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Grande Michele, ha realizzato un sogno!

"Il grande sogno" di Michele Placido, in concorso qui alla Mostra, ha già raggiunto lo scopo che voleva, e ancora prima di uscire, ha scatenato dibattiti, discussioni e riflessioni su quel periodo magico e importantissimo che è stato il 1968.

Michele Placido, Jasmine Trinca e Riccardo Scamarcio

09.09.2009 - Autore: Nicoletta Gemmi
Prima di tutto l’antefatto. “Il grande sogno” per la regia di Michele Placido e interpretato da Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca e Luca Argentero sarà nei cinema da venerdì 11 settembre in 450 copie distribuito da Medusa. 10 milioni di euro di budget e due anni per portare a termine il lavoro. In effetti il film affronta un tema complesso dato che è incentrato sull’anno che cambiò per sempre il mondo. Placido ha da sempre un rapporto conflittuale con i Festival. E nonostante il film sia stato applaudito in proiezione e ben accolto in conferenza stampa, non è mancata la solita rompiscatole. Una giornalista spagnola gli ha chiesto come mai lui, uomo di sinistra e con un film sul ’68, si è fatto produrre e distribuire il suo lavoro da Medusa, società di proprietà del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. A quel punto Placido ha tirato fuori le unghie, si è messo ad urlare, e a definire perlomeno ipocrita la domanda della collega. E questa volta siamo con lui. Lo sappiamo bene tutti che senza produttore e distributore i film non si fanno.

Il grande sogno” racconta di Nicola (un bravissimo Riccardo Scamarcio, forse la sua migliore prova di attore fino ad ora), ragazzo pugliese di famiglia contadina, che arriva a Roma nel 1967 ed entra in polizia. Durante la retata all’Università La Sapienza, occupata nel 1968 dagli studenti contestatori, Nicola conosce Laura (Jasmine Trinca), ragazza cattolica della buona borghesia romana, e Libero (Luca Argentero – assente a Venezia perché occupato a Roma a girare con Julia RobertsEat, Pray, Love”), leader del movimento. In poco tempo il poliziotto si troverà da manganellatore a manganellato, farà il salto della barricata, riuscendo anche a realizzare il suo grande sogno: diventare attore. Infatti verrà preso all’Accademia di Arte Drammatica Silvio D’Amico. Intorno a questo triangolo alla “Jules e Jim” si narrano tutti gli eventi che cambiarono il mondo in quegli anni. La morte del Che, l’assassinio di Martin Luther King, le manifestazioni contro la guerra del Vietnam ma soprattutto i cittadini che scendono per strada in ogni parte del mondo per rivendicare i loro diritti.

E’ un film molto autobiografico – ci dice Placido una sorta di affresco d’epoca sul movimento ideale e le lotte del ’68. La nostra ambizione era quella di descrivere la nascita di un cambiamento radicale che avviene nelle strade e all’interno delle famiglie. E’ un film politico, personale, pieno di energia, fantasia e passione. Spero tanto che questa positività arrivi anche ai giovani d’oggi e che ognuno di noi metta in atto il suo ’68 nella vita quotidiana. Ricordiamoci sempre che chi controlla il passato, controlla anche il nostro futuro. E se oggi viviamo in una democrazia e negli USA c’è un Presidente afro-americano lo si deve solo a quel “I have a dream” che sperava Martin Luther King e che milioni di persone, anche in suo nome, hanno fatto modo che diventasse realtà”.