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A Cannes il punk rock russo per tenere testa a Putin. Ecco il film del regista finito in manette

Sulla Croisette viene presentato Leto, il nuovo film di Kirill Serebrennikov, autore attualmente agli arresti domiciliari

10.05.2018 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Festival di Cannes
E' una sedia vuota quella di Kirill Serebrennikov a Cannes. Un gesto simbolico per presentare Leto, uno dei film più attesi sulla Croisette. Il regista russo,  già autore del potetissimo Parola di Dio - incentrato su uno studente che viveva la religione e l'estremismo cristiano come una droga - è finito in manette ad agosto con l'accusa di appropriazione indebita di fondi statali in quella che è a tutti gli effetti una situazione molto lontana dall'essere chiara. Anche perché i suoi lavori riescono a far storcere il naso a molti in patria, dato che spesso parlano di omosessualità e includono critiche nei confronti dei potenti. 



Pochi giorni fa il direttore del Festival Thierry Frémaux ha scritto una lettera al presidente russo con il supporto del governo francese, chiedendo di dare a Serebrennikov il permesso di presentare il suo nuovo film a Cannes. La risposta ufficiale non si è fatta aspettare: "mi piacerebbe aiutare il Festival di Cannes, ma la giustizia è indipendente". Quando le parole di Putin vengono lette in sala stampa all'inizio della conferenza, la prima reazione è un sorriso macabro della durata di un lampo. Uno shock. 
 
Il nuovo film dell'autore russo racconta la storia di Viktor Coj (si pronuncia Tsoy), una delle più grandi star della musica nell'Unione Sovietica degli anni Ottanta. Un personaggio forse poco conosciuto nel mondo occidentale, ma che potremmo definire famoso in Russia al pari di leggende morte troppo presto come Jim Morrison. Coj è morto a soli 28 anni. "In Russia ci sono 140 milioni di persone che lo conoscono e che amano la sua musica. In altre parole sentivo che interpretarlo era come se avessi dovuto interpretare Gesù - afferma Teo Yoo, protagonista del film - Raccontiamo il periodo in cui non aveva ancora raggiunto la fama. Mi piacerebbe dirvi che mi sono affidato alla componente romantica e malinconica di questo personaggio carismatico. Sarebbe la risposta ideale da darvi. Ma ho avuto tre settimane per prepararlo, la responsabilità era davvero troppa". 
 
Serebrennikov è stato arrestato dalla polizia russa nel bel mezzo delle riprese del film: "Era la notte del 22 agosto - racconta il produttore Ilya Stewart - La mattina dopo ci siamo svegliati e Kirill non c'era più. A quel punto abbiamo completato alcune riprese della seconda unità finché Kirill ha trovato il modo di montare il materiale da casa". Il produttore si sbottona molto poco nei confronti delle autorità russe: "Il festival di Cannes è stato molto chiaro: la priorità è il film, la politica viene solo dopo". Ma poi ricalibra il tiro parlando "accuse ridicole rivolte al regista". Il mondo culturale occidentale ha risposto immediatamente all'arresto di Serebrennikov chiedendone il rilascio: "E' bellissimo vedere che il mondo occidentale si è mobilitato - afferma il produttore - ma è altrettanto bello vedere come anche in Russia migliaia di persone con la mente libera hanno fatto in modo che questa cosa sia diventata una questione nazionale".


 
Serebrennikov rischia di passare dieci anni in galera. Il suo film uscirà comunque in Russia. "Ci distribuirà la Sony il prossimo 7 giugno". Nonostante Leto (titolo russo per Estate) sia ambientato quarant'anni indietro nel tempo, il produttore assicura: "Tutto quello che Kirill fa è sempre attuale. Perfino quando gira film ambientati nel passato".

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