NOTIZIE

Venezia : Natalie Portman è una regista

L'attrice debutta dietro la macchina da presa col corto "Eve". L'abbiamo incontrata al Festival, dove ci ha parlato dei suoi prossimi progetti, tra cui (forse) un remake di "Suspiria".

Natalie Portman Eve

03.09.2008 - Autore: Pierpaolo Festa
Venezia - Natalie Portman è la madrina della sezione Corto Cortissimo, il concorso internazionale di cortometraggi della 65. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Per l’occasione, l’attrice ha anche presentato (fuori concorso) "Eve", corto che segna il suo esordio alla regia. Dopo il suo notevole debutto sullo schermo con Luc Besson che l’ha voluta per "Leon",  l’abbiamo vista alle prese con i politici spietati dell’Impero in "Star Wars", eroina in una Londra sterminata dalla globalizzazione in "V per Vendetta" e più recentemente come gran rubacuori in "Closer". Nel suo curriculum si leggono i nomi di Michael Mann ("Heat – La sfida"), Tim Burton ("Mars Attacks") e Anthony Minghella ("Ritorno a Cold Mountain"). "Eve" è una commedia amorosa interpretata da due leggende del cinema americano come Lauren Bacall e Ben Gazzara.

 “Con attori con queste qualità è facile lavorare perché puoi scegliere – ci racconta la Portman -  è stato il regalo più bello della mia vita. Loro ti mettono a disposizione una tale quantità di sfumature, di direzioni diverse che puoi prendere, che il tuo lavoro non può che uscirne arricchito e migliorato.  Dall’inizio ho sempre pensato a loro e il mio desiderio è stato esaudito. Lauren Bacall la ammiro da sempre e avere avuto l’opportunità di lavorare e trascorrere del tempo con lei ha un valore inestimabile. Ben Gazzarra è sconvolgente ed  è un uomo estremamente generoso. Grazie a loro se sono riuscita a raggiungere il mio intento che era quello di raccontare la storia dei miei personaggi, senza volere dare messaggi di fondo o altro. Volevo portare sullo schermo delle persone, vere e strane, come sono gli esseri umani nella vita reale”.

Natalie, di tutti i registi con cui ha lavorato nella sua carriera, a quale si è ispirata di più per questo suo grande passo dietro la macchina da presa?
Io faccio tesoro di tutte le mie esperienze anche perché ho avuto la fortuna di lavorare veramente con grandi nomi. Sono 16 anni che lavoro nel mondo del cinema e tutti i registi con i quali ho lavorato mi hanno sempre detto: ‘Ti invidiamo, perché gli attori, hanno meno responsabilità di un regista e nello stesso tempo se stanno con gli occhi e la mente ben aperta possono imparare tantissimo di questa arte’. Se devo farvi un nome di un regista che ho trovato incredibile nel dirigere gli attori, quello è Anthony Minghella. E’ il regista al quale mi sono maggiormente ispirata nell’approcciarmi con attori del calibro di Lauren Bacall e Ben Gazzara. Lui era una delle persone più gentili, simpatiche, avvolgenti e affettuose che io abbia mai conosciuto. E non solo con noi attori, era così la sua natura. Lui si ricordava i nomi dei figli di tutti quelli che lavoravano per lui, salutava tutti, dall’addetto al catering alla prima star. Ho cercato di fare la stessa cosa, di stabilire lo stesso clima sul set del mio corto. È morto il giorno prima che io iniziassi le riprese ed io ero veramente sconvolta. Poi tutti gli amici mi hanno convinta che, uno dei modi migliori per rendergli onore, era realizzare questo film al mio meglio e ricordandomi di lui e di quello che mi aveva insegnato.

Quanto c’è di autobiografico in questo cortometraggio?
È  effettivamente ispirato alla mia esperienza personale, non lo definirei autobiografico anche se raccontando dei rapporti interpersonali tra due persone anziane mi sono molto ispirata a mia nonna, che ha avuto una influenza profondissima nella mia crescita. Però è solo ispirato a lei non è un suo ritratto. Piuttosto ho attinto moltissimo dalle storie famigliari dei miei amici e dalle loro esperienze personali. Mi interessava raccontare il rapporto tra generazioni. Come i giovani si confrontano con gli anziani, e viceversa. Eve lo definirei un riflesso di quello che ho imparato io, attraverso chi mi sta accanto, dei rapporti intergenerazionali .

Adesso che ha diretto il suo primo corto, continuerà a dirigere?
Scrivere e dirigere mi hanno affascinato da sempre, quindi questo debutto con “Eve” significa molto per me. Presto vedrete un altro corto che fa parte del film “New York, I Love You”, pellicola composta da tanti episodi ambientati nella Grande Mela. E’ stato fantastico fare qualcosa di completamente nuovo, dare vita ad una creatura. Francamente però non mi sento pronta a debuttare con un lungometraggio, almeno non al momento. Quindi voglio continuare a fare l’attrice, interpretando progetti interessanti e quando me la sentirò, mi considererò pronta, sicuramente arriverà anche un film. Per ora cerco solo di mantenere un giusto equilibrio.

Presto vedremo la Portman in “Brothers”, remake dello straordinario “Non desiderare la donna d’altri” di Susanne Bier. La nuova versione, diretta da Jim Sheridan ed interpretata insieme a Jake Gyllenhaal e Tobey Maguire sarà trasportata in America all’indomani dell’11 settembre. Infine, c’è la possibilità che l’attrice interpreterà e produrrà il remake di “Suspiria”, uno dei capolavori horror di Dario Argento. Lo chiediamo a lei… la sua risposta è: “Purtroppo non posso parlare di Suspiria”… non vi sembra che rispondendo così ce lo ha appena confermato??!