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Vampires - La nostra recensione

Il mockumentary sui vampiri, in Concorso al TFF, rappresenta la voglia di andare avanti nel genere vampiresco, esplorando nuove possibilità narrative e non esitando ad armarsi di ironia

Vampires

02.12.2010 - Autore: Leonardo Godano, nostro inviato al TFF
L’epoca dei film di “Twilight” sta per arrivare ad una conclusione ed è finalmente ora di vedere dei bagliori di originalità nei vampire movies:  in occasione della loro invasione al 28° Torino Film Festival, li abbiamo già visti in versione rockettara nell’esilarante “Suck” (qui la nostra recensione).

E adesso le creature della notte sono protagoniste del mockumentary “Vampires” diretto dal belga Vincent Lannoo che lo ha definito: “Una commedia politica, una satira sull’umanità in cui apparenza e realtà sono in costante opposizione”. Seguiamo il progetto di una rete televisiva di girare un documentario sui clan di vampiri del Belgio. Il film si apre con il fallimento delle prime due troupe, finite per essere divorate. Quello che segue è il terzo tentativo che ci dà accesso alle notti dei vampiri nelle quali scopriamo di più sul loro essere cool, il loro modo di nutrirsi, il loro snobismo, ma anche il peso di dover condurre la loro esistenza per l’eternità.

Vampires di Vincent Lannoo

Se all’inizio il regista sceglie un tono beffardo e comico presentandoci un clan composto dal pater familias, la moglie totalmente sadica e due figli ribelli, con l’andare avanti Lannoo riesce a raggiungere pienamente il suo vero scopo, e cioè mettere umani e non morti a confronto, sottolineando il vampirismo come degenerazione delle caratteristiche degli esseri mortali che hanno preferito abbandonare la loro luce vitale: che si parli di solitudine o isolamento, ma anche opportunismo e, naturalmente, tanta cattiveria. Sentimenti che culminano con l’arrivo di due canini appuntiti. Come lo stesso regista sostiene: “In Vampires la mescolanza dei tre generi – documentario, B-movie e commedia – crea lo spazio per il divertimento, ma offre anche uno sguardo critico sulle nostre contraddizioni e le nostre colpe”. 

Vampires di Vincent Lannoo

Nella seconda parte arriva anche l’horror mentre i non morti lasciano entrare le telecamere a uno dei loro party notturni in cui sterminano un’intera famiglia. Si parla anche di sesso tra clan e tradimenti d’amore che vengono puniti con la morte secondo un codice redatto sin dai tempi di Dracula.

Lannoo, regista e sceneggiatore, riesce a sviscerare tanti aspetti della questione vampiresca, schiacciando l’acceleratore del grottesco e rispondendo al più alto numero possibile di domande che un qualsiasi curioso del vampirismo possa formulare. Ci si diverte e si riflette nel corso di una visione costantemente vivace. Un film da non perdere che ci auguriamo di vedere presto nelle nostre sale.


Vi ricordiamo che Film.it seguirà, giorno dopo giorno, la ventottesima edizione del Torino Film Festival. Vi invitiamo dunque all'interno del nostro speciale: articoli, notizie, interviste, recensioni e foto che troverete cliccando qui.
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