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Le sorprese di Berlino

"Tra Lune di miele e decesso" titolava oggi il quotidiano Die Welt a proposito dei primi quattro anni del direttore della Berlinale Dieter Kosslik.

Berlino

21.02.2005 - Autore: Giulia Villoresi
  “Tra Lune di miele e decesso” titolava oggi il quotidiano Die Welt a proposito dei primi quattro anni del direttore della Berlinale Dieter Kosslik. A giudizio unanime di critica e di pubblico, la 55esima edizione del Festival di Berlino è stata inferiore agli anni passati. “Nessun dubbio per assegnare l’Orso d’Oro”, ha detto Roland Emmerich, regista tedesco che lavora ad Hollywood. “Ci è sembrato chiaro fin dall’inizio chi avrebbe dovuto vincere.” È dunque con poche emozioni che si conclude la 55esima Berlinale. Se non altro l’Orso d’Oro è andato ad un film mai menzionato dal toto-orsi che girava tra i critici nelle ultime ore. Il vincitore è U-Carmen eKhayelitsha, di Mark Dornford-May. Il regista britannico che vive in Sud Africa ha girato un adattamento della Carmen di Bizet, ambientato nella township sudafricana di Khayelitsha, interpretato da veri cantanti lirici che hanno interpretato l’opera in lingua xhosa. Debutto del regista Dornford-May, prima volta per l’Africa a Berlino. Miglior attrice è Julia Jentsch, che vince l’Orso d’Argento per la sua interpretazione di Sophie School- Gli ultimi giorni, del regista tedesco Marc Rothemund, che a sua volta ha vinto l’Orso d’Argento come miglior regista. Il film racconta la storia di un gruppo di studenti di Monaco che si organizzarono nel movimento della Rosa Bianca e opposero resistenza a Hitler finché non furono trucidati nel 1943. Anche l’attrice Lou Taylor Pucci, protagonista del film Thumbsucker, del regista americano Mike Mills, ha vinto l’Orso d’Argento. Il film che aveva preoccupato e fatto discutere per i suoi contenuti un po’ troppo sensuali, il porno-musical taiwanese The Wayward Cloud, ha vinto un premio per “l’eccezionale contributo artistico” al Festival. Miglior colonna sonora è De battre mon coeur s'est arretè di Alexandre Desplat. Quest’anno i favoriti sono rimasti a bocca asciutta. È il caso di Hotel Rwanda, che potrebbe riscattarsi agli Oscar, o anche di Paradise Now, del palestinese Hany Abu-Assad, che ha preso però il premio Amnesty International. Pochi film davvero buoni, poche sorprese, poche star. L’unico evento è stato Will Smith, arrivato a Berlino per presentare fuori concorso la commedia di Andy Tennant Hitch. L’attore si è sbizzarrito in un generoso show per fan e giornalisti, e ha parlato anche del suo imminente arrivo in Italia per il Festival di Sanremo. A proposito di questo l’attore americano ha raccontato che durante il suo soggiorno sanremese si incontrerà con Muccino, con cui gli piacerebbe molto girare un film. Sperando che il regista ricambi.