Messo da parte lo humour, l’attore ci tiene a sottolineare come la sua vita sia cambiata dopo l’incontro con Malick: “Recitare per Terry ha cambiato il mio modo di vedere questo lavoro. Lui era più interessato a cogliere l’attimo e aspettare il momento della verità. La mattina sul set ricevevamo un paio di pagine di sceneggiatura e da lì sviluppavamo il resto, ecco perché la pellicola trasuda quella sensazione di freschezza. Non si tratta di momenti calcolati a priori: spesso era Terry a spostare la macchina da presa improvvisamente per riprendere la natura che invadeva la scena”. E la superstar aggiunge anche: “Non so se potrei farlo di nuovo, perché è stato un processo creativo oltremodo intenso”.

A proposito del film, Pitt continua: “Con Malick abbiamo avuto alcuni dibattiti teologici, direi che lui riesce a chiudere la sua natura cristiana in un compartimento e dare spazio a un punto di vista universale quando gira. Ecco perché credo che ‘The Tree of Life’ sia un film in grado di parlare a tutte le culture, una di quelle pellicole che sottolinea le domande spirituali sulle quali tutti noi ci interroghiamo”. Alla fine della proiezione stampa, la platea si è divisa tra pochi applausi, alcuni fischi e tanto silenzio. La cosa certa è che quello di Malick è un film totalmente immerso nelle emozioni: usciti dalla sala è inevitabile sentirsi travolti da questa esperienza cinematografica.

Tornato al suo sense of humour, Pitt parla delle sue scelte di carriera: “Molti mi hanno già escluso come erede di Tom Cruise in Mission: Impossible… non fatelo, ci arriverò! Scherzi a parte, nel mio lavoro voglio sempre provare qualcosa di diverso. Dieci anni fa ho cominciato a pensare ai miei film preferiti, e molti di questi sono pellicole tutt’altro che commerciali. D’altra parte vi confesso che adoro anche le pellicole demenziali con Zach Galifianakis, Johan Hill e Danny McBride, ci sono ancora tantissime cose che voglio fare!”.
“The Tree of Life” è distribuito nei cinema da 01 Distribution.
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