
Dalle ultime dichiarazioni, rilasciate durante un’intervista al sito The Geek Files, pare che i due siano ancora in alto mare per quanto riguarda l’avvio del film e gli snodi della trama. “Non vogliamo fare un remake – ha dichiarato Orci – ma un film ambientato in un qualche momento della missione quinquennale. E proprio qui sta la domanda: dovremmo riprendere l’equipaggio il giorno dopo o più avanti? Ne stiamo ancora parlando”.
Lo spalleggia Kurtzman: “Penso che l’idea sia che il primo episodio di una serie debba raccontare l’incontro dei personaggi e la loro formazione. Non saprei esattamente quale fosse il ruolo di Jeff Bridges in ‘Iron Man’, ma non importa, perché quello che conta è che Iron Man diventi Iron Man”. E prosegue: “Al contrario, credo che i seguiti ruotino maggiormente intorno al cattivo. Perché se nel primo episodio il cattivo serve per unire l’equipaggio, nel secondo deve rappresentare una sfida a tutto ciò che il gruppo rappresenta. Ecco perché ‘L’ira di Khan’ è fantastico. Khan metteva alla prova tutti loro, e alla fine chiedeva un sacrificio, ed è per questo che il film regge ancora così bene”.

E se pensate che l’aver creato delle basi stabili per la nuova continuity di “Star Trek” sia di qualche sollievo per gli autori, vi sbagliate di grosso. “Francamente, sento una pressione maggiore – ammette Orci – perché eravamo così sicuri di noi stessi quando ce ne siamo usciti con la trovata che ha permesso di rispettare il canone, ma allo stesso tempo liberarcene. Adesso non abbiamo più scuse, adesso siamo liberi. E non abbiamo nemmeno il beneficio delle aspettative basse”.

Sarà un duro lavoro, ma la presenza di Damon Lindelof dovrebbe almeno rassicurarci su un punto: qualsiasi sarà la trama di “Star Trek 2”, le sorprese e i colpi di scena non mancheranno.