno ski-jumper, e cioè un atleta il cui scopo è trovare quella condizione mentale particolare, tra coraggio e follia, prima di ogni salto con gli sci in cui rischierà di sbriciolarsi le ossa. Lo interpreta Taron Egerton, il ragazzo che abbiamo visto come pupillo di Colin Firth nel gran bell'action Kingsman - Secret Service. Al suo fianco c'è uno Hugh Jackman scatenato nei panni del "selvaggio" Bronson Peary, allenatore e mentore del protagonista. 

 

Eddie the Eagle, passato in sala più veloce di una meteora, è appena arrivato in DVD e Blu-Ray. Film.it ne parla con i due protagonisti:  

 

Taron Egerton: In effetti i due film hanno elementi in comune. E poi John Candy e Hugh Jackman sono simili no? A parte gli scherzi, lo spirito di quel film è un qualcosa che abbiamo creato anche noi nella nostra storia, e cioè la capacità di non prendersi troppo sul serio ma di avere tanto cuore allo stesso tempo. 

 

Hugh Jackman: E poi c'è da dire che mostriamo le stesse olimpiadi raccontate in quel film e strizziamo l'occhio per un breve momento a quei protagonisti. Credo, però, che uno dei modelli di Eddie the Eagle sia anche Full Monty. Entrambi sono film pieni di humour, ma sono anche in grado di spiazzarti. Alla fine ti ritrovi col cuore in gola. Fai il tifo per questo personaggio e vuoi che vinca. Ecco è un film del buonumore. Comunque sì, certo che ho pensato a Cool Runnings! Ho fatto vedere quel film ai miei bambini sei mesi fa e lo hanno adorato. Spero che questo nostro Eddie faccia lo stesso effetto a una nuova generazione di spettatori.

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Taron Egerton: Hanno fatto un lavoro leggendario! Abbiamo cercato l'autenticità, quindi alcune scene le abbiamo recitate noi. Altre invece ci avrebbero ucciso, ecco perché avevamo bisogno degli stunt-men! 
 

Hugh Jackman: Il problema era uno: non esistono controfigure specializzate nel salto sugli sci. Quindi erano in pochi i volontari pronti a fare una cosa del genere. C'erano due stuntmen rumeni che hanno fatto il miracolo. Merito anche del nostro stunt supervisor, Vic Armstrong, che ha inventato una nuova camera da attaccare alla tuta di uno dei due: il primo saltava e l'altro saltava immediatamente dopo, seguendolo fino alla fine della rampa e in pieno volo. 

 

Taron Egerton: Non è mai stato fatto prima!

 

Taron Egerton: Quella di due personaggi diversi e insoliti. Personaggi isolati e perduti: Eddie è un solitario e ha un sogno che coltiva da tutta una vita. Hugh invece interpreta un personaggio che ha perso tutto. La loro amicizia li aiuta a risolvere i problemi di entrambi. e loro sono agli opposti. 

 

Hugh Jackman: Proprio così, il mio personaggio passa metà film a cercare di liberarsi di lui. Nella realtà Eddie si è fratturato tre costole, si è rotto la scheda, si è rotto tutto. Il mio personaggio lo guarda e pensa: "se non gli insegno un paio di cose io, morirà per colpa mia!". Da quel momento in poi diventiamo amici. 

 

Taron Egerton: Questo film è un qualcosa che mi porterò per sempre nel cuore. E lo ricorderò sempre come quel film in cui alla fine di ogni giorno sul set tornavo con il mal di pancia per quanto avevo riso durante tutta la lavorazione!