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Richard Gere con le lacrime agli occhi

Abbiamo incontrato al Festival del Film l'attore protagonista di "Hachiko: A Dog's Story", pellicola diretta da Lasse Hallström e incentrata sul profondo legame tra un cane orientale e il suo padrone americano.

Richard Gere alla presentazione del film Hachiko

16.10.2009 - Autore: Pierpaolo Festa
Roma (Segui il nostro speciale sul Festival) – “Mi piace pensare che questo film sia una fiaba per adulti. Un film spirituale e intenso, una storia senza tempo”. Richard Gere, 60enne più in forma che mai, presenta così il suo nuovo film “Hachiko: A Dog’s Story”, pellicola di Lasse Hallström presentata al Fuori Concorso al Festival del Film di Roma.

Richard Gere e Hachiko al Festival di Roma

Si tratta di una storia molto semplice – continua Gere - la sfida era proprio questa, mettere in scena la semplicità. Abbiamo eliminato diverse sequenze, non volevamo che la storia fosse troppo carica, perché la forza del film è stata proprio la storia stessa”. E, a proposito del tono della pellicola, Gere dichiara: “Questo film racconta una di quelle storie che vengono raccontate attorno ad un fuoco. La vera vicenda da cui è tratto è quella di un vecchio professore giapponese. Noi abbiamo ringiovanito quel personaggio, perché volevamo che fosse qualcuno che non è alla fine della sua vita. Vedo “Hachiko” come una grande storia d'amore sull'amicizia, nel senso più profondo”.

Richard Gere in una scena di Hachiko

Per un’ora e mezza Richard Gere recita fianco a fianco col cane di razza Akita: “Posso dirvi che abbiamo preso la decisione di non addestrare il cane, volevamo reazioni spontanee. Una cosa che ho imparato sul set di Robert Altman. In una scena de “Il dottor T e le donne”, c'erano diversi bambini... Robert lasciava la camera accesa e si prendeva il tempo di filmare la spontaneità”. Gere è legato al Giappone e ama ricordare i giorni passati a girare “Rapsodia in agosto”, pellicola di Akira Kurosawa che lui ama chiamare “Kurosawa-san”: “L'ho conosciuto all'inizio della mia carriera – ricorda l’attore - in un cinema di New York che gli dedicava una retrospettiva. Avevo la sensazione che fosse alto come un gigante. Poi, però, sul set ho visto che era della mia statura. KurosawaSan era una persona che ti rafforzava in maniera speciale, proprio come il Dalai Lama, aveva la presenza di un leone”.

Richard Gere alla presentazione giapponese di Hachiko

Da diversi anni i registi lo chiamano soprattutto per dare vita a personaggi puri e di gran classe… ma Gere ama anche sfidare sé stesso e calarsi in ruoli oscuri come quello del poliziotto corrotto nell'indimenticabile “Affari sporchi” – e prossimamente lo vedremo anche in “Brooklyn’s Finest”. “Sono sempre molto orgoglioso dei miei film – conclude la star – anzi, direi che sono soddisfatto del 90% della mia filmografia. Quei pochi film che mi piace non ricordare sono progetti che speravo prendessero una certa piega… ma che alla fine non sono andati affatto bene”… starà parlando per caso di “The Jackal”, l’action interpretato insieme a Bruce Willis??... pensiamo di sì!

Hachiko: una storia d’amore” (questo il titolo italiano scelto dalla Lucky Red) sarà distribuito nelle sale il prossimo Natale.   

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