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Gilles Jacob per Monica Vitti

Il presidente del Festival di Cannes arriva a Roma per presentare il cortometraggio "Dive allo specchio", atto d'amore per il cinema e per le bellissime attrici catturare dalla macchina da presa. Lo abbiamo incontrato.

Monica Vitti

19.10.2009 - Autore: Pierpaolo Festa
Si comincia con Holly Hunter in “Lezioni di piano”, si continua con Marlene Dietricht e Hannah Schygulla, passando per Jeanne Moreau. Ma anche Sofia Loren, Claudia Cardinale, Asia Argento e Monica Bellucci. Sono esattamente 48 le attrici che si guardano, catturate dalla macchina da presa davanti allo specchio. Per quindici minuti, Gilles Jacob ci guida attraverso un emozionante viaggio cinematografico intitolato “Dive allo specchio”. 

Non è stato facile scegliere quali attrici inserire nel film e quali lasciare fuori – ci racconta Jacob - Un film è vivo e continui costantemente a lavorarci tanto. Sui libri fanno le correzioni, perché non possiamo farlo anche per il cinema? Perché non possiamo ritoccare e migliorare?”. Gli ultimi minuti del corto sono interamente dedicati a Monica Vitti: “La conosco dal 1964 – continua il Presidente del Festival di Cannes - Ho scritto un libro che si chiama ‘Le Cinéma Modern’ e sulla copertina c’è proprio Monica in ‘L’avventura’. Me la ricordo sempre nei film di Michelangelo Antonioni. Lei è una grande attrice drammatica, ma ha anche un senso incredibile della commedia”.

Non è stato certo facile mettere insieme tutte quelle sequenze: “Non ho i diritti di quei film – dice Jacob - Per questo posso solo mostrare ‘Dive allo specchio’ ai Festival. Per ottenere i diritti, devi essere pronto a pagare fino a 10 mila dollari per un solo minuto di pellicola”.  E, a proposito del film, continua: “Ho anche inserito alcuni momenti con Asia Argento, Monica Bellucci e Giovanna Mezzogiorno. Ma credo che oggi sia comunque importante fare vedere anche la Loren o Laura Betti che sono delle attrici che i giovani non conoscono bene. È importante trovare un bilanciamento tra le generazioni.  L’amicizia tra il nostro e il vostro cinema è stata sempre grande, ma oggi ci sono sempre meno co-produzioni. Dobbiamo risolvere questo problema”.

Jacob conclude con un commento su questa quarta edizione del Festival del Film: “Amo tanto Roma e questo è un Festival vivo, perché è dedicato ai giovani e ai cinefili. Questa sì che è un’idea potente: si apprende più dal cinema che dagli studi… ma non scrivetelo altrimenti i professori mi uccideranno!!”.