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28 Hotel Rooms: check-in per sesso extraconiugale

Cronaca di un rapporto proibito. Un interessante esperimento presentato nella sezione Festa Mobile di Torino 30

28 Hotel Rooms

26.11.2012 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Torino Film Festival
Un uomo e una donna sfregano i loro corpi davanti la finestra, presi da una foga irrefrenabile. Non conosciamo i loro nomi, l'unica cosa certa sono i numeri che regolano le loro vite. Quelli affissi sulla porta della camera d'albergo.

28 Hotel Rooms è cinema americano low-budget che cerca in maniera impavida di sollevare domande scomode e spingersi oltre indagando su pensieri e azioni proibite secondo i costumi occidentali. E lo fa in maniera semplice, tenendo d'occhio due vite attraverso lo spioncino di una stanza. Sono pochi, infatti, i dettagli forniti allo spettatore, ma qui sta la forza del film, dal momento che è possibile rielaborarli in maniera chiara e con pieno coinvolgimento di chi sta a guardare.

La storia di un rapporto declinato in ventotto incontri segreti. Una relazione sessuale che si evolve in qualcos'altro. Abbiamo un lui fidanzato e una lei sposata: prima arriva il sesso, poi il pentimento a cui sussegue la curiosità di continuare la loro avventura. La trasgressione puntualmente lascia spazio al sentimento e da lì le cose si complicano, anche se la routine è dietro l'angolo pronta a spianare tutto cinicamente come un rullo compressore. Non mancano però le sorprese.

Lavoro interessante diretto dall'attore Matt Ross e interpretato da Chris Messina (era nell'horror Devil) e Marin Ireland (la abbiamo vista in alcuni episodi della serie Homeland), 28 Hotel Rooms è una di quelle pellicole che si vedono soprattutto se si ha la fortuna di partecipare a un Festival. Precedentemente presentato al Sundance, il film viene proiettato nella sezione Festa Mobile di Torino 30. L'augurio è che qualche distributore impavido lo compri per farlo vedere sui nostri schermi.

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