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Arriva Grandma, Lily Tomlin è una nonna politicamente scorretta da non farsi scappare

E' ora possibile recuperare in DVD la commedia inedita diretta dal regista di About a Boy e American Pie che abbiamo intervistato in esclusiva

Grandma, la commedia politicamente scorretta in DVD

23.02.2016 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Una protagonista ultrasettantenne, una nonna, una poetessa. La prima sequenza di Grandma vede Lily Tomlin rompere la sua storia d'amore con la compagna più giovane interpretata da Judy Greer. Ci sono oltre trent'anni di distanza tra le due donne e inizialmente non ci si crede. Eppure è proprio così ed è la recitazione della Tomlin a rendere tutto credibile. Poco dopo è la nipote della protagonista a bussare alla sua porta. Ha un problema, è rimasta incinta. E ha bisogno dei soldi per l'aborto. Quello che ne segue nell'ora successiva è una commedia on the road per le strade deserte di Los Angeles con la nonna pronta a farsi in quattro per la nipote, a costo di andare a elemosinare i soldi da vecchi amici o ex fiamme. 

Applaudito all'ultimo Festival di Roma, dove è stato presentato nella sezione Alice nella Città, Grandma è un gioiellino di film che adesso è possibile recuperare in Home Video. Dietro la macchina da presa c'è Paul Weitz, padre della saga di American Pie diventato poi specialista nella commedia intelligente con film come About a Boy e serie TV come Mozart in the Jungle. Incontriamo il regista in occasione del lancio di Grandma in DVD edito dalla Universal Pictures come parte della collana Sundance Collection realizzata in collaborazione con La Feltrinelli.  
 
Guardando il film non puoi fare a meno di notare che è interpretato da celebri attori hollywoodiani alle prese con tematiche scomode. Abbiamo una nonna come protagonista assoluta, si parla di aborto, di amore omosessuale. Mi chiedo quanto il progetto abbia terrorizzato i produttori mentre cercavate il budget per il film...
(Weitz si fa una gran risata) In effetti andavo in giro per Hollywood spacciandolo come quinto episodio di American Pie! Nessuno ci ha creduto ovviamente. E' vero, si tratta di tematiche che possono fare innervosire gli Studios, ecco perché il cinema indipendente rende invece il tutto possibile. D'un tratto a un regista è concesso di non dover per forza compiacere sempre l'audience. 
 
E' interessante notare che i buoni sentimenti vengono a galla nonostante il film passi comunque da un'oscurità emotiva che questa nonna e la sua nipote vivono... 
Sì Grandma è una commedia e fa ridere, su questo non ci sono dubbi. E' anche una storia molto vera, ecco la mia priorità era non ricorrere a finzioni narrative. Non volevo avere paura di raccontare una storia vera, ecco perché ho deciso di farla con un budget tutt'altro che alto. 

Paul Weitz e Lily Tomlin sul set di Grandma
 
Da fan del cinema di Edward Burns, mi ricordo ancora i suoi consigli per tenere basso il budget di un film: chiedere agli attori di presentarsi con i loro vestiti come costumi di scena e farli aspettare in un caffé tra un ciak e l'altro. Niente roulotte, niente di niente. E' andata così anche sul set di Grandma?
Assolutamente sì. Per me però il segreto del low budget sta nelle interpretazioni. Abbiamo un cast composto da veterani come Lily Tomlin, Sam Elliott e Marcia Gay Harden. Il mio approccio con loro era togliergli pressione di dosso, alla fine questa è la cosa più importante. Più importante dei soldi. Vuoi che i tuoi protagonisti si perdano nel personaggio e cerchino di divertirsi mentre lo fanno.
 
Più gli attori invecchiano e più sono coraggiosi? Nel caso di Lily Tomlin, quanto si trovava a suo agio con il personaggio? 
Assolutamente sì, quando gli attori hanno trenta, quaranta o cinquant'anni sono sempre un po' spaventati. Hanno paura di perdere il loro status di star. Arrivati a sessanta e settant'anni ci sono già passati: è successo anche a De Niro e Hoffman. A quell'età possono concentrarsi su quello che vogliono fare davvero. 
 
About a Boy raccontava il rapporto di amicizia tra un ragazzo e un adulto. In Grandma stiamo sempre con la nonna e sua nipote. C'è qualche similarità nel modo in cui ha raccontato queste due storie? 
Oh senza dubbio. Mi piace raccontare storie incentrate su figure paterne, anzi veri e propri mentori, maestri di vita. Hugh Grant lo era in About a Boy, ma poi scoprivamo che era un uomo al limite della depressione: a un certo punto diceva a Rachel Weisz "Io non sono nulla". Il rapporto con il ragazzino lo aiutava a trovare redenzione. In questo caso invece Lily Tomlin aiutando la nipote, torna a essere attiva dopo che per tutto il film la vediamo in lutto per la perdita del suo amore più importante. Quindi sì, mi piace raccontare queste figure e concentrarmi sulla loro personalità e sugli effetti collaterali del loro essere mentori. 

Questa nonna accompagna la nipote attraverso l'esperienza dell'aborto. C'è stato un momento in fase di sviluppo del progetto in cui ha pensato di voler mollare la presa su un tema così scottante? 
No, mai. Ci sono tanti film a Hollywood dove i personaggi prendono delle decisioni ignorando totalmente la possibilità dell'aborto. Come se non esistesse. Nella realtà statunitense, però, un terzo delle donne ha subito un aborto prima dei quarant'anni. Non volevo fare un film impegnato né tantomeno lasciare dei messaggi. Volevo però il realismo. 
 
L'ultima domanda è quella tradizionale: quale poster Paul Weitz aveva in camera da ragazzino?
I sette samurai, I 400 colpi e Umberto D. 

Grandma è disponibile in DVD all'interno della collana Sundance Collection edita da Universal Pictures e La Feltrinelli. Tra i contenuti extra del disco ci sono anche le interviste al cast e al regista. 

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