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Edward Norton, l'intervista esclusiva

Abbiamo incontrato il protagonista di "Fight Club" e "La 25sima ora", a Cannes per "Moonrise Kingdom"

Edward Norton

22.05.2012 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Festival di Cannes
Freddo e distante. Non proprio Mr. Simpatia. Ciò non esclude che Edward Norton sia un grande professionista. Nel giro di pochi giorni lo incontro a Cannes per ben tre volte. Nel corso della prima mi fiondo sul palco immediatamente dopo il triplice fischio della conferenza stampa di “Moonrise Kingdom”, ottenendo un autografo sulla copertina de “La 25ma ora”. La seconda volta mi capita di incontrarlo a una festa in onore di un noto Browser in cui rilascia un lungo discorso in pubblico, parlando dell’importanza di internet e rimanendo sempre calmo e preciso.

La terza volta è una piovosa mattina sulla Croisette. Mi siedo insieme a lui per diversi minuti. Non sono pochi i giornalisti internazionali che sottolineano i suoi modi schivi. Una conferma che ottengo nel momento in cui vado per stringergli la mano e lui la rifiuta dicendo: “Scusa amico, lasciamo perdere questa cosa della mano… non vorrei attaccarti un raffreddore”. Un inizio col piede sbagliato che si ribalta improvvisamente quando Edward, fanatico di Bruce Springsteen, nota la mia maglietta di “Darkness on the Edge of Town”: “Is that a Darkness T-Shirt?... Cool man”. 

Edward Norton intervista esclusiva Moonrise Kingdom Cannes 2012 - La copertina de La 25ma ora
Gallery: The Best of Edward Norton

Edward, pare che tu sia contrarissimo al fumo e che a volte abbia cambiato le sceneggiature dei film in modo da evitare che il tuo personaggio avesse a che fare con le sigarette (è il caso di “Rounders – Il giocatore”). In “Moonrise Kingdom”, invece, sin dalla prima scena ti presenti fumando…
Be’, in realtà credo che farei qualunque cosa per il bene del film. Almeno finché ci sia una buona ragione per farlo. In “Rounders” ho pensato a quanto avrei dovuto fumare per il ruolo e ho preferito che il personaggio di Verme avesse uno stuzzicadenti, invece che una sigaretta. Su “Moonrise Kingdom” una delle cose che ha divertito me e Wes è stata guardare le foto dei Boyscout degli anni Sessanta. In quei ritratti, l’ottanta percento degli adulti se ne stava lì in piedi, con la sigaretta in mano. Era divertentissimo notarlo.

Com’eri da piccolo. Vivevi secondo il codice dei Boyscout, oppure eri troppo impegnato a dare la caccia alle ragazze o cercare il grande amore come nel film di Wes?
Sono cresciuto in città e i boyscout erano lontanissimi dalla mia realtà.

Edward Norton intervista esclusiva Moonrise Kingdom Cannes 2012 - Ed Norton
La recensione di “Moonrise Kingdom

Però come te la cavi a istinto di sopravvivenza: tipo accendere un fuoco o orientarti nei boschi?
Potrei tranquillamente vivere nelle terre selvagge. Questo sì…

Il film è ambientato negli anni Sessanta. Ti piace quel periodo? Che mi dici dello stile? Andresti mai in giro con i pantaloncini come fa il tuo personaggio di Moonrise Kingdom?
Non è proprio quello che indosserei qui sulla Croisette o nelle strade di Milano. Non penso che i miei amici della moda approverebbero!  È interessante, invece, notare come gli anni Sessanta rappresentino un sacco di cose. In America pensiamo subito alla guerra in Vietnam o al ‘68. Ma all’inizio di quella decade, come si vede nel film di Wes, c’era un’innocenza che si trascinava ancora dagli anni Cinquanta. Questa è la cosa che mi piace di più di quell’epoca.  

Non ti chiederò come ti prepari per un ruolo, ma vorrei sapere se sei uno di quegli attori scaramantici che hanno qualche rituale prima di andare al lavoro…
Non ne ho quando recito sui set dei film. A teatro, invece, mi capita. Gli attori teatrali, ad esempio evitano di pronunciare il nome di quell’opera di Shakespeare ambientata in Scozia… E pare che sia proibito fischiettare sul palcoscenico. Una volta l’ho fatto e un’anziana signora irlandese mi ha subito zittito. Sai perché? Ho scoperto che all’epoca del Teatro Elisabettiano, le persone che alzavano e abbassavano il sipario erano marinai rimasti senza lavoro. Loro erano i migliori a lavorare con le funi e comunicavano tra di loro fischiettando. Quindi se fischi a teatro, rischi che ti possa cadere qualcosa addosso!

Edward Norton intervista esclusiva Moonrise Kingdom Cannes 2012 - Una scena di Moonrise Kingdom
Cannes apre nel mondo di Wes Anderson

La domandona finale. Qual era il poster che avevi in camera quando eri un ragazzino?
Ah, vediamo... Di sicuro avevo i Clash. Credo anche di aver avuto un poster di Bruce Springsteen come quello sulla tua maglietta. C’era il mio team di baseball preferito anche. E a un certo punto, c’era anche il poster di “Guerre stellari”.

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