Leggete la nostra recensione di “Cosmopolis”.
L'evento del Festival di Cannes. David Cronenberg e Robert Pattinson hanno calcato la Croisette per la prima stampa di “Cosmopolis”, il nuovo film del regista canadese basato sul romanzo omonimo di Don DeLillo (edito in Italia da Einaudi). Indossiamo per un attimo la maschera del cinismo e diciamo pure che il pubblico che si affollerà al cinema e attorno al red carpet lo farà principalmente per Rob, la star della “Twilight Saga” che tenta, con questo film, la strada del cinema d'autore adulto. Ma per i cinefili indubbiamente il principale selling point è il ritorno di Cronenberg ad atmosfere a lui più congeniali dopo il recente “A Dangerous Method”.
“Quando mi hanno dato il libro l'ho letto in due giorni – racconta il regista all'incontro con la stampa – e ho impiegato solo sei giorni a scrivere la sceneggiatura. Il libro era già fantastico, noi abbiamo solo fatto i dovuti cambiamenti perché in casi come questo è impossibile tradurre un testo fedelmente. Bisogna creare qualcosa di nuovo”. Si tratta di una pellicola anticapitalista, ambientata per le strade di una New York percorsa negli stessi giorni delle riprese dal movimento Occupy Wall Street. “E' una specie di documentario più che un film – continua l'autore – ma è satto un caso e io stesso non sapevo in che direzione stessimo andando. Mi limitavo a osservare e prendere appunti”. Inevitabile, infine, la domanda sui vampiri: “Erick Packer è un capitasta succhiasangue?”. Cronenberg aggira con classe: “Non lo vedo come un vampiro, è un simbolo del capitalismo ma si tratta di un personaggio vero. Il film non è 'Twilight', ma 'Cosmopolis': quando giro non penso mai ad altri film”.
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La parola a Robert Pattinson: “Cronenberg è diverso dalla maggior parte dei registi. E' sempre attento a tutto quello che succede sul set, ed è sempre presente. Per me è stato un vero sollievo”. Qualcuno paragona il personaggio di Eric Packer, un ricco che vive isolato dal mondo esterno, al vero Pattinson: “Non sono mai stato particolarmente socievole”, ammette, ma vede Eric più come una figura combattiva che “sta solo cercando di non gettare via tutto”. “Non so esattamente di cosa parli il film – ammette infine – C'è chi dice che parli della fine del mondo, ma forse solo perché il presente che viviamo non ha senso per nessuno. Alcuni hanno un potere eccessivo, secondo me. Credo che 'Cosmopolis' parli di rinascita e anch'io penso che ogni tanto il mondo dovrebbe essere pulito”.
“Cosmopolis” è distribuito in Italia da 01 Distribution. Qui potete vedere il trailer.
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