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Andrew Lincoln: “Torniamo a The Walking Dead più forti e fiduciosi”

Al via la quinta stagione della serie con gli zombie. La parola al protagonista: "Il nostro è uno show selvaggio"

13.10.2014 - Autore: P.F.
Sono bastati dieci anni per trasformare Andrew Lincoln da ragazzo romantico che dichiarava il suo amore a Keira Knightley in Love Actually, a "guerriero bipolare" in The Walking Dead: un leader giusto, a tratti fuori di testa. Un uomo schiacciato dalla costante ricerca di equilibrio tra il peso della leadership e la responsabilità di padre di famiglia. Dieci anni dopo Lincoln, ormai iconico nei panni dello sceriffo Rick Grimes, torna con la mente a quella commedia romantica cult e afferma: "Sono rimasto in contato con Bill Nighy che aveva uno dei ruoli principali nel film. E' un collega e un carissimo amico. L'altro giorno mi ha detto: 'Io amo The Walking Dead:  è uno show di genere ed è geniale. E la cosa più interessante è che non contiene gli stereotipi del genere'".


Rick armato fino ai denti: ne parliamo QUI con la produttrice di The Walking Dead - Intervista a Gale Anne Hurd

Arrivato al quinto round annuale come leader della serie, l'attore londinese - perfetto nella trasformazione davanti alla macchina da presa in uomo degli Stati Uniti del sud - rivela come il suo personaggio, dopo due o tre stagioni di costante tortura emotiva, abbia finalmente trovato una giusta dimensione fatta di pace con se stesso. E violenza. "Stavolta lo seguiamo in un momento molto particolare della sua storia". 

Cominciamo dall'azione che è stata pompata a dovere sin dall'inizio di questa quinta stagione. Credi che l'aver incrementato il numero di scene spettacolari sia una cosa direttamente proporzianale al grande successo della serie? Più siete seguiti, più lo show ha bisogno di grandi sequenze spettacolari?
In realtà, guardando indietro, ripenso all'episodio pilota di The Walking Dead, uno dei più incredibili progetti a cui io abbia mai preso parte. Quello è stato l'inizio di un nuova avventura. Una scommessa: realizzare un film lungo tanti anni. Qualcosa che puoi goderti piano piano, e a cui puoi accedere in qualsiasi momento: basterà seguire tre o quattro episodi di fila e tutto avrà senso. 
 
C'è comunque un elemento nuovo che puoi anticiparci da questa nuova stagione?
Sì, certo: ero stanchissimo già dalla prima settimana che ho passato sul set. I realizzatori mi hanno fatto a pezzi subito! Nelle altre stagioni si prendevano un po' più di tempo. Dunque ecco, questo è un buon segno. 

Foto di gruppo del cast di The Walking Dead - Stagione 5
 
Parliamo dello stato d'animo di Rick: nella terza e nella quarta stagione abbiamo visto un crollo interiore totale. È stato il suo punto di rottura definitivo oppure non abbiamo ancora visto niente? 
No, non credo Rick abbia intenzione di perdere nuovamente il senno. Anzi finalmente è un essere umano completo. Sin dalla morte di Shane abbiamo assistito a un personaggio in piena lotta morale con se stesso. La cosa bella di Rick è che ci sono sempre colpi di scena nella sua evoluzione. Ed è una cosa rara: di solito a un personaggio capita solo una volta. Noi andiamo avanti da cinque anni e Rick non si ferma. Lo abbiamo visto uccidere altri esseri umani in modo violento, ma si è sempre detto “ok, era necessario per salvare la vita di mio figlio. Ecco chi sono io”. L'accettazione della brutalità fa parte della sua identità. E ora lo sa bene. 
 
E cioè lo ritroviamo come una bomba pronta ad esplodere? 
È un uomo che finalmente ha grande fiducia in sé. Non ha più dubbi. Ed è più pericoloso che mai. Il primo episodio della quinta stagione è forse il nostro capitolo più ambizioso. Ripartiamo immediatamente da quel vagone, senza dover spiegare chi siamo. Ogni volta che mi ritrovo sul set di The Walking Dead a leggere il copione, penso agli sceneggiatori al lavoro e li immagino mentre si chiedono: “Quale personaggio sarà ucciso da uno zombie in questa stagione? Come possiamo fare di meglio?”. E ci riescono tutte le volte. 
 
A proposito di sceneggiatori, dato che poco fa parlavi di colpi di scena inclusi nell'evoluzione del personaggio: è mai capitato di ritrovarti poco convinto di una soluzione narrativa dettata dai capi dello show?
No, ma sono rimasto molto sorpreso quando ho letto la sequenza in cui uccidevo un uomo con un morso alla fine della quarta stagione. Non sapevo nemmeno che fosse presente nel fumetto. Ho letto la scena e ho chiamato subito lo showrunner Scott Gimple: “Non pensi che stiamo esagerando?” - gli ho chiesto. E lui subito: “Non credo”. Per lui tutto aveva un senso: Rick è un uomo sempre in grado di trovare nuove risorse e stabilire nuovi confini morali. La cosa bella è che li oltrepassa tutte le volte. E poi li sposta in avanti. 

Rick e il suo braccio destro Daryl Dixon (Norman Reedus)
 
Si dice che per quella scena in particolare tu abbia morso un pollo crudo...
E' proprio così: era un petto di pollo crudo! Voi però non avete visto tutta la scena prima del montaggio finale: avevo la faccia piena di sangue. Continuavano a spruzzarmelo in faccia. Colavo al punto che Norman Reedus che interpreta Daryl Dixon si è allontanato da me in shock. Mi ha detto: “Sembri un matto!”. Ecco il nostro è uno show selvaggio: e la quinta stagione affronta questa caratteristica con più forza e fiducia. 

The Walking Dead ritorna in Italia da stasera, 13 ottobre, su FOX, canale 112 di SKY