NOTIZIE

Le novita' del Torino Film Festival

Film, documentari, nuove iniziative e tanto altro...

Torino Logo

02.12.2000 - Autore: Stefano Finesi
Il Torino Film Festival compie diciotto anni, ma la maggiore età lascia intatto lo spirito di Cinema Giovani. Né il crescente successo, né lattenzione sempre più vasta riservatagli dalla stampa internazionale riescono a intaccare una formula capace come poche altre di conciliare pubblico e qualità, nuovi talenti e feconde riscoperte, organizzazione impeccabile e clima informale. Dopo il felice traghettamento di Alberto Barbera alla mostra veneziana, già dalla scorsa edizione lo scettro della direzione è passato a Stefano Della Casa, che conferma al festival unidentità precisa: Non ama il cinema medio e di qualità, preferisce le provocazioni, le rotture di linguaggio, lalta sperimentazione o la bassa commercialità dichiarata. Alle dichiarazioni di intenti preferisce i risultati, alla correttezza politica contrappone lanticonformismo, ai convegni paludati sostituisce la viva voce degli autori. Quella che si celebra tra il 17 e il 25 novembre è quindi la festa di un cinema che smette labito scuro e accantona fasti cerimoniali, ma che soprattutto riesce a dar voce ad autori giovanissimi di ogni parte del mondo, spesso alla loro opera prima, come conferma la scelta dei dieci film del Concorso Lungometraggi. Lattenzione prestata agli esordienti si rinnova poi nella nutrita sezione del Concorso Cortometraggi, con dodici opere selezionate tra le oltre seicento arrivate da tutto il mondo, in un formato che è spesso banco di prova per ogni giovane autore che muova i primi passi nel cinema, ma a volte anche frutto della scelta di un respiro breve da parte di autori già affermati. Anche un genere poco frequentato come il documentario trova giustizia a Torino, dove circa settanta film italiani sono stati selezionati allinterno del concorso DOC 2000 e della sezione Sopralluoghi Italiani, in cui è possibile veder convivere giovani sconosciuti e autori del calibro di Martone, Ciprì e Maresco, Carlo Mazzacurati, e soprattutto vedere affrontare temi che spaziano dallattualità sociale più drammatica al mondo dellhard-core, raccontato da Maria Martinelli nel reportage che inaugura i Sopralluoghi, \"Gladiatori\". In quanto a inaugurazioni poi, attesissima la versione integrale e restaurata de \"LEsorcista\", di William Friedkin, al quale è toccata lapertura dellintero festival, oltre naturalmente a quella della sua sezione, Americana, che non a caso questanno si arricchisce di un sottotitolo preso in prestito da South Park, bigger, longer & uncut. Parallelo scorre un programma speciale dedicato al cinema indipendente giapponese, Nipponica, realizzato da Nicola Rondolino con la consulenza di Enrico Grezzi e volto anchesso ad esplorare per lo più opere prime; né è trascurato il cinema europeo, di cui offre unesaustiva panoramica la rassegna Orizzonte Europa. Per ogni film di un giovane esordiente il Torino Film Festival non manca di ricordare il grande cinema del passato, recuperando la memoria di autori a tutto tondo, troppo presto caduti nel dimenticatoio, come Budd Boetticher (di cui sono presentati i western degli anni cinquanta con Randolph Scott) o litaliano Sandro Franchina, regista fra laltro di \"Morire gratis\", film chiave della contestazione fine anni sessanta. Lomaggio più corposo riguarda un maestro indiscusso, doverosamente incensato dalla critica di tutto il mondo: esordiente nientemeno che ai tempi del muto (è lunico al mondo oggi a poterlo affermare), lultranovantenne Manoel De Oliveira rimane un lavoratore infaticabile, capace ancora di sfornare un paio di film lanno e di dare fondo ad unenergia creatrice che non sembra avere sosta. Cosa centra un novantenne a Cinema Giovani? Come speriamo di poter confermare fra una cinquantina di edizioni del festival, la giovinezza è una categoria dello spirito.  
FILM E PERSONE