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Su Venezia il fuoco di Collateral

Il solito Tom Cruise, grande stavolta nei panni di un assassino spietato, e un fenomenale Jamie Foxx diretti dalla mano sapiente di Michael Mann. Al Lido un film spettacolare.

Collateral

12.04.2007 - Autore: Leonardo Godano e Matteo Nucci
Venezia. Fuoco su un taxi. Il resto è fuori fuoco. Nella città degli angeli caduti vivono diciassette milioni di persone, gli individui sono atomi senza nome nel caos quotidiano. “Lo sai che ieri è morto un tipo sulla metropolitana e nessuno se ne è accorto per sei ore? Questa è Los Angeles!”   Michael Mann porta al Lido un film di grande impatto visivo. È lui, Mann, il vero trionfatore. La regia la fa da padrone nei centodiciannove minuti in cui un Tom Cruise per la prima volta cattivissimo s’impadronisce di un taxi per portare a termine la propria missione: uccidere cinque testimoni protetti dai federali. Uno strepitoso Jamie Foxx (“Any Given Sunday”, “Ogni maledetta domenica”) è il tassista legato al proprio sogno la cui vita viene sconvolta in una notte.   Da dodici anni il racconto per i clienti è lo stesso: mettere da parte soldi per aprire un Limousine Service. L’attesa e il sogno sono caduti nella lentezza e nella ripetitività finché proprio la freddezza dell’assassino apre un varco. Un continuo conflitto verbale spezza i tempi e restituisce l’antica natura. Foxx è eccezionale nel mostrare il suo muto cambiamento che lo trasforma in un uomo finalmente pronto a giocarsi tutto per la vita.   “Los Angeles di notte. Volevo tare una storia che evocasse la giungla nascosta appena sotto la superficie della grande città. Max e Vincent si muovono in una sorta di mondo “naturale” che contrasta con il carattere della metropoli, una delle più bizzarre e autenticamente moderne dell’America di oggi”.   Così Michael Mann, ‘candidato’ fuori concorso alla miglior regia dei primi tre giorni di Festival. Così come Foxx di cui si aspettano le prossime prove (fra cui Ray Charles in “Ray”) a conferma di un grandissimo talento di istrione.
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