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Ombre di genere per Federico Zampaglione

Dopo l'esordio di "Nero Bifamialiare", Mr. Tiromancino sfida l'horror con "Shadow" e ci fa una gradita sorpresa.

Federico Zampaglione

14.12.2009 - Autore: Alessandro De Simone
Musicisti italiani dietro la macchina da presa, da Ligabue a Battiato fino a Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino che dopo la sua prima esperienza da regista con la commedia grottesca "Nero bifamiliare", ci riprova e con buoni risultati. Il suo secondo lungometraggio, "Shadow", è un horror a tutto tondo con tanto di colpo di scena finale che svela la vera passione cinematografica del musicista romano. "Nero bifamiliare doveva essere un film diverso, più cupo, ma proprio mentre giravamo ci fu la strage di Erba e quell'evento di cronaca ci ha costretti a cambiare il film, rendendolo qualcosa di diverso da quello che avevo inizialmente pensato". Una rivelazione che Zampaglione ci fa durante le prove degli Alvarius, la band che suona le musiche del nuovo film. Il suo horror, con tanto di connotazioni politiche forti, sta già avendo un bel successo all'estero e a febbraio arriverà anche in Italia distribuito da Bolero Film.

Una sequenza di Shadow

"Shadow è stato presentato già in alcuni festival di genere, tra cui Sitges, dove ha avuto un bel successo, ed è già stato venduto in nove mercati, quindi già mi sta dando delle belle soddisfazioni". Ispirato per ammissione dello stesso regista a pietre miliari come "Un tranquillo weekend di paura" e "Non aprite quella porta", nonchè al cinema di Lucio Fulci "dal cui cinema ho imparato l'importanza di fare un horror della durata giusta, ottanta minuti, ma molto intenso", "Shadow" ha anche un'altra fonte importantissima che non sveliamo per non rovinare il colpo di scena finale, ma non vuole essere solo un horror fine a sé stesso. La storia di questo reduce della guerra in Iraq che cerca un po' di pace correndo con la sua mountain bike tra i boschi e che poi si trova prima inseguito da una coppia di cacciatori psicopatici e poi catturato da una vera e propria incarnazione del Male vuole essere anche una violenta critica nei confronti degli orrori nascosti delle guerre degli ultimi anni. "In una scena ho affiancato le immagini di George W. Bush a quelle di Hitler e Stalin, perché Bush a suo modo è stato un criminale, nascondendo al mondo le terribili mutilazioni subite dai soldati americani durante la guerra in Iraq, notizie che sono state celate al mondo per non far vedere quanto dolorosa e inutile fosse quella campagna militare".

Federico Zampaglione sul set del film

Uno Zampaglione impegnato che ci sorprende con un film che abbraccia le regole del genere utilizzandole con diligenza, regalandoci un paio di scene degne di un Argento in buona salute e rivitalizzando un genere che in Italia da anni non trova un autore degno di questo nome. Se è vero che Spagna e Francia sono in questo momento anni luce avanti sul versante horror, grazie ad autori di talento che stanno già facendo il grande salto oltreoceano, è altrettanto vero che in Italia si vieta ai minori di 18 anni un film come "Jennifer's Body". Quindi ben venga un bassista di talento che ha voglia di mettersi in gioco inseguendo le sue passioni cinematografiche, soprattutto se lo fa senza la pretesa di aver girato un capolavoro ma semplicemente con l'umiltà di aver realizzato un film ben più che dignitoso.

La locandina di Shadow

Per saperne di più
Nero bifamiliare - La nostra recensione

Il sito ufficiale del Noir Film Festival di Courmayeur