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Il ritorno di Ken il rosso

Ken Loach torna a descrivere la realtà che meglio conosce e che più ama denunciare: le condizioni dei lavoratori inglesi.

festival venezia, the navigators

03.09.2001 - Autore: Ludovica Rampoldi
Dopo la parentesi americana di Bread and Roses, Ken Loach torna a descrivere la realtà che meglio conosce e che più ama denunciare: le condizioni dei lavoratori inglesi. Yorkshire, 1995. Paul, Mick e gli altri (questo sarà linfelice titolo italiano di The Navigators) sono operai delle ferrovie britanniche nel periodo delle privatizzazioni. Anni di lotte sindacali stanno per essere archiviati in nome del progresso e della modernità. Lavoro interinale, flessibilità, piani di produzione e amministratori delegati sono le nuove parole che i vecchi operai faticano a comprendere. E se tutto allinizio sembra un brutto scherzo su cui ridere sopra, la prospettiva di perdere le ferie retribuite, le indennità, i contributi, si concretizza davanti ai loro occhi senza lasciare più scelta. Durante una scena del film un uomo gioca a scacchi contro se stesso: Scacco Matto, quando qualsiasi mossa fai, hai perso. E questa la situazione dei navigatori di Ken Loach, messi sotto scacco dalle nuove politiche sociali che hanno tolto loro qualsiasi possibilità di scelta: perché scegliere tra la cassa integrazione o laccettazione delle nuove regole rappresenta comunque un insanabile sconfitta.   Il film di Loach è come uno se lo aspetta. Duro, spiazzante, ti entra dentro come la gelida pioggerellina inglese che bagna le scene di tutto il film. E lamara constatazione di uno scacco, la caduta delle lotte e degli ideali in cui non cè nessuna speranza alla speranza. Loach prende atto della sconfitta delle politiche sociali, del tramonto di un progetto socialdemocratico a vantaggio delle grandi corporations. Un problema che non riguarda solo i ferrovieri inglesi, come tiene a precisare il regista.   Lunica via duscita indicata da Loach è nella solidarietà, nel senso di gruppo, nellappoggiarsi lun laltro. Per armonizzare il cast, formato da attori professionisti e da altri presi per la strada, Loach ha fatto seguire un corso di manutenzione ferroviaria. Al termine, gli attori avevano sviluppato un senso di appartenenza e di cameratismo che è stato fondamentale per la riuscita del film. Perché come spiega Ken Loach- quando si perde lhumour e la vitalità che viene dal lavoro di gruppo si perde molto di più dello stipendio.   La cosa più toccante del film non si vede e riguarda la sceneggiatura, ed è una storia che di per sé potrebbe essere un film di Ken Loach. La sceneggiatura di The Navigators è stata scritta da Rob Dawber, ferroviere. Dawber ha presentato il soggetto di questo film a Ken Loach, che ha amato la storia e gli ha commissionato la sceneggiatura. Terminata lultima stesura, a Dowber è stato diagnosticato un cancro dovuto allesalazione di amianto sul posto di lavoro: i suoi datori conoscevano il pericolo e sapevano di infrangere una legge facendo lavorare il personale in quelle condizioni. Dowber è morto a quarantaquattro anni, dopo aver assistito allultima fase di montaggio del film.  
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