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Cannes 63: arriva Russell Crowe

A dieci anni da "Il gladiatore" l'attore neozelandese torna nei panni di un eroe armato di spada (e arco e frecce) ed è pronto a giurarvi che: "Non c'è mai stato un Robin Hood come il mio!".

Russel Crowe e Cate Blanchett

14.05.2010 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Festival di Cannes
Cannes – Indossa un abito scuro e rimbalza un migliaio di flash dei paparazzi grazie ad occhiali da sole che non si toglie mai. Al suo fianco la bellissima Cate Blanchett, altissima e in rosa; grande assente il regista Sir Ridley Scott, che ha recentemente subito un’operazione alla gamba.

La Croisette dà il benvenuto a Russell Crowe e al suo “Robin Hood”, nuovo tentativo dell’attore (qui anche produttore) di realizzare un colossal action/adventure sin dai tempi de “Il gladiatore”. Crowe risponde alle domande dei giornalist facendo sfoggio di una certa arroganza: “In pratica stiamo gridando al mondo che tutto quello che sapevate prima su Robin Hood è in gran parte uno sbaglio! Abbiamo lavorato tantissimo al progetto e abbiamo scelto di portarlo in scena nella maniera più arrogante possibile”.

A proposito di questa origin story, il protagonista rivela: “era subito chiaro che volevo interpretare Robin. Ne ho parlato a lungo con Ridley Scott. Come avremmo fatto a confrontarci con tutti quanti gli altri adattamenti già portati al cinema? All’inizio avevamo concepito un film talmente articolato che sarebbe durato almeno sette ore! Quindi abbiamo dovuto compiere delle scelte, preferendo di raccontare le origini del personaggio. Robin Hood è stato portato in scena migliaia di volte, ma non c’è nessuno di quei film che soddisfa la mia voglia di conoscere a fondo questo personaggio. Io volevo entrare nella sua anima”.

E gli fa eco Cate Blanchett, che dichiara: “Ho avuto la possibilità di lavorare con questo magnifico duo creativo composto da  Ridley e Russell, ma non l’ho mai dato per scontato e mi sono preparata a lungo. Il nostro film racconta la nascita del mito di Robin, una persona egoista che cambia il suo destino nel momento in cui apre il suo cuore ad una donna”.  E in quanto al realismo storico della pellicola, Crowe assicura: “Siamo stati i primi a fare fuori Riccardo Cuor di Leone, sin dalle scene iniziali. Con questo, capirete subito perché il nostro film è diverso. Tentiamo di raccontare la verità: il sovrano non tornò mai al suo regno. Tenere d’occhio la storia - come nel caso de ‘Il gladiatore’ – è necessario per incoraggiare il pubblico a nutrire la loro curiosità”.

E se vi aspettate scene hot tra Robin e Marion, sappiate che questa volta è la donna a spogliare l’uomo in una sequenza che vi strapperà più di un sorriso!

Vi ricordiamo che cliccando qui potrete leggere la nostra recensione del film. E vi invitiamo a dare un’occhiata al nostro Speciale Cannes 2010, cliccando qui

Per saperne di più:
Robin Hood - La nostra recensione
Top Five: il principe di Sherwood

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