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Pietà - La nostra recensione

Perdono divino e vendetta: Kim Ki-duk firma la sua opera più accessibile senza rinunciare alla sua potenza espressiva

Pietà

16.09.2012 - Autore: Marco Triolo
Qui il resoconto del nostro incontro con Kim Ki-duk.

È curioso come Kim Ki-duk, durante la mini conferenza stampa a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi, abbia definito Pietà un film d'azione. Premesso che no, Pietà non è decisamente un film d'azione, viene da chiedersi se non sia la cosa più vicina a un action che il regista coreano possa partorire...

O per lo meno, la cosa più vicina a un film mainstream, in cui l'estetica e la narrazione per immagini non vanno mai a “intralciare” o soffocare il plot. Un plot diretto, comprensibile, capace di parlare a tutti attraverso metafore semplici che veicolano messaggi potenti e legittimi. Questo naturalmente senza rinunciare a uno stile autoriale, che per alcune fette di pubblico potrebbe costituire un ostacolo ma che, una volta compreso, non impedisce assolutamente di fruire di una narrazione fluida e intensa.

Pietà recensione Kim Ki-duk Festival di Venezia 2012 - Lee Jung-jin, Cho Min-soo

La storia ruota intorno a Lee Kang-do (Lee Jung-jin), un uomo che vive in un quartiere povero di Seoul, dove riscuote a modo suo i debiti per conto della malavita. Un giorno, incontra una donna (Cho Min-soo) che dice di essere sua madre: inizialmente la rifiuta, ma poi la accoglie nella sua vita e inizia un processo di redenzione che sembra arrestarsi bruscamente quando lei scompare. Dire di più vorrebbe dire rovinare il film, perché la storia è ben più complessa di così.

Pietà sembra inizialmente un titolo antitetico rispetto a quello che Kim mostra nel film, ovvero un protagonista che di pietà non ne ha nemmeno l'ombra, mentre storpia le sue vittime per incassare i soldi delle loro assicurazioni. Ma l'intervento di questa figura materna rimette tutto in discussione e costringe Kang-do ad affrontare questioni morali che prima aveva rimosso. La pietà è quello che lo spinge a lasciarsi la violenza alle spalle, la pietà si insinua nella mente di uno dei personaggi nel momento in cui deve prendere una decisione cruciale. “Pietà”, però, è anche quello che le vittime di Kang-do implorano prima di essere da lui brutalizzati.

Pietà recensione Kim Ki-duk Festival di Venezia 2012 - Lee Jung-jin

Ma dove finisce la pietà inizia la vendetta, che nel film ha altrettanta voce in capitolo. Il cammino di redenzione agli occhi di Dio non può, dopo tutto, essere in discesa: Kang-do dovrà prima raccogliere tutto il male che ha seminato. Dalla catarsi finale arriva, forse, la purificazione e una chance di ricominciare da capo.

Pietà sarà distribuito in Italia da Good Films a partire dal 14 settembre.

Film.it è in prima linea al Festival di Venezia 2012: i film, i personaggi, le interviste e i dietro le quinte dal grande evento in laguna. Per conoscere tutto questo, vi invitiamo nel nostro speciale sulla Mostra.
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