NOTIZIE

Dalla Cotillard a Kate Winslet, Matthias Schoenaerts è il rubacuori perfetto

A tu per tu con la star di Le regole del caos, duro dal cuore d'oro che presto vedremo nel nuovo film di Guardagnino

08.06.2015 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Matthias Schoenaerts ha un fisico da soldato, ma guardarlo dritto negli occhi può voler dire perdersi nella sua oscurità. Perché ha sì uno sguardo romantico ma può dare vita a esseri umani devastati dentro. Film.it incontrato l'attore bega per parlare di questo suo momento d'oro sul grande schermo, dove è stato lanciato tre anni fa grazie a Un sapore di ruggine e ossa di Jacques Audiard. In quel film salvava la vita a Marion Cotillard, adesso ruba il cuore a Kate Winslet nella commedia in costume Le regole del caos. Presto lo ritroveremo in A Bigger Splash nuovo film di Luca Guadagnino atteso nei cinema entro la fine del 2015. 

Schoenaerts si presenta al nostro incontro con trenta minuti di ritardo. Arriva fumando e ordinando immediatamente una tazza di caffé, a giudicare dal suo linguaggio corporeo e dalla velocità con cui scandisce le parole sembra che sia almeno la terza. La caffeina però gli aumenta di qualche tacca la sincerità: "Sono un pigrone. Mi mandano tante sceneggiature ma io non ce la faccio a leggerle, voglio solo andarmi a divertire con gli amici!". 


Schoenaerts e Marion Cotillard in Un sapore di ruggine e ossa
 
Eppure hai accettato tanti ruoli in una manciata di anni, quanto stai correndo?
Dici che sto correndo? Dai sono cinque anni, e sono tanti. Non credo di andare alla velocità della luce. E' anche vero che ogni sera prima di andare a dormire devo schiaffeggiarmi da solo allo specchio e ricordarmi di quanto devo essere grato di quello che mi sta accadendo!
 
Cosa sta accadendo in parole tue?
Be' ricevo tanti copioni come ti dicevo. Non li leggo tutti.  Poi però a volte succede che uno come Jacques Audiard, che mi conosce fino in fondo, mi manda un sms in cui dice: "Controlla la tua email, c'è questa regista, Alice Winocour, uno dei più grandi talenti della sua generazione, che vorrebbe lavorare con te". A quel punto sono andato online e ho ripescato questa mail vecchia di settimane. E sono grato a Jacques per avermi dato questa dritta: sono fiero del lavoro svolto con Alice sul set di Maryland (presentato nella sezione Un certain regard del Festival di Cannes, NDR)
 
Hai cestinato a priori anche la mail di Alan Rickman quando ti ha offerto il ruolo in Le regole del caos?
E' andata diversamente con lui. Quella volta ho letto il copione mesi prima di incontrare Alan. Stava girando un film a Bruxelles e ci siamo incontrati. Mi ha detto: “vorrei che tu interpretassi André Le Nôtre, che ne dici?”. Ero realmente sorpreso e colpito, perché è un vero onore per me che lui sia venuto a cercarmi. E poi sul set mi sono ritrovato al fianco di Kate Winslet, tanto seria quanto spassosa. E' un'attrice unica nel suo genere, ed è una donna unica. Ma dopotutto credo che queste due qualità vadano sempre insieme quando si parla di questo mestiere.

Con Kate Winslet sul poster di Le regole del caos
 
A proposito di "questo mestiere", più volte hai detto che non volevi essere un attore eppure, a sentire quello che i registi dicono su di te, sei uno che si lancia al massimo... 
Hai ragione non volevo diventare un attore. Volevo fare il calciatore professionista, ed ero a un passo dal realizzare il mio sogno. 
 
Come mai è sfumato? Ti sei fatto male?
No, niente del genere. E' solo che non mi piace ricevere degli ordini. Sì, ho un problema con l'autorità: all'epoca avevo sedici anni e c'erano tante persone che mi dicevano cosa avrei dovuto fare della mia carriera di calciatore. Mi sono reso conto che avrei avuto a che fare con loro per tanto tempo, ecco perché la passione per questo sogno è morta subito dopo. Sono stato io ad abbandonare. Dopodiché mi sono diplomato alla scuola di recitazione, uscito con il diploma ho ricevuto le prime chiamate per recitare in film e a teatro. Non volevo fare assolutamente il lavoro di mio padre (l'attore Julian Schoenaerts, scomparso nel 2006) e invece sono finito come lui. 
 
Hai un problema con l'autorità dunque. Vale anche con i registi?
No che c'entra? Quello è un rapporto di fiducia, però è vero: se un regista mi desse degli ordini e non puntasse tutto sul piano artistico gli direi di andarsi a prendere un pupazzo, io sono un attore!
 
Ecco, lo hai detto appena detto, vedi? Sei un attore!
E amo il mio lavoro e lo faccio con tutto me stesso. Non saprei come altro farlo. 
 
Inevitabile chiederti chi sono i tuoi miti in questo mestiere...
Philip Seymour Hoffman, Joaquin Phoenix, Daniel-Day Lewis.
 
Hai nominato i più depressi...
Joaquin è depresso! Sul serio?
 
Woody Allen dice di sì...
Però! Non avrei mai creduto. 

Con Diane Kruger in Maryland, film di Alice Winocour visto a Cannes
 
Parliamo del film di Guadagnino, A Bigger Splash? C'è stata una cosa folle che hai fatto per lui sul set?
Sì la cosa più folle è stata ascoltarlo e dargli retta (sorride). Non vedo l'ora che quel film arrivi sugli schermi. Lo sento molto lontano ormai, abbiamo girato un anno fa interamente sull'isola di Pantelleria, un posto bellissimo. 
 
E' un remake no? Il film originale era il thriller francese La piscina con Alain Delon...
Non è un rifacimento, piuttosto una reinterpretazione di quel film. 
 
Alla fine di ogni intervista chiedo sempre: qual era il poster che avevi in camera da ragazzino?
Mike Tyson! Avevo 9 anni, non sapevo niente della boxe, ma la prima volta che ho visto Mike Tyson in TV, qualcosa mi ha colpito dentro e non mi ha mai più abbandonato! Lo amo. Scorsese farà un biopic su di lui con Jamie Foxx, ditegli che voglio esserci anche io!

Le regole del caos è distribuito da Eagle Pictures.