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Kill Me Please - La nostra recensione

Una riflessione luciferina e straripante sul tema del suicidio assistito che al passo di una folle sinfonia scala le macerie della nostra civiltà

Kill Me Please

31.01.2011 - Autore: Ludovica Sanfelice
Con “Kill Me Please” il regista belga Olias Barco realizza una farsa grottesca ambientata in una clinica sorta con l’obiettivo di accompagnare gli aspiranti suicidi ad una realizzazione dignitosa e assistita dell’ultimo ed estremo desiderio di morire. A somministrare a questa gente un viatico velenoso disciolto in un bicchier d’acqua, da assumere non prima di aver ascoltato e possibilmente esaudito un’ultima volontà, è il Dr. Kruger, imperturbabile funzionario della Morte. Gli avventori di questa macabra locanda: una collezione di freak maniaco-depressivi, malati, egocentrici e disperati che con il trascorrere dei minuti si rivelano nella loro natura di mine vaganti pronte a detonare. Un mix esplosivo altamente infiammabile che inizia a fagocitarsi quando l’assalto invasato di un gruppo di cacciatori aprirà una spedizione punitiva ai danni di questa macchina di decessi. La minaccia di una morte inflitta e fuori controllo scatenerà nei pazienti reazioni diverse che includeranno l’inspiegabile istinto di sopravvivenza.

La cosa realmente disarmante di questa pellicola, che ha i tratti alieni di un kammerspiel in bianco e nero, è la sua vivacità intemperante e paradossale. Tutto comincia con una sequenza apparentemente tragica, cruda e realista, introduzione solenne di una sinfonia che cambierà brutalmente registro fino a tradursi in una danza tribale ossessiva e compulsiva che andrà scardinando battuta dopo battuta le barriere della correttezza e spazzerà via ogni tabù con una risata luciferina, e, colpo da maestro, andrà a concludere il suo giro in un’esecuzione roca, cancerosa e alcolizzata della Marsigliese.

Dall’universo scolorito della clinica e del bosco che la circonda emergerà un teatro della vita isterico, viscerale e amorale che con il progressivo tracollo dell’edificio si farà rappresentazione mostruosa e alterata di una civiltà alla canna del gas. Un divertissement originale e un po’ compiaciuto che può allettare come un giro della morte: non esattamente adatta a tutti gli stomaci.

"Kill Me Please" è distribuito nelle sale dalla Archibald Enterprise Film

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